Cosa sono i PFAS, dove si trovano e le soluzioni su come evitare rischi gravi per la salute

Cosa sono i PFAS e perché sono così dannosi per la salute? Ecco dove si trovano, tutti i rischi cui si potrebbe andare incontro e alcune soluzioni.

Ilaria De Santis
Ilaria De Santis
Classe 1998. Esperta in Editoria e scrittura, è molto attenta ai dettagli, scrive poesie e canzoni ed è appassionata di musica, serie TV e sceneggiatura. “In tristitia hilaris, in hilaritate tristis”.
spot_img

Le sostanze perfluoroalchiliche più comunemente noti come PFAS, acronimo di Perfluorinated Alkylated Substances e che includono gli acidi perfluoroacrilici hanno ormai invaso la nostra vita, dalle nostre tavole fino all’acqua del rubinetto.

Nello specifico, si tratta di sostanze resistenti ai processi di degradazione per la particolare presenza di legami molto forti tra atomi di fluoro e carbonio. Ma dove si trovano? I PFAS sono composti chimici e possono essere riscontrati in tutti i prodotti per uso domestico, dalle superfici delle pentole ai detergenti e sgrassatori per pavimenti, dalle vernici ai tessuti e tappeti, dalle carte a imballaggi, e in molti settori, dall’elettronica all’aeronautica, da quello energetico a quello automobilistico.

Secondo le ultime stime di Greenpeace, la situazione è allarmante: “In Piemonte, Veneto, Lombardia, Emilia Romagna e Toscana sono state rilevate concentrazioni di PFAS a volte persino superiori a 500 ng/l. Il limite accettabile stabilito dalla Direttiva Europea 2020/2184 è pari a 100 nanogrammi per litro (ng/l)”.

Quali sono gli effetti dei PFAS sulla salute e sull’ambiente?

Secondo lo studio Cross-Species Transcriptomics Analysis Highlights Conserved Molecular Responses to Per- and Polyfluoroalkyl Substances pubblicato sulla rivista “Toxics” e realizzato da studiosi dell’Alma Mater di Bologna e dell’Università di Padova, l’effetto dei PFAS sulla salute è deleterio. Federico Manuel Giorgi, professore al Dipartimento di Farmacia e Biotecnologie dell’Università di Bologna e coordinatore dello studio ha così rivelato a “BolognaToday”:

Dalla nostra analisi abbiamo identificato e riportato diversi geni che mostrano una risposta trascrizionale coerente ed evolutivamente conservata ai PFAS.

Questi risultati mostrano per la prima volta che diverse molecole di PFAS influenzano vie ormonali e vie metaboliche, aumentando ad esempio i meccanismi di accumulo degli acidi grassi e indebolendo il sistema immunitario.

A causa della loro alta stabilità molecolare, questi materiali finiscono per diffondersi ampiamente nell’ambiente, dove possono permanere per anni.

In particolare, i PFAS si riversano in grandi quantità nei bacini idrici, da dove possono percorrere grandi distanze, entrando nell’ecosistema acquatico e risalendo la catena alimentare fino agli esseri umani.

[…] La nostra ricerca offre così una visione completa dei meccanismi molecolari alla base della tossicità dei PFAS, in modo da offrire dati solidi su cui basare le scelte necessarie per la salvaguardia della salute pubblica e dell’ambiente.

Gli studiosi hanno analizzato 2.144 campioni di sette specie animali e le particelle di PFAS sono state riscontrate anche negli esseri umani, in particolare nelle donne incinte che trasmettono la contaminazione al feto. Ha continuato Giorgi: “Tracce di queste sostanze sono state individuate nel latte materno, nella placenta, nel siero, nel liquido seminale e nei capelli e può causare una forte regressione del metabolismo e del trasporto dei lipidi e di altri processi correlati allo sviluppo ovarico, alla produzione di estrogeni, all’ovulazione e al funzionamento fisiologico del sistema riproduttivo femminile, con effetti dannosi sulla fertilità e sullo sviluppo fetale”.

L’indagine di PresaDiretta

Il programma di Rai 3 PresaDiretta con l’indagine Stop ai veleni in onda lunedì 18 marzo alle 21.20 ha confermato l’ipotesi che i PFAS si trovino dappertutto, non solo nel sangue ― infettando fin da subito il feto e i bambini svilupperanno fin dai primi anni di nascita gravi patologie ―, ma anche nelle lenti a contatto e negli smalti e prodotti per le unghie.

La stessa inviata del programma di Rai 3, Teresa Paoli, assieme a Giuseppe Ungherese, il responsabile della campagna inquinamento del già citato Greenpeace, si sono sottoposti al prelievo del proprio sangue. Qual è stato il risultato? In entrambi sono stati riscontrati tracce di PFAS.

Quali sono le soluzioni per eliminare i PFAS dalla nostra vita?

Ma è possibile liberarsi dai PFAS? Ecco alcune soluzioni efficaci:

  • Lavare frequentemente la propria casa, mantenendola in ordine e pulita. Uno dei primi modi per ridurre la presenza di PFAS in casa è detergere a fondo, specialmente piatti e pentole, utilizzando dei detersivi ecologici, anche per capi di abbigliamento e tessuti
  • Effettuare la water oxidation, l’elettrolisi dell’acqua, attraverso cui le alte temperature e la pressione cambiano lo stato fisico, per poter eliminare i prodotti chimici pericolosi per la salute
  • Indossare capi realizzati con tessuti naturali e non fibre sintetiche
  • Prediligere prodotti biologici e controllare la loro provenienza. A tal proposito, lo scorso 23 febbraio Legambiente e altre associazioni ambientaliste hanno avanzato una proposta di legge alla Camera per finanziare le aziende e indirizzarle verso un modello che si basi sulla agro-ecologia.

Leggi anche: Microplastica e dove trovarla: 9 modi per eliminarla dalla nostra vita

spot_img

Correlati

Caso Balocco, il Codacons: “Il Tribunale ha accolto il ricorso, è stata pratica commerciale scorretta”

Il Codacons annuncia in una nota che la giudice della prima sezione del Tribunale...

Pierfrancesco Veronesi vince l’oro ai Campionati di Fisica: “Ha battuto 34.000 studenti”

Pierfrancesco Veronesi è il giovane studente del Liceo Scientifico Francesco Severi di Frosinone che...

L’8 maggio i vertici Rai attesi in commissione di Vigilanza: cosa succederà dopo il caso Scurati?

Barbara Floridia, Presidente della Commissione parlamentare di Vigilanza Rai, ha dichiarato, come riporta "Ansa"...
Ilaria De Santis
Ilaria De Santis
Classe 1998. Esperta in Editoria e scrittura, è molto attenta ai dettagli, scrive poesie e canzoni ed è appassionata di musica, serie TV e sceneggiatura. “In tristitia hilaris, in hilaritate tristis”.
spot_img