Crypto art: che cos’è e come funziona la nuova tecnologia d’arte

L'arte si reinventa attraverso una nuova modalità tecnologica che unisce i sistemi di Nft e di Blockchain. La nuova frontiera della creatività è tutta digitale.

Melissa Matiddi
Melissa Matiddi
Esperta in comunicazione e digital marketing, studia lo yoga e le discipline orientali. Ama creare, leggere e viaggiare. Silenziosa ma rumorosa, è sempre pronta a varcare nuovi orizzonti.
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La crypto art o semplicemente arte digitale rappresenta il connubio perfetto tra creatività, tecnologia e sicurezza. Il significato di digital art è letteralmente esploso negli ultimi 10 anni, fondendo i concetti di crypto valute e di blockchain.

Questa avanzata modalità artistica consiste nel digitalizzare o nel rendere digitale la propria opera, memorizzarla su una struttura di dati, costituita da una catena temporale di blocchi, e venderla mediante particolari certificati di autenticità digitale chiamati Nft.

Crypto art: la tecnologia Nft

La cultura della crypto art sta rivoluzionando il mondo dell’arte attraendo una vasta gamma di artisti provenienti da ogni campo. Con questa modalità d’arte si intende, la creazione di un’opera totalmente digitale o la digitalizzazione di un’opera fisica grazie ai sistemi di blockchain e di Nft.

Il termine Nft (Non fungibile tokens) è apparso per la prima volta nel 2017 grazie all’acquisto dei “criptogattini” da cui si è originato l’intero fenomeno. Il gioco online CryptoKitties ha permesso ai giocatori di poter acquistare per la prima volta i loro felini virtuali e di poterli vendere e scambiare tramite cripto valuta.

Quindi il significato di Nft può identificarsi con quello di certificazione digitale che svolge la funzione di attestare la proprietà di un bene attraverso l’uso della struttura blockchain cioè di un registro in cui dei blocchi contengono delle informazioni. Il sistema Nft certifica l’originalità di un dato bene confermandone anche l’unicità.

Entrare in possesso di un’opera unica consente al possessore di poter vendere quel contenuto come esclusivo.

L’impatto di questa tecnologia sul mercato dell’arte

Il meccanismo Nft ormai ha preso piede nel mondo dell’arte dove il rischio della riproduzione e della distribuzione non autorizzata di opere attraverso internet ha portato numerosi artisti ad affacciarsi a questa nuova scienza che ne garantisce l’acquisto diretto della paternità.

Durante il febbraio scorso, l’artista americano Mike Winkelmann, meglio conosciuto come Beeple, ha sviluppato un interessante lavoro. Ha creato un’opera digitale “Everydays. The firt 5000 days”, un collage formato da 5000 delle sue opere che è stata venduta dalla casa d’aste Christie’s per la cifra di 69 milioni di dollari, ed era stata inizialmente valutata per soli 100 dollari. Come ha trionfalmente dichiarato Beeple:

Di sicuro questa vendita segnerà l’inizio di un nuovo capitolo della storia dell’arte, quello della DIGITAL ART.

Il rapporto tra l’arte e gli Nft è stato sigillato dal certificato digitale che ne verifica direttamente la proprietà dell’opera. Fino a prima, le uniche fonti di guadagno degli artisti si riducevano alle collaborazioni con i soli marchi perché chiunque poteva entrare in possesso di quella fotografia senza doverla necessariamente acquistare.

Gli artisti si sentono maggiormente tutelati da questa modalità di acquisto che trova applicazione nel genere della crypto art con oggetti da collezione digitale. Il codice crittografico Nft permette di tenere traccia di tutti i passaggi di proprietà effettuati fino al suo originario creatore per dimostrarne il possesso effettivo.

Il sitema Nft cambierà il mondo dell’arte?

È lecito a questo punto domandarsi fino a che punto il mondo dell’arte si adatterà a questi cambiamenti. Dopo le strabilianti vendite, stanno fiorendo le prime sperimentazioni d’arte delle gallerie private. Un aspetto curioso sarà capire con quali modalità le gallerie e le fiere comunicheranno con le piattaforme virtuali.

L’aspetto iniziale della Crypto art, che sembrava il più positivo ovvero il poter interagire con un sistema decentralizzato e non gerarchico, sta già scatenando una serie di polemiche che vedrebbero i grandi compratori, i crypto collectors a capo del sistema di valutazione.

Questa nuova tecnologia porterà una grande rivoluzione nel mercato dell’arte.

Crypto art: la prima mostra di arte digitale in Italia

Crypto art: la prima mostra di arte digitale in Italia

Il fenomeno della digitalizzazione di un’opera d’arte è arrivato finalmente anche in Italia. La mostra “2121”è organizzata da DART (dynamic art museum, con un progetto di Piergiulio Lanza e Riccardo Manerin) e presentata al museo della Permanente a Milano fino al 6 febbraio 2022.

Al primo piano del palazzo ci sarà anche la seconda edizione de “I Capovalori delle collezioni private”, un’esposizione dei lavori realizzati grazie ai prestiti dei collezionisti privati per ammirare i capolavori degli esponenti del Modernismo e dell’arte concettuale. Le due mostre, quella più tradizionale e quella più futuristica, si accostano in opere intergenerazionali per creare una riflessione sull’arte di ieri e di oggi.

Per la prima volta questo tipo di manifestazione artistica approda nel nostro paese. La mostra “2121” descrive la scena di crypto art a livello internazionale e rappresenta la prima tappa di un percorso che vuole avvicinare le generazioni tradizionalmente interessate al vecchio paradigma dell’arte alle generazioni future. Tra gli artisti che parteciperanno all’evento Trevor Jones, Matt Hall e John Watkinson.

Leggi anche: Metaverso, cosa è e perché Facebook ci sta investendo tanto

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Melissa Matiddi
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