Coronavirus, lunedì cambiano i colori delle Regioni: ecco chi passa in zona rossa, chi in arancione

Il monitoraggio dell'Iss ha stabilito un cambio di colore delle Regioni per la prossima settimana: ecco le nuove ordinanze in vigore da lunedì 29 marzo (da martedì 30 solo per il Lazio).

Asia Buconi
Asia Buconi
Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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L’Italia si prepara ad un nuovo cambio di colore delle Regioni.

L’ordinanza del Ministro della Salute Roberto Speranza, in vigore dal 14 marzo, aveva sancito l’entrata in zona rossa di 11 Regioni, quelle con un numero settimanale di casi di Covid-19 superiore a 250 ogni 100.000 abitanti o un Rt maggiore di 1.25. Le altre erano invece finite in zona arancione.

Il provvedimento aveva descritto anche le misure restrittive valide per le festività pasquali, con la disposizione di una zona rossa nazionale per le giornate del 3, 4 e 5 aprile, ovvero dal sabato al lunedì di Pasquetta, ma con la concessione di uno spostamento tra le 5 e le 22 per andare a far visita ad amici e parenti.

Quell’ordinanza aveva una validità di 15 giorni e scadrà il prossimo lunedì 29 marzo. Per il Lazio la scadenza slitterà di un giorno: qui infatti la disposizione del Ministro della Salute è entrata in vigore il 15 marzo, non la domenica come per le altre Regioni, perciò il cambio di colore avverrà martedì 30 marzo.

Il Ministro Roberto Speranza ha così firmato le nuove ordinanze valide dal 29 marzo. Ieri, come ogni venerdì, l’Istituto superiore di sanità ha pubblicato i dati del monitoraggio settimanale, che vengono poi analizzati dalla cabina di regia per l’assegnazione delle diverse fasce di colore. La mappa del nostro Paese è tornata a cambiare: passano in area rossa Calabria, Toscana e Val d’Aosta, il Lazio entra invece in area arancione.

Cambio di colore delle Regioni: quali quelle in zona rossa da lunedì 29 marzo

Cosa prevede il cambio di colore delle Regioni in vigore da lunedì 29 o martedì 30 marzo: ecco chi passa in zona rossa e arancione

Secondo le nuove ordinanze elaborate sui dati del monitoraggio dell’Iss, lunedì 29 marzo la Calabria passerà dalla zona arancione a quella rossa: qui infatti l’incidenza è ancora relativamente bassa (132) ma l’Rt è salito a 1,37, con l’intervallo minimo di confidenza proprio a 1,25.

La Toscana, che invece è rimasta in bilico fino all’ultimo durante la riunione della cabina di regia (trovandosi sulla soglia di rischio di 250 casi settimanali per centomila abitanti), alla fine, con il dato di 251 casi, è entrata automaticamente in rosso. Rimarrà in zona rossa fino al 6 aprile.

Entra in zona rossa anche la Val d’Aosta, che dagli ultimi dati di monitoraggio risulta avere un Rt molto alto, a 1,75, con un intervallo 1,5-2,03. Inoltre, qui anche l’incidenza è ben sopra il limite e si attesta a 292.

In Puglia scatta la zona rossa rafforzata dal 27 marzo al 6 aprile. I cittadini saranno soggetti a regole più stringenti rispetto al resto d’Italia: non potranno uscire dal Comune di residenza, domicilio o abitazione verso altri comuni all’interno della regione per andare nelle seconde case, tranne che per comprovati motivi di necessità o urgenza (da indicare nell’autocertificazione). Sono anche vietati gli ingressi e gli spostamenti in Puglia delle persone non residenti per andare nelle seconde case, salvo per comprovate esigenze.

Nessun cambio di colore delle Regioni Lombardia, Emilia Romagna, Veneto, Campania, Friuli Venezia Giulia, Marche, Piemonte e la Provincia autonoma di Trento, che rimangono in zona rossa.

I negozi che possono restare aperti in zona rossa chiudono obbligatoriamente alle 18, tranne supermercati, alimentari, benzinai, tabaccai, farmacie, parafarmacie ed edicole. Nei giorni 28 marzo (Domenica delle Palme), 4 e 5 aprile (Pasqua e Pasquetta) sono sospese tutte le attività commerciali consentite in zona rossa, eccetto che le attività di vendita di carburante, di combustibile per uso domestico e per riscaldamento, fiorai, edicole, tabaccai, farmacie e parafarmacie.

Per queste regioni sarà decisivo il monitoraggio di venerdì 9 aprile, con possibile ritorno in arancione da lunedì 12 aprile. La regola prevede che si debba stare almeno due settimane in un colore prima di poter entrare in un altro meno restrittivo, a patto di avere i dati compatibili con lo scenario meno pesante. Il cambio di colore delle Regioni in zona rossa può avvenire solo se si superano due monitoraggi da arancione.

Leggi anche: Autodichiarazione, sì o no? Il fuorviante precedente di un giudice che dichiarò il Dpcm “illegittimo”

Cambio di colore delle Regioni: quali quelle in zona arancione da lunedì 29 marzo

Cosa prevede il cambio di colore delle Regioni in vigore da lunedì 29 o martedì 30 marzo: ecco chi passa in zona rossa e arancione

La nuova ordinanza stabilisce che il Lazio passerà in area arancione da martedì 30 marzo, dato il calo dell’Rt che si aggira attorno al valore di 1.

La Sardegna, dopo l’esperienza in zona bianca e il passaggio in arancione, rimane in quest’ultima fascia di rischio. Sette comuni sardi si trovano però in zona rossa: Pozzomaggiore, Golfo Aranci, Uri, Bono, Sindia, Samugheo e Sarroch.

La Sicilia rimane in arancione fino al 2 aprile. Il presidente della Regione Musumeci ha firmato un’ordinanza che istituisce però 4 nuove zone rosse: Centirupe, Comitini, Racalmuto e Siculiana, che si vanno ad aggiungere a quelle già disposte a Caltavuturo e a San Mauro Castelverde.

Nessun cambio di colore delle Regioni Abruzzo, Basilicata, Liguria, Molise, Umbria e la Provincia autonoma di Bolzano, che rimangono in zona arancione.

In questa fascia cromatica potranno aprire negozi, parrucchieri e centri estetici e si potrà uscire di casa senza autocertificazione. Contrariamente alla zona rossa, ci si può spostare liberamente, ma solo all’interno del proprio Comune. Per andare in altri Comuni in Regione bisogna avere comprovati motivi di lavoro, situazioni di necessità o motivi di salute. È sempre consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione, come pure il rientro nelle seconde case ubicate dentro e fuori regione.

Rimangono sospese le zone gialle anche dopo Pasqua, almeno fino al 30 aprile. Non riaprono a pranzo i ristoranti e non riprendono la loro attività neanche cinema, teatri e palestre.

Nel frattempo, il Governo sta elaborando il nuovo decreto legge, che andrà a sostituire quello in vigore valido fino al 6 aprile. Il provvedimento potrebbe dare il via libera ad una parziale riapertura: la priorità, ha detto Draghi, sarà quella di permettere gradualmente ai ragazzi di tornare a scuola. Ma soltanto i dati dei prossimi giorni potranno dirci di più.

Leggi anche: Stretta di Pasqua, Lamorgese: “Ci saranno controlli di polizia, ma con scrupolo e umanità”

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Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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