Diritti dei bambini e adolescenti: giornata mondiale ai tempi del Covid

La pandemia da Covid mette a dura prova la resilienza dei più piccoli. Mai come oggi è importante celebrare la Giornata Mondiale per i diritti dei bambini e adolescenti.

Catiuscia Ceccarelli
Catiuscia Ceccarelli
Catiuscia Ceccarelli, giornalista e imprenditrice, si occupa di personaggi, interviste, attualità e lifestyle. Segni particolari? Mamma di Matilde
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Oggi, 20 Novembre, l’Onu ricorda la Giornata Mondiale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Una ricorrenza nata nel 1989 ma oggi particolarmente sentita per via della pandemia da Covid -19. I diritti dei bambini e adolescenti sono alla base della crescita sociale.

Giornata mondiale diritti bambini e adolescenti, da dove nasce

Dal 1989, tutti i paesi del mondo il 20 novembre celebrano la Giornata internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza voluta dalla Convenzione dell’ONU con un obiettivo preciso: sancire il diritto alla vita, alla sopravvivenza, allo sviluppo e a non essere discriminati, per nessun motivo al mondo e in nessuna maniera. Non solo nella giornata di oggi, ma ogni giorno, i bambini e gli adolescenti non devono essere discriminati, meritano rispetto e maggiore interesse, hanno diritto alla vita, alla sopravvivenza e allo sviluppo. Queste categorie sociali sono persone pensanti e la loro opinione merita rispetto.

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Perché serve questa giornata

Della Giornata mondiale dedicata ai diritti dei più piccoli se ne potrebbe fare a meno, ma purtroppo ancora non tutte le culture e, cosa ancora più grave, non tutte le famiglie hanno piena contezza di quanto sia importante rispettare i bambini e i ragazzi e le ragazze, che altro non sono che il nostro futuro. Sono allarmanti i numeri relativi agli abusi sui minori, allo sfruttamento dei ragazzi e delle ragazze ai fini lavorativi e sessuali. Ecco perché è importate porre dei paletti a livello mondiale, grazie all’Onu, che tutelino e che proteggano la dignità del bambino (ricordiamo la Dichiarazione Universale dei Diritti del fanciullo) e del giovane.

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Pandemia e povertà educativa, l’allarme di Save The Children

Solo in Italia entro la fine dell’anno 1 milione e 140 mila ragazze rischiano di ritrovarsi  fuori dallo studio, dal lavoro e da percorsi formativi. La pandemia crea disparità, specialmente tra i piccoli e tra le donne. A loro tutela, lunga è la storia di Save The Children che, in questo momento storico, propone l’undicesima edizione dell’Atlante dell’infanzia a rischio in Italia “Con gli occhi delle bambine”.  Secondo quanto denunciato da Daniela Fatarella, Direttrice Generale di Save the Children Italia:

Già prima dell’emergenza Covid, l’ascensore sociale del Paese era fermo: in Italia si è rotto il meccanismo che permetteva di migliorare la propria condizione, di costruirsi un futuro migliore.

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La pandemia e il distanziamento sociale, il dramma per bambini e adolescenti

Mesi di didattica a distanza, un lungo periodo di distacco fisico dalle persone care e fondamentali per la crescita da zero a 6 anni come i nonni, il diritto di coltivare le proprie amicizie, di innamorarsi, di sbagliare e vivere appieno i turbamenti tipici dell’età adolescenziale. La pandemia da Covid ha privato i piccoli di tutto questo. Condizione emotiva rivoluzionata che certamente farà la differenza nel loro cammino futuro. Secondo la Life Coach esperta di infanzia e adolescenza Roberta Cesaroni, molto seguita anche sul suo profilo Facebook Roberta Cesaroni Coach:

L’infanzia e specialmente i primi sette anni di vita sono la base per la vita di ogni essere umano. L’adolescenza è il periodo più delicato. I nostri giovani stanno vivendo questa seconda ondata con spaesamento. E qui facciamo la differenza noi adulti con l’esempio. Lo spaesamento ci porta a vivere di angoscia. Insieme al distanziamento sociale sono condizioni pericolose, sia per gli adulti che per i nostri ragazzi.

Cosa possiamo fare per colmare il vuoto del vivere le relazioni?

In questo momento delicato nella fase della crescita, i bambini vivono le nostre emozioni e le nostre emozioni. Parliamo in modo diretto ai bambini, anche se sono piccoli. Rendiamoli partecipi della nostra e della loro realtà. Responsabilizzare invece i nostri adolescenti. Coinvolgeteli nei discorsi e rispondiamo alle loro domande con sincerità e con chiarezza. Ripartiamo dai nostri valori, dedicare il tempo alle cose importanti. Ora più che mai. Loro hanno bisogno di relazionarsi.

Chi sta soffrendo di più in questo secondo lockdown, seppur leggero?



Gli adolescenti. Ecco perché chiedono di tornare a scuola. Per loro è fondamentale l’amicizia. Per quanto riguarda i bambini, siamo noi adulti lo specchio reale. Parliamo loro di tutto ciò che questo periodo ci costringe ad affrontare, ma con la dolcezza e la vicinanza. Dedichiamo molto del nostro tempo ai piccoli e ai nostri ragazzi. Evitiamo il bombardamento mediatico, siamo noi genitori, noi educatori il canale informativo e comunicativo per i nostri ragazzi.

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