Elezioni Regionali, ecco cosa c’è di nuovo

Il 20 e 21 settembre, contemporaneamente al Referendum Costituzionale si sono svolte le elezioni regionali. Si votava in 7 regioni, Puglia, Campania, Liguria, Marche, Toscana, Veneto e Valle D’Aosta.

Domenico Di Sarno
Domenico Di Sarno
Informatico e politologo laureato con Lode. amante dei libri di ogni genere perché fortemente convinto che la cultura sia come il cibo, ne serve ogni giorno per nutrire la mente. Appassionato di storia e diritto costituzionale.
spot_img

Il 20 e 21 settembre, contemporaneamente al Referendum Costituzionale si sono svolte le elezioni regionali. Si votava in 7 regioni, Puglia, Campania, Liguria, Marche, Toscana, Veneto e Valle D’Aosta. Il risultato elettorale non dovrebbe incidere significativamente sui rapporti dell’alleanza di governo dal momento che i due partiti di maggioranza, il M5S e il Pd, hanno registrato una vittoria ciascuno. I pentastellati hanno portato a casa un risultato che è un loro cavallo di battaglia, la riduzione dei parlamentari. Il Pd, con l’alleanza di centrosinistra, ha conquistato 3 regioni.

Leggi anche: Referendum costituzionale, perché non è un taglio alla democrazia

Elezioni regionali, i risultati regione per regione.

Regione Puglia

Il Presidente uscente Michele Emiliano appartenente all’area di centrosinistra si è riconfermato con una percentuale del 46,77% e ben 870 mila voti. Al secondo posto il candidato del centrodestra Raffaele Fitto che aveva già ricoperto la carica di presidente nei primi anni 2000. La candidata de M5S che si era piazzata al secondo posto nel 2015 scende ora al terzo superando di poco i 200 mila voti che corrispondono a circa l’11%. Nelle ultime ore prima delle elezioni, uno spostamento di voti interno al M5S ha fatto confluire una parte dell’elettorato grillino su Emiliano. L’unica eccezione in Puglia è la circoscrizione di Brindisi nella quale Fitto ha superato di misura Emiliano.

Regione Campania

Anche in questo caso il Presidente uscente Vincenzo De Luca si mantiene alla guida della Campania. L’ex sindaco di Salerno di area centrosinistra ottiene quasi 1 milione e 800 mila voti e con un plebiscito bulgaro si attesta al 69,47%. Il secondo è Stefano Caldoro di area centrodestra con circa 460 mila voti. Caldoro in Campania era già stato presidente prima di De Luca. Il movimento cinque stelle schierava Valeria Ciarambino che sfiora il 10% dei voti con poco più di 254 mila preferenze. Al momento il ministero dell’interno ritiene lo scrutinio ancora aperto ma mancano una decina di sezioni.

Leggi anche: Referendum Costituzionale, le reazioni della politica e le conseguenze istituzionali

Regione Liguria

La Regione Liguria conferma il presidente uscente Giovanni Toti dell’area di centrodestra. In una intervista a caldo rilasciata a Porta a Porta, nella quale Toti e Bruno Vespa si sono amichevolmente dati del “tu”, Toti ha ribadito che la vittoria è del centrodestra ma la sua lista è quella che ha ottenuto più preferenze. In totale ha ottenuto 383 mila voti mentre o sfidante Ferruccio Sansa (qui sostenuto da entrambe le forze di governo) si ferma a 265 mila voti con il 38,9% delle preferenze.

Regione Veneto

Il Veneto, come nei casi precedenti conferma il Presidente uscente Luca Zaia del centrodestra e soprattutto della Lega. Zaia ha ottenuto 1883 mila voti con oltre il 76% delle preferenze. Il candidato del centrosinistra è stato “asfaltato” ottenendo solo il 15% dei voti e 385 mila preferenze. Al terzo posto il M5S che ottiene poco più di 79 mila preferenze. Zaia raggiunto dai microfoni di Porta a Porta ha precisato che il primo obiettivo territoriale è quello dell’autonomia e che non bisogna vedere l’autonomia come qualcosa contro il governo o contro il Sud.

