Scheletro di dinosauro all’asta a Milano: si parte da una base di 250mila euro

Un raro esemplare di Hypacrosaurus lungo 4 metri e proveniente dagli Stati Uniti, verrà messo all'asta oggi a Milano. Se lo contenderanno curatori di musei, collezionisti milionari e appassionati d'arte.

Melissa Matiddi
Melissa Matiddi
Esperta in comunicazione e digital marketing, studia lo yoga e le discipline orientali. Ama creare, leggere e viaggiare. Silenziosa ma rumorosa, è sempre pronta a varcare nuovi orizzonti.
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Dinosauro all’asta. Chi offrirà di più?

Lo scheletro di Henry, esemplare preistorico di ornitopode, sarà venduto oggi 14 dicembre alle 16:30 a Milano, presso la casa d’aste Cambi. L’esemplare appartenente alla famiglia degli Hypacrosaurus, è lungo 4 metri. Sembrerebbe sia vissuto 75 milioni di anni fa. Il materiale osseo è stato raccolto dai nativi americani della Blackfeet Indian Reservation, nella contea di Glacier in Montana. La base d’asta partirà da 250.000 euro.

Dinosauro all’asta: la storia di Henry

L’Hypacrosaurus, il dinosauro all’asta, il cui nome proviene dal greco hypo: meno e akros: alto, è un erbivoro vissuto 75 milioni di anni fa, appartenente alla famiglia degli adrosauridi, conosciuti come i dinosauri con il becco d’anatra, capaci di masticare proprio come i bovini.

Barnum Brown, il paleontologo che scoprì i primi resti in missione per l’American Museum of Natural History, rimase impressionato dalle dimensioni dell’animale. Il nome scientifico significa “vicino alla lucertola più alta” perché si pensava fosse più basso di un Tyrannosaurus. Questo tipo di animale aveva una lunga e pesante coda, la cui conformazione gli permetteva di elevarsi sulle due zampe posteriori per andare alla ricerca di cibo. L’unica arma di difesa contro i predatori era la rapidità. La struttura ossea di cui era dotato, presentava una piccola vela sopra la schiena causata dalla lunghezza delle spine vertebrali e una cresta alta e arrotondata sul capo.

Il luogo dove è stato ritrovato Henry, il dinosauro all’asta, fa parte di un importante giacimento di fossili dove molti esemplari di questa stessa specie, furono sepolti vivi sotto la cenere a causa di una gigantesca eruzione vulcanica.

Un nuovo tipo di collezionismo: dinosauri da salotto

Il commercio dei fossili di dinosauro rappresenta la nuova tendenza degli appassionati d’arte e non solo. Collezionare ossa sta diventando il nuovo trend di questo secolo. Si sta facendo largo l’usanza di accaparrarsi esemplari interi o quasi, battuti all’asta dalle case più prestigiose del mondo. La nuova mania tra i ricconi è di comprare un dinosauro all’asta e di metterlo in salotto.

Già nel 2020 il T-Rex conosciuto con il nome di Stan, alto 12 metri e studiato per oltre 20 anni, venne venduto all’asta causando la reazione della comunità dei paleontologi che insorse brutalmente dichiarando che, tale vendita avrebbe privato e compromesso la comunità scientifica dallo studio approfondito dell’esemplare. Il dinosauro all’asta fu venduto da Christie’s New York alla cifra record di 31,8 milioni di dollari. L’incredibile somma sborsata da un compratore anonimo era motivata dal fatto che Stan presentasse ben 188 ossa originali su 380. Si trattava di uno degli esemplari più studiati al mondo, una vera celebrità per gli appassionati di fossili.

Intercettare le vendite di scheletro o di parti di dinosauri non è così difficile. Pare che dopo l’uscita di Jurassic Park nel 1993, sia nata una vera e propria passione nel collezionare teschi, ossa e denti di animali estinti ormai 65 milioni di anni fa. L’interesse e le quotazioni per i dinosauri stanno aumentando sempre di più e il mercato continua ad essere in espansione.

La mania per i dinosauri arriva in Italia

Proprio l’anno scorso, il 25 febbraio, nel nostro paese si è verificato un nuovo caso di dinosauro all’asta. Lo scheletro di un Othnielosaurus, risalente al Giurassico superiore, circa 155 milioni di anni fa, è stato messo in vendita a 300.000 euro dalla casa d’aste genovese Cambi. È stato acquistato da un collezionista olandese per la sua abitazione privata.

Ad ogni asta vediamo arrivare nuovi profili. Abbiamo dai proprietari di locali insoliti che vogliono investire per attirare clienti fino agli appassionati di scienza e paleontologia. Spesso piuttosto giovani, della generazione di Jurassic Park.

Perché siamo così interessati ai dinosauri?

I dinosauri da sempre rappresentano il famoso mondo perduto di cui Spielberg si è fatto portavoce con la trilogia di Jurrasic Park. A legarci a questi animali è un cordone primordiale che, nonostante il tempo, si mantiene saldo e intatto.

Questi esemplari ci aiutano ad immaginare nuovi mondi e ad esplorare nuove realtà. Sono una parte essenziale del modo in cui costruiamo la nostra identità come esseri umani. Fra tutti gli animali prodotti dall’evoluzione, essi sono i soli che forse forniscono il parallelo più vicino alla razza umana. Potremmo perfino dire che l’umanità è un dinosauro, con tutte le paure, le doti e le ambiguità che questo comporta. Senza di essi potremmo non essere completamente umani, ma senza di noi loro sarebbero ancora dinosauri?

Questi animali preistorici simboleggiando potere e grandezza, attirano l’interesse degli acquirenti verso un reperto antico, unico e introvabile. La maggior parte degli investitori provengono da Russia, Arabia Saudita e Stati Uniti, tuttavia ad essere interessati non sono solo loro ma anche gestori di musei e collezionisti anonimi.

Malgrado gli scienziati siano molto preoccupati per questa mania, l’acquisto di determinati reperti è legittimato da alcune regolamentazioni.

Abbiamo delle regole: commercializziamo solo specie molto conosciute e già studiate, mai quelle appena scoperte. Inoltre, i musei non hanno i mezzi per finanziare questo genere di pezzi. Nulla vieta loro di rivolgersi a dei mecenati, accade lo stesso con i quadri. Noi facciamo solo il nostro lavoro di venditori: alzare i prezzi il più possibile.

Il dinosauro, dopo milioni di anni, riesce ancora a tenere vivo quel rapporto ancestrale tra la scienza moderna e la cultura di massa.

Leggi anche: Banksy mette all’asta il suo dipinto per salvare l’ex prigione di Oscar Wilde

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