Cosa accadrà a Giuseppe Conte ora che non è più presidente del Consiglio?

Chissà se Conte voglia intraprendere la carriera politica con la classica gavetta o preferisca tornare in aula come professore all'Università. Lo scopriremo presto.

Michela Sacchetti
Michela Sacchetti
Intuitiva, con un occhio attento alla realtà e alla sua evoluzione, attraverso una lente di irrinunciabile positività. Vede sempre nella difficoltà un’occasione preziosa per migliorarsi da cogliere con entusiasmo.
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Nonostante ci sia chi proprio non è riuscito a digerire il Governo uscente, molti sono quelli che lo hanno appoggiato. In particolare hanno apprezzato il presidente del Consiglio ricoperto da Giuseppe Conte.

Però una domanda sorge spontanea, a prescindere dalle simpatie o antipatie personali. Cosa accadrà a Giuseppe Conte ora che non è più presidente del Consiglio?

La carriera di Giuseppe Conte al di fuori della politica

Giuseppe Conte a differenza degli altri colleghi in Parlamento non ha avuto una carriera politica. Una volta laureato in Giurisprudenza alla Sapienza, nel 1988, si avvia alla professione come avvocato civilista.

In seguito diviene professore ordinario di diritto privato all’Università di Firenze. Poi a giugno 2018 l’inizio di una nuova avventura, non più in un’aula di tribunale ma in Parlamento.

Da molti inizialmente era stato definito “l’avvocato difensore del popolo italiano”. Che lo sia stato o meno non importa. Di certo per uscire di scena si sarà creato diversi nemici.

Leggi anche: Draghi premier, Travaglio: “Nessun partito lo ha chiesto”

Cosa dicono di lui i suoi studenti

Gli studenti dell’Università di Firenze dove Conte insegnava prima del mandato di Governo lo dipingono come un uomo per bene, forse un po’ assente e disorganizzato per via degli impegni ma sempre molto comprensivo verso le esigenze dei ragazzi. Ecco alcuni pareri, riportati da Linkiesta nel 2018:

Conte come professore è impeccabile: un buon professore, lo si vede subito.

È molto capace ma anche molto assente per via degli impegni, perciò demanda molto agli assistenti. Quando c’è però si fa sentire: non annoia ed è molto coinvolgente.

A lezione fa molti esempi e ripercorre le sue esperienze personali. Sono lezioni molto partecipate che portano al confronto diretto.

E ancora:

È una persona estremamente umile che viene molto incontro agli studenti.

È il classico docente che cerca di alzarti il voto, e non vuole mandarti a casa a mani vuote.

Il rettore Luigi Dei è pronto a riaccogliere Giuseppe Conte in facoltà

Conte_Luigi Dei

Il rettore dell’Università di Firenze, Luigi Dei, si dice pronto a riaccogliere il professor Giuseppe Conte. Certamente anche gli studenti, vista l’immagine positiva che aveva lasciato di sé. Già dal 22 febbraio, data che segna l’inizio del secondo semestre, potrebbe tornare ad insegnare in Ateneo.

Vediamo al riguardo quali sono state le parole di Dei, riportate da La Repubblica:

L’incarico di presidente del Consiglio dei ministri svolto da Conte, ha dato sicuramente lustro alla nostra Università e ha rappresentato un elemento di orgoglio per l’Ateneo.

Ora che il mandato governativo si avvia alla conclusione, per il professore Conte sarà automaticamente reintegrato nella vita accademico-universitaria.

In base alla legge 383 del 1980, un docente che assume la carica di presidente del Consiglio, ha ricordato il rettore Dei, entra in aspettativa obbligatoria.

Conte: “Io ci sono e ci sarò sempre”

Conte_dichiarazione di oggi

Oggi il Presidente uscente, Giuseppe Conte, davanti a Palazzo Chigi ha voluto dare l’ultimo saluto rivolgendosi alla stampa. Ha detto di aver incontrato Mario Draghi al quale ha augurato un buon lavoro e si è detto assolutamente dalla parte del nuovo Governo.

Al Movimento 5 stelle ha garantito la sua vicinanza, come pure verso Pd e Leu, con i quali ha lavorato insieme. E poi l’ultimo augurio e incoraggiamento:

Auspico un governo politico che sia solido e abbia sufficiente coesione per operare quelle scelte politiche, eminentemente politiche.

Perché le urgenze del Paese richiedono scelte politiche e non possono essere affidate a squadre di tecniche.

Leggi anche: Mario Draghi, merito e competenza a servizio del Paese. Così l’Italia rinascerà

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