Dona il midollo e diventa un supereroe

Enrica Vigliano
Enrica Vigliano
Enrica Vigliano, romana per adozione. Lavora nel mondo dell’arte e della comunicazione di eventi, dopo gli studi di Archeologia e di Business dei beni culturali. Adora parimenti la matematica e la grammatica, avendo una predilezione per le parole crociate e per la vita all’aperto.
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Tra oggi e domani si conclude in Campania il tour di sensibilizzazione Match4all sulla donazione di midollo osseo dell’Admo. L’Associazione Donatori Midollo Osseo, è scesa in piazza a Brusciano, Napoli, Somma Vesuviana, Castellammare di Stabia, Capua e Pomigliano D’Arco per iscrivere nel registro dei potenziali donatori quante più persone possibili. L’obiettivo è quello di creare una banca dati di tipi di cellule staminali ematopoietiche – CSE – adatte per il trapianto a favore di pazienti affetti da gravi malattie del sangue. Leggi anche: Torino, 500mila Euro da un donatore anonimo per i bambini malati

Cos’è il trapianto di midollo?

Il trapianto consiste nella sostituzione di un midollo osseo malato o mal funzionante, con cellule staminali sane in grado di rigenerare tutte le cellule del sangue, per ricostruire le normali funzioni ematologiche e immunologiche. L’unica cura possibile efficace contro alcuni tipi di leucemie, linfomi e mielomi rimane quella del trapianto allogenico, cioè proveniente da altre persone, di CSE. Purtroppo la difficoltà consiste nel fatto che solo una persona su 100.000 ha un midollo osseo compatibile con il ricevente.

Mai più storie come quella di Diana

È di qualche mese fa la triste storia di Diana, la piccola napoletana di 6 anni affetta da una rara sindrome immunodepressiva. La speranza per lei si era riaccesa quando era stato trovato un match possibile, poi resosi indisponibile per ragioni personali. Proprio per evitare che si ripetano vicende come questa, è indispensabile la tipizzazione su larga scala, in modo da poter garantire più scelte possibili per la stessa persona. Spesso infatti è impossibile trovare all’interno della propria famiglia un donatore compatibile, a fronte delle 1800 persone che ogni anno in Italia avrebbe bisogno di un trapianto midollare. Leggi anche: Gabry Little Hero, il bambino con una rara forma di anemia ha trovato un donatore di midollo

Come si diventa eroe senza nome?

Per diventare potenziali donatori è necessario essere in buona salute e, preferibilmente, avere un’età compresa tra i 18 e i 35 anni. La donazione è anonima, volontaria e in favore di qualsiasi possibile paziente in attesa del giusto match. La procedura per entrare a far parte del registro dei donatori parte da una semplice iscrizione sul sito dell’ADMO. Sarà poi la sede regionale dell’associazione a occuparsi del prelievo di sangue o saliva necessario alla tipizzazione. Solo nel caso in cui il profilo del donatore coincida con quello di un potenziale ricevente si verrà contattati per effettuare il vero e proprio trapianto.

Facile, come donare il sangue

Tantissime persone non si sottopongono alla tipizzazione perché hanno paura di provare dolore. In effetti esistono due tecniche differenti per prelevare le cellule staminali, entrambe valide ed efficaci. Il primo metodo, impiegato in 8 donazioni su 10, prevede il prelievo da sangue periferico. Nei cinque giorni che precedono la donazione si ricorre alla somministrazione di un farmaco che incrementa la crescita di cellule staminali nel midollo osseo. Queste passano nella circolazione sanguigna periferica da cui si potranno estrarre facilmente con quello che sembra a tutti gli effetti un normale prelievo di plasma. Le cellule totipotenti vengono estratte tramite una centrifuga e il sangue trasfuso viene reimmesso nel donatore. Il secondo metodo, più antico e forse più doloroso in effetti, è quello di prelevare il midollo osseo dalle ossa del bacino. Per effettuare questa tecnica è necessario sottoporsi ad anestesia, generale o epidurale, dal momento che l’estrazione avviene tramite punture profonde. Con una semplice donazione è possibile ridare la speranza e la vita a chi rischia di perderle per sempre. Leggi anche: Donare il sangue è sempre più smart: nasce la prima app e community   di Enrica Vigliano

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Enrica Vigliano, romana per adozione. Lavora nel mondo dell’arte e della comunicazione di eventi, dopo gli studi di Archeologia e di Business dei beni culturali. Adora parimenti la matematica e la grammatica, avendo una predilezione per le parole crociate e per la vita all’aperto.
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