Drone solare antincendio: un’eccellenza italiana che previene i roghi estivi

Un gioiello di tecnologia scruterà il territorio dall'alto per individuare tempestivamente anche il più piccolo focolaio prima che divampi: ecco i dettagli.

Enrica Vigliano
Enrica Vigliano
Enrica Vigliano, romana per adozione. Lavora nel mondo dell’arte e della comunicazione di eventi, dopo gli studi di Archeologia e di Business dei beni culturali. Adora parimenti la matematica e la grammatica, avendo una predilezione per le parole crociate e per la vita all’aperto.
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Si chiama FireHoundZero ed è il primo drone solare progettato per individuare i focolai di incendi prima che si propaghino e diventino ingestibili.

E il team di ricercatori che lo ha ideato è tutto italiano: FireHoundZero è infatti frutto della collaborazione tra la Vector Robotics di Mogliano Veneto, industria aeronautica e spaziale, e la Npc di Imola, azienda hi-tesh che si occupa di microsatelliti a uso scientifico.

Drone solare antincendio, com’è fatto

Sembra un aeroplanino lungo solo 87 centimetri, ma in realtà si tratta di un drone solare dall’apertura alare di due metri, per un totale di mezzo metro quadrato di superficie ricoperta di celle fotovoltaiche con cui alimenta la batteria che fa funzionare il motore elettrico di cui dispone.

Silenziosissimo e non impattante né per l’ambiente né per le emissioni, il drone solare può raggiungere quota 120 metri e viaggiare fino a 8 ore con una velocità massima di 40 km/h, pesando appena 1,5 chilogrammi.

Può essere lanciato a mano e viene manovrato sia da un operatore sia dal pilota automatico, che può farlo atterrare in aree prestabilite e che interviene in caso di necessità.

Il gioiellino ipertecnologico, la cui progettazione è tutta italiana, è poi dotato di una potente telecamera a infrarossi in grado di scannerizzare fino a 500 ettari di terreno all’ora e rilevare roghi di appena 30-40 cm di diametro.

Un vero occhio di falco!

Leggi anche: Per cielo, per terra e per mare, verso la mobilità solare

Il monitoraggio del territorio

La telecamera a infrarossi, infatti, scandaglia la superficie al di sotto del drone solare in cerca di temperature anomale che segnalerebbero la presenza di fiamme o di principi di roghi.

Potendo sorvolare senza sosta, per otto ore, fino a 10 km di area – anche se con l’implementazione del 5G già di serie potrebbe presto coprire distanze ben più lunghe, fino a 100 km – il drone solare diventa uno strumento necessario per il monitoraggio del territorio, delle aree verdi, dei parchi, ma anche di tutte quelle zone difficilmente accessibili via terra e tanto più complicate da tutelare in caso divampino incendi sia spontanei che di natura dolosa.

I dati raccolti dal sensore del drone solare vengono mandati in tempo reale alla centrale antincendio, con le coordinate precise per poter attivare le Forze dell’Ordine e intervenire tempestivamente laddove si registrino delle anomalie.

Un valido aiuto dunque alla salvaguardia di ecosistemi, abitati e natura, che va ad aggiungersi a quelli già esistenti, come ad esempio la mappa satellitare contro gli incendi della NASA.

Incendi, il flagello delle estati italiane e non solo

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Sono ancora tanti, troppi gli incendi che divampano durante le calde e secche estati degli ultimi anni. Solo l’anno scorso sono andati a fuoco nel nostro paese più di 1500 km quadrati di foreste e boschi, il più delle volte per mano dell’uomo che per piromania o per semplice disattenzione deturpa irrimediabilmente il paesaggio, procurando miliardi di danni sia economici che ambientali.

Non sempre infatti è possibile contenere le fiamme, con il rischio di vere e proprie catastrofi naturali, che bruciano per giorni e giorni prima di poter essere arginate.

Una flotta di droni per la salvaguardia dell’ambiente

FireHoundZero è solo l’ultimo ritrovato nella lotta contro gli incendi: la tecnologia dei droni applicata alla salvaguardia dell’ambiente è infatti in continua evoluzione, proprio per poter prevenire gli eventi più drammatici e scongiurare l’aggravarsi della già precaria situazione del clima.

Sempre più spesso quindi dovremo fare l’abitudine a osservare i movimenti nel cielo di questa flotta silenziosa che non inquina ma che protegge dall’alto il nostro territorio.

Leggi anche: Emergenza incendi: dalla Versilia a Gironda, l’Europa brucia

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