Mario Draghi, merito e competenza a servizio del Paese. Così l’Italia rinascerà

Mario Draghi è chiamato a risollevare le sorti del Paese nel momento più buio della storia recente. È lui l'uomo giusto. Allora che gli uscenti escano e il merito torni protagonista.

Aldo Torchiaro
Aldo Torchiaro
Aldo Torchiaro, giornalista da quando si usavano le macchine da scrivere, si occupa oggi di innovazione digitale, nuovi media, e-democracy.
spot_img

Mario Draghi è chiamato a risollevare le sorti del Paese nel momento più buio della storia recente.

Colpito dalla pandemia, affondato nella crisi economica peggiore del mondo occidentale, dilaniato dalla cattiva gestione che abbiamo subìto su infrastrutture, scuola, sanità e giustizia, il sistema-Paese è tecnicamente al collasso.

Sessanta milioni di italiani sono stati costretti ai domiciliari con le conseguenze che vediamo: finita l’era della propaganda, si scopre che il numero dei morti supera le 85.000 unità.

La disoccupazione riguarda un milione di italiani in più, in un anno. La dispersione scolastica, il nuovo analfabetismo, il dilagare della criminalità giovanile sono l’effetto diretto della più lunga chiusura delle scuole nel mondo.

Se l’eredità che lascia il governo populista è questa, ecco le buone notizie.

Ritratto del premier lib-lab Mario Draghi

Draghi arriva con un’arma notevole, i 209 milioni del Recovery fund. E Draghi è la persona giusta per costruire quel ponte di credibilità con l’Europa – ipotizzabile un patto di ferro con Paolo Gentiloni – che servirà a far piovere sull’Italia la mole di aiuti necessari a invertire la rotta.

Lib-lab, cattolico e riformista, keynesiano e garantista, Mario Draghi rappresenta il miglior Politico possibile. E non abbiamo scritto politico a caso. La sua figura si dimostrerà meno tecnica del previsto: Mario Monti era chiamato a tagliare e ridurre la spesa, Draghi è incaricato di fare il contrario.

Deve distribuire investimenti, selezionare classe dirigente, riallacciare buone relazioni atlantiche e orientare le scelte strategiche in materia di welfare e lavoro, piano vaccinale, ripresa della competitività delle imprese.

Modernizzare un’Italia umiliata e depressa, a