sabato, 25 Marzo 2023

Donne e rinnovabili, la transizione verde è rosa

La transizione energetica non solo accelera la decarbonizzazione, ma favorisce la parità di genere e l'integrazione.

La transizione ecologica avanza portando con sé innovazione ed emancipazione non solo nel campo energetico, ma anche sociale: non stupisce allora che il binomio donne e rinnovabili costituisca un tassello importante nel mosaico delle piccole e grandi rivoluzioni in atto, segno di una svolta nel mondo del lavoro e nella sfera delle convenzioni.

Women in energy, il premio dell’European Sustainable Energy Week

Dal 2020 gli EU Sustainable Energy Awards – quest’anno in programma dal 20 al 22 giugno- hanno anche inserito una categoria dedicata a donne e rinnovabili, per sottolineare l’importanza della presenza e dell’imprenditoria femminile nel settore delle energie, specialmente per quanto riguarda le fonti pulite, chiamata per l’appunto Women in Energy.

La vincitrice del premio 2022 è stata Andreia Carreiro, grazie ai suoi progetti di transizione energetica nelle Azzorre, che potranno essere replicati aiutando tutta l’Europa nel cammino della decarbonizzazione e di fatto centrando anche l’obiettivo dell’Agenda UE per quello che concerne l’integrazione di genere e l’uguaglianza di pari opportunità nel settore energetico.

Leggi anche: USA, parità di genere: la nazionale di calcio femminile guadagnerà come quella maschile

Donne e rinnovabili: l’importanza della parità di genere nell’industria dell’energia

Le società del domani, che sfrutteranno appieno e in ogni momento della giornata l’energia pulita, nascono oggi sulle basi di un comparto energetico progressista e molto più egualitario rispetto a quello del settore dei combustibili fossili e dell’energia nucleare, fortemente maschilista.

Considerando che qualsiasi azione umana richiede energia, dal mangiare allo spostarsi, dal viaggiare al curarsi, dalla sicurezza personale a quella nazionale, la parità di genere diventa necessaria per accogliere tutte le voci di cui si compone la società, avvalendosi della creatività e della flessibilità tipica del mondo in rosa.

Le rinnovabili creano più lavoro per le donne che gli altri settori

Secondo l’International Renewable Energy Agency IRENA, il 32% della forza lavoro nelle energie rinnovabili è di donne, contro il 21% impiegato nell’industria delle energie fossili, dato comunque in modesto aumento rispetto al 2019, anno in cui la percentuale si assestava intorno al 14%.

Anche se ancora oggi le manager sono ancora in netta minoranza rispetto alla controparte maschile – appena il 13,9% nei consigli di amministrazione o nei quadri più alti -, i valori sono in costante ascesa, lasciando presagire che entro il 2030 le donne impegnate nei settori dell’energia rinnovabile arriveranno a rappresentare il 40% della forza lavoro totale.

Naturalmente ci sono ancora ampi margini di miglioramento, poiché le quote rosa che ricoprono lavori di ingegneria, scienza, matematica e tecnologia sono ancora molto meno rispetto a quelle nel reparto amministrativo delle aziende, ma la relativa

Leggi anche: Innovazione rinnovabile: la crisi energetica come trampolino di lancio delle startup tecnologiche

Il solare è ancora una volta in testa alle altre rinnovabili per l’impiego di donne

Sempre secondo IRENA, tra tutte le energie fossili e non, il solare fotovoltaico è quello che ha creato più posti di impiego nel 2021, e con più eguaglianza tra generi: oltre 4.3 milioni di persone, di cui le donne rappresentano almeno il 40%, contro il 21% impiegate nell’industria eolica, e il 22% nel settore petrolifero o del gas.

Le donne sono brave a produrre i pannelli solari, rappresentando il 47% della forza lavoro nel settore, nella componentistica e nello sviluppo, circa il 39 e il 37% degli impiegati, mentre le prestazioni rosa calano solo nel settore dell’installazione, 12%.

Francesco La Camera, direttore generale di IRENA ha affermato:

I risultati del nostro nuovo rapporto sono promettenti e confermano il grande potenziale dell’energia rinnovabile come datore di lavoro paritario, ma segnalano anche la necessità di intensificare i nostri sforzi per spianare la strada a più donne per guidare la transizione energetica e plasmare il nostro futuro condiviso.

Leggi anche: Fotovoltaico e lavoro: +22 milioni di impieghi entro il 2050

Correlati

Clima: “Ancora 10 anni per agire, ora serve il salto di qualità”

Pubblicato il documento finale dell'International panel on climate change (Ipcc), il rapporto dell'Onu che...

Reddito energetico 2023, ecco quanto si guadagna con il fotovoltaico

Puglia, Lazio e Sardegna: queste le regioni dove il fondo perduto per l'installazione di...

Daniele Iudicone: “Modifiche al Superbonus, ora serve stabilità e chiarezza”

Con il giro di vite dato dal Governo Meloni e le modifiche al Superbonus...