Diabete, la svolta: eliminato in laboratorio con cellule gastriche che producono insulina

Alcuni ricercatori americani hanno portato a termine uno studio molto promettente: hanno fatto gurarire i topi dal diabete trapiantando in loro cellule umane dello stomaco riprogrammate per produrre l'insulina.

Asia Buconi
Asia Buconi
Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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Alcuni ricercatori americani hanno portato a termine uno studio molto promettente. In breve, hanno fatto gurarire i topi dal diabete trapiantando in loro cellule umane dello stomaco riprogrammate per produrre l’insulina, ovvero l’ormone che il pancreas produce per controllare il livelli di zucchero (glicemia) nel sangue.

Le persone che soffrono di diabete di tipo 1 e di tipo 2 devono infatti costantemente sottoporsi a iniezioni di insulina, in modo da regolare la glicemia. Questo perché il diabete determina la distruzione/alterazione delle cellule beta presenti dentro le isole di Langherans del pancreas, quelle da cui è secreto il suddetto ormone.

Diabete eliminato nei topi attraverso trapianto di cellule: il progetto promettente arriva dagli Usa

Le necessità che il diabete comporta provocano una importante riduzione della qualità di vita del paziente, oltre ad esporlo al rischio di una possibile inefficacia del controllo del glucosio in certe circostanze. Per questo motivo il trapianto delle cellule gastriche realizzato negli Usa potrebbe cambiare la vita a milioni di persone in tutto il mondo.

In breve, i ricercatori statunitensi hanno convertito le cellule dello stomaco in “simil cellule beta” sotto forma di aggregati – chiamati organoidi – in grado di secernere insulina. Al momento si tratta di un progetto in fase di sperimentazione, ma l’efficacia mostrata nei topi affetti da diabete è comunque molto promettente.

Diabete eliminato nei topi: il team di ricerca guodato dal professor Qiao Zhou

La trasformazione delle cellule gastriche umane in cellule capaci di produrre insulina per trattare il diabete (e la conseguente dimostrazione di efficacia del progetto) è stata compiuta da un team di ricerca internazionale guidato da scienziati del Dipartimento di Medicina del Weill Cornell Medicine di New York, che hanno collaborato con i colleghi del Dipartimento di Microbiologia-Infettivologia e d’Immunologia dell’Università Laval (Canada), del Boston Children’s Hospital e della Scuola di Medicina dell’Università di Harvard.

A coordinare gli scienziati, il professor Qiao Zhou, che insegna Medicina rigenerativa ed è membro dell’Hartman Institute for Therapeutic Organ Regeneration presso l’ateneo newyorkese.

Diabete eliminato nei topi: il promettente risultato dopo 15 anni di sperimentazione

I ricercatori sono riusciti ad eliminare il diabete nei topi attraverso questa tecnica dopo 15 anni di sperimentazione. All’inizio, come specifica in un comunicato il Weill Cornell Medicine, gli scienziati avevano provato a convertire in cellule beta altre cellule del pancreas, attivando tre fattori di trascrizione (le proteine NGN3 e PDX1-MAFA) che controllano l’espressione genica.

Poi, nel 2016, Zhou e i colleghi hanno scoperto che anche alcune cellule dello stomaco possono essere riprogrammate nello stesso modo per produrre insulina.

Il dottor Zhou ha spiegato: “Lo stomaco produce le proprie cellule che secernono ormoni, e le cellule dello stomaco e le cellule pancreatiche sono adiacenti nella fase embrionale dello sviluppo, quindi in questo senso non è del tutto sorprendente che le cellule staminali gastriche possano essere così facilmente trasformate in simil-cellule-beta che secernono insulina”.

In breve, le cellule gastriche umane, che sono chiamate tecnicamente “cellule secernenti insulina gastrica (GINS)”, sono state coltivate in laboratorio in organoidi e poi impiantate in topi con diabete, dove hanno controllato con successo la malattia iniziando a secernere l’ormone e a equilibrare in modo naturale i livelli di glucosio nel sangue per ben sei mesi dopo l’impianto.

Gli organoidi GINS hanno acquisito la secrezione di insulina stimolata dal glucosio in 10 giorni e ripristinato l’omeostasi del glucosio per oltre 100 giorni nei topi diabetici dopo il trapianto, fornendo una prova di concetto per un approccio promettente per il trattamento del diabete”, si legge nell’abstract dello studio.

Diabete eliminato in laboratorio, ma potrebbero passare molti anni prima di vedere risultati nell’uomo

I dettagli della promettente ricerca “Stomach-derived human insulin-secreting organoids restore glucose homeostasis” sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Nature Cell Biology.

Riportando il progetto agli esseri umani affetti da diabete, le cellule GINS potrebbero essere ottenute dalle cellule staminali dell’intestino, che sono molte e convertibili in qualunque cellula del corpo.

Nei pazienti, quindi, verrebbero trapiantate le loro stesse cellule, in modo da ovviare al rischio di rigetto degli organoidi da parte del sistema immunitario. Si tratta comunque di risultati pre-clinici, dunque potrebbero passare ancora molti anni prima di vedere gli organoidi effettivamente applicati sull’uomo.

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Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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