Giornata mondiale dell’infanzia, Unicef racconta il futuro dei giovani sulle mascherine

In occasione della Giornata mondiale dell'infanzia, Unicef Italia ha lanciato un'iniziativa per i giovani. Potranno diffondere un messaggio di speranza sul futuro post coronavirus.

Silvia Aldi
Silvia Aldi
Classe 1990, laureata in Scienze Politiche con una specializzazione in Comunicazione pubblica Internazionale. Amante della storia sin da piccola e appassionata di grandi classici della letteratura italiana. Si auto definisce una sognatrice che tende a considerare sempre il bicchiere mezzo pieno anche nelle situazioni più critiche. Altri segni particolari? Appassionata di calcio e tifosissima!
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Oggi, 20 novembre, è la Giornata mondiale dell’infanzia che si celebra nell’anniversario dell’approvazione della Convenzione Onu sui Diritti dell’infanzia. Ormai da quasi un anno, il nostro futuro è appeso a tantissimi “forse”. Specialmente quello dei bambini, a cui prima è stata negata anche la scuola. Poi, è arrivato l’obbligo di mascherine. La “raccomandazione” a non toccarsi, a non giocare, a non abbracciarsi. Da un anno il futuro di bambini (e non) è in stallo. Unicef Italia, per la Giornata mondiale dell’infanzia, ha lanciato un’iniziativa, quella di compiere un gesto simbolico e scrivere sulla propria mascherina un messaggio sul futuro.

Giornata mondiale dell’infanzia, l’iniziativa di Unicef Italia

La proposta è stata lanciata dal portavoce di Unicef Italia Andrea Iacomini. Dalla consapevolezza che a bambini e giovanissimi è stata negata una parte importante di vita per la loro crescita e formazione, la proposta rivolta dalla sezione italiana del Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia proprio ai più giovani, nasce dall’idea che, oggi più che mai, è importante tornare a pensare al futuro dopo il Covid-19. “Il futuro che vorrei? Me lo leggi in faccia” è l’iniziativa di Unicef.

Leggi anche: Covid, la moda delle mascherine fai da te. Gli scienziati avvertono: “Non proteggono”

Unicef, le mascherine raccontano il futuro dei ragazzi dopo il COVID-19

unicef
Giornata mondiale dell’infanzia e dell’adolescenza. Uno dei messaggi simbolici dell’iniziativa Unicef Italia.

Il gesto simbolico di Unicef vede come protagonista un accessorio diventato ormai indispensabile nelle nostre giornate: la mascherina. L’idea, infatti, è quella di scrivere sulla propria mascherina un messaggio, una parola, una frase, un simbolo, che parli del futuro dopo il coronavirus. Un vero e proprio gesto di speranza.

Elisa, volontaria di Younicef – il movimento giovanile di volontariato dell’UNICEF Italia – presenta in una brevissima clip il gesto simbolico della campagna social lanciata in occasione della Giornata Mondiale dell’Infanzia e dell’Adolescenza. “Per il futuro che vorrei, l’inclusione dei giovani e delle minoranze nelle decisioni politiche è un punto fondamentale”, racconta Elisa, indossando la mascherina su cui ha scritto “inclusione” nel video di presentazione dell’iniziativa di Unicef.

Come partecipare all’iniziativa di Unicef

Il logo di Unicef Italia.

Nel caso dei giovani, si può scegliere un’immagine (fotografia o selfie) oppure un breve video-selfie, da pubblicare sui propri social. Taggando l’Unicef su Facebook, Instagram o Twitter sarà possibile vedere rilanciato il proprio messaggio sui canali ufficiali dell’organizzazione. Nel caso dei bambini, i genitori possono inviare foto e video all’indirizzo mail dell’organizzazione insieme alla scheda di partecipazione. Qui tutti i dettagli di come partecipare all’iniziativa di Unicef Italia.

Gli hashtag da utilizzare per l’iniziativa sono: #FutureWeWant, #MeLoLeggiInFaccia e #GiornataMondialeInfanzia.

Progetto Unicef per le nuove generazioni

giornata mondiale dell'infanzia
Andrea Iacomini, portavoce Unicef Italia.

Andrea Iacomini, portavoce di Unicef Italia spiega l’iniziativa rivolta ai giovani:

Le mascherine sono diventate ormai elemento irrinunciabile del nostro vivere quotidiano ed emblema della pandemia, sono una necessità. Non devono diventare muri di sperazione tra persone. O gabbie che rinchiono sogni e legittime aspirazioni.

Ci proteggono dal coronavirus e proteggono chi ci sta intorno, vanno usate sempre quando siamo fuori dalla nostra abitazione. Ma le mascherine sono anche il segno di una quotidianità che non deve diventare soffocante.

Per i giovanissimi, che soffrono più di chiunque altro le tante limitazioni imposte dalla crisi sanitaria, è oggi più importante che mai pensare a un futuro oltre il Covid-19. 

Conclude così Iacomini nell’intervista a Famiglia cristiana:

Stiamo chiedendo di scrivere sulla propria mascherina un messaggio – una parola, una frase, un simbolo, non c’è limite alla creatività – che parli del domani, dell’avvenire atteso o sperato al di là di questa sorta di “era glaciale” della nostra vita collettiva.

Leggi anche: Parma, ci lascia la piccola Alice Scagnelli. La mamma: “Voglio imparare da lei”

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Classe 1990, laureata in Scienze Politiche con una specializzazione in Comunicazione pubblica Internazionale. Amante della storia sin da piccola e appassionata di grandi classici della letteratura italiana. Si auto definisce una sognatrice che tende a considerare sempre il bicchiere mezzo pieno anche nelle situazioni più critiche. Altri segni particolari? Appassionata di calcio e tifosissima!
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