Crisi di Governo, domani il discorso di Draghi in Senato. Cosa succederà all’Italia?

Il Premier Mario Draghi domani terrà un discorso davanti all'aula del Senato previsto per le 9:30 con cui si decideranno le sorti del paese. Rimarrà in carica o andrà via?

Melissa Matiddi
Melissa Matiddi
Esperta in comunicazione e digital marketing, studia lo yoga e le discipline orientali. Ama creare, leggere e viaggiare. Silenziosa ma rumorosa, è sempre pronta a varcare nuovi orizzonti.
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Crisi di governo: il giorno del giudizio è quasi arrivato. Domani alle 9:30 il Premier, Mario Draghi, terrà un discorso davanti all’intera aula del Senato che deciderà le sorti del paese.

Il timing della giornata è già fissato: dopo le comunicazioni del Presidente del Consiglio, circa la rassegnazione del suo incarico e dopo la consegna del suo discorso a Montecitorio per le 10:30, l’esito del voto di fiducia sarà previsto per le 19:30 dello stesso giorno, dopo di che ci saranno le consultazioni.

L’avventura politica del Premier è davvero giunta al termine o si apriranno i tempi supplementari?

Crisi di governo: cosa potrebbe succedere domani davanti al Senato

Domani, mercoledì 20 luglio, come stabilito da Mattarella nel corso dell’incontro della settimana scorsa, ci saranno le comunicazioni ufficiali del Capo del governo davanti al Senato.

Il Premier sta tenendo con il fiato sospeso tutta l’Italia con la sua crisi di governo. Le voci di una possibile prosecuzione sono molte, ma la sua permanenza a Palazzo Chigi è tutt’altro che sicura.

Esattamente sette giorni dopo aver rassegnato le sue dimissioni nelle mani del Capo dello Stato, la variabile Draghi, domani deciderà cosa fare. Nessuno conosce il contenuto del suo discorso, ma con il passare delle ore, si stanno delineando tre possibili scenari aperti per domani.

Leggi anche: Crisi di Governo, i 4 scenari in vista di mercoledì: cosa potrebbe convincere Draghi a rimanere?

Crisi di governo: cosa succederà domani? I tre possibili scenari

I tre possibili scenari che si apriranno domani dopo le comunicazioni fiduciarie del Primo Ministro sono:

  1. Draghi Bis: se il Premier dovesse proseguire sulla strada delle dimissioni, il Capo dello Stato, potrebbe affidargli un nuovo mandato per valutare la possibilità di costruire un esecutivo con un’altra maggioranza. Questa ipotesi sarebbe apprezzata anche da Conte che ritrovandosi nei prossimi mesi all’opposizione, potrebbe sfruttare il momento per far risalire nuovamente i consensi. Tuttavia, non è scontato che Draghi si convinca a rimanere.
  2. Governo senza Draghi: questa è senza dubbio, l’ipotesi più improbabile e debole che non convince per niente i partiti. Dopo la crisi di governo, Mattarella potrebbe accettare le dimissioni di Draghi e affidare l’incarico a qualcun altro, almeno per arrivare a fine anno e completare la Legge di Bilancio. Il nome che si sta vociferando in questi giorni è quello di Daniele Franco, Ministro dell’Economia, che però, difficilmente sarebbe accettato dal centrodestra.
  3. Votazioni a inizio autunno: la leader di FDI, Giorgia Meloni, è l’unica che in questi giorni sta chiedendo senza troppi giri di parola di correre alle elezioni. La stanchezza del Primo Ministro e lo scioglimento dell’unità da parte dei Cinque Stelle stanno spingendo ad andare alle urne. Ovvio è che se si votasse tra settembre e ottobre, il Premier dovrebbe restare in carica fino a novembre.

Tra meno di 24 ore Mario farà la sua scelta. Anche se nessuno è in grado di sapere cosa deciderà davvero, quello che è certo è che il Primo Ministro non ne uscirà con la coda tra le gambe.

Leggi anche: Crisi di Governo, terminato colloquio Draghi-Mattarella: il Premier si dimetterà?

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