Donne e rinnovabili, la transizione verde è rosa

La transizione energetica non solo accelera la decarbonizzazione, ma favorisce la parità di genere e l'integrazione.

Alfredo Polito
Alfredo Polito
Si occupa di copywriting, project management e comunicazione per imprese e istituzioni. Per anni ha scritto su la Repubblica ed è autore del libro "La guerra del vino". Tramite Gramsci ha fatto suo il motto di Romain Rolland: pratica il pessimismo della ragione e l'ottimismo della volontà.
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La transizione ecologica avanza portando con sé innovazione ed emancipazione non solo nel campo energetico, ma anche sociale: non stupisce allora che il binomio donne e rinnovabili costituisca un tassello importante nel mosaico delle piccole e grandi rivoluzioni in atto, segno di una svolta nel mondo del lavoro e nella sfera delle convenzioni.

Women in energy, il premio dell’European Sustainable Energy Week

Dal 2020 gli EU Sustainable Energy Awards – quest’anno in programma dal 20 al 22 giugno- hanno anche inserito una categoria dedicata a donne e rinnovabili, per sottolineare l’importanza della presenza e dell’imprenditoria femminile nel settore delle energie, specialmente per quanto riguarda le fonti pulite, chiamata per l’appunto Women in Energy.

La vincitrice del premio 2022 è stata Andreia Carreiro, grazie ai suoi progetti di transizione energetica nelle Azzorre, che potranno essere replicati aiutando tutta l’Europa nel cammino della decarbonizzazione e di fatto centrando anche l’obiettivo dell’Agenda UE per quello che concerne l’integrazione di genere e l’uguaglianza di pari opportunità nel settore energetico.

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Donne e rinnovabili: l’importanza della parità di genere nell’industria dell’energia

Le società del domani, che sfrutteranno appieno e in ogni momento della giornata l’energia pulita, nascono oggi sulle basi di un comparto energetico progressista e molto più egualitario rispetto a quello del settore dei combustibili fossili e dell’energia nucleare, fortemente maschilista.

Considerando che qualsiasi azione umana richiede energia, dal mangiare allo spostarsi, dal viaggiare al curarsi, dalla sicurezza personale a quella nazionale, la parità di genere diventa necessaria per accogliere tutte le voci di cui si compone la società, avvalendosi della creatività e della flessibilità tipica del mondo in rosa.

Le rinnovabili creano più lavoro per le donne che gli altri settori

Secondo l’International Renewable Energy Agency IRENA, il 32% della forza lavoro nelle energie rinnovabili è di donne, contro il 21% impiegato nell’industria delle energie fossili, dato comunque in modesto aumento rispetto al 2019, anno in cui la percentuale si assestava intorno al 14%.

Anche se ancora oggi le manager sono ancora in netta minoranza rispetto alla controparte maschile – appena il 13,9% nei consigli di amministrazione o nei quadri più alti -, i valori sono in costante ascesa, lasciando presagire che entro il 2030 le donne impegnate nei settori dell’energia rinnovabile arriveranno a rappresentare il 40% della forza lavoro totale.

Naturalmente ci sono ancora ampi margini di miglioramento, poiché le quote rosa che ricoprono lavori di ingegneria, scienza, matematica e tecnologia sono ancora molto meno rispetto a quelle nel reparto amministrativo delle aziende, ma la relativa

Leggi anche: Innovazione rinnovabile: la crisi energetica come trampolino di lancio delle startup tecnologiche

Il solare è ancora una volta in testa alle altre rinnovabili per l’impiego di donne

Sempre secondo IRENA, tra tutte le energie fossili e non, il solare fotovoltaico è quello che ha creato più posti di impiego nel 2021, e con più eguaglianza tra generi: oltre 4.3 milioni di persone, di cui le donne rappresentano almeno il 40%, contro il 21% impiegate nell’industria eolica, e il 22% nel settore petrolifero o del gas.

Le donne sono brave a produrre i pannelli solari, rappresentando il 47% della forza lavoro nel settore, nella componentistica e nello sviluppo, circa il 39 e il 37% degli impiegati, mentre le prestazioni rosa calano solo nel settore dell’installazione, 12%.

Francesco La Camera, direttore generale di IRENA ha affermato:

I risultati del nostro nuovo rapporto sono promettenti e confermano il grande potenziale dell’energia rinnovabile come datore di lavoro paritario, ma segnalano anche la necessità di intensificare i nostri sforzi per spianare la strada a più donne per guidare la transizione energetica e plasmare il nostro futuro condiviso.

Leggi anche: Fotovoltaico e lavoro: +22 milioni di impieghi entro il 2050

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Si occupa di copywriting, project management e comunicazione per imprese e istituzioni. Per anni ha scritto su la Repubblica ed è autore del libro "La guerra del vino". Tramite Gramsci ha fatto suo il motto di Romain Rolland: pratica il pessimismo della ragione e l'ottimismo della volontà.
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