Regione Toscana

Si tratta dell’unica regione, tra quelle alle urne, che prevedevano eventuali turni di ballottaggio nel caso nessuno avesse raggiunto il 40%. Non sarà ovviamente necessario in quanto il candidato del centrosinistra si afferma alla prima consultazione. Eugenio Giani è il neopresidente della regione Toscana con il 48,62% dei voti e poco più di 863 mila preferenze. Un vantaggio ristretto lo separa dalla sfidante Susanna Ceccardi del centrodestra ed in particolare della Lega. In questo caso la Ceccardi ha ottenuto il 40% dei voti con ben 718 mila preferenze. Ines Galletti del M5S si ferma a circa 113 mila. Anche nel caso della Toscana occorre precisare che mancano ancora pochissime sezioni che non faranno cambiare la sostanza del risultato. Giani ha però riconosciuto il valore della sfidante invitandola allo scambio di idee per la regione.

Regione Marche

Il centrosinistra perde le elezioni dopo 25 anni. Il presidente è Francesco Acquaroli con 361 mila voti seguito dal candidato di centrosinistra Mangialardi con 274 mila e da quello del M5S con poco più di 63 mila.

Regione Valle D’Aosta

La regione Valle d’Aosta non è una regione a statuto ordinario. In questo caso la legge elettorale prevede che non si svolgano normali elezioni regionali, ma che il popolo elegga il consiglio il quale a sua volta elegge il presidente. Al momento lo scrutinio non è concluso ma il primo partito sembra essere la Lega con il 24% dei voti. Il M5S si perde tra le liste territoriali e ottiene circa il 4%. Il Pd non si è presentato ma sosteneva delle liste civiche.

Elezioni Regionali, a chi conviene?

Dal punto di vista delle riconferme possiamo dire che in queste elezioni regionali, laddove era possibile, i cittadini hanno scelto il presidente uscente. Emiliano, De Luca, Toti e Zaia si sono riconfermati rispettivamente in Puglia, Campania, Liguria e Veneto. La Toscana è presa dal centrosinistra. La Valle d’Aosta sceglierà nei prossimi giorni ma il primo partito è di centrodestra. Per ora si tratta di un pareggio. Campania, Puglia e Toscana al centrosinistra, Liguria, Veneto e Marche al centrodestra. Dal punto di vista delle preferenze, l’area di centrodestra ottiene qualche preferenza in più ma il Pd batte la Lega di Salvini. Il M5S resta in linea con le previsioni in attesa degli stati generali. In base all’andamento delle elezioni regionali, il partito che cresce di più in percentuale è Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni.

Leggi anche: Meloni: “Non odio mio padre, ma devo tutto a mia madre”

Elezioni Regionali, il futuro è giallorosso, verde o azzurro?

I colori del governo, il giallo e il rosso, hanno funzionato insieme solo in Liguria seppure Toti è di provenienza centrodestra e quindi azzurra. Il governo in sé non accuserà ribaltoni anche grazie alla storica vittoria al referendum. In definitiva a parte qualche nome nuovo sulle poltrone dei governi regionali e la storica riforma approvata con la vittoria del SI, questa tornata di elezioni regionali non ci ha detto nulla di nuovo.

Leggi anche: Indennità Covid Inps, altro che “furbetti”: ecco i parlamentari che hanno chiesto il bonus

spot_img

Correlati

Caso Balocco, il Codacons: “Il Tribunale ha accolto il ricorso, è stata pratica commerciale scorretta”

Il Codacons annuncia in una nota che la giudice della prima sezione del Tribunale...

Pierfrancesco Veronesi vince l’oro ai Campionati di Fisica: “Ha battuto 34.000 studenti”

Pierfrancesco Veronesi è il giovane studente del Liceo Scientifico Francesco Severi di Frosinone che...

L’8 maggio i vertici Rai attesi in commissione di Vigilanza: cosa succederà dopo il caso Scurati?

Barbara Floridia, Presidente della Commissione parlamentare di Vigilanza Rai, ha dichiarato, come riporta "Ansa"...
Domenico Di Sarno
Domenico Di Sarno
Informatico e politologo laureato con Lode. amante dei libri di ogni genere perché fortemente convinto che la cultura sia come il cibo, ne serve ogni giorno per nutrire la mente. Appassionato di storia e diritto costituzionale.
spot_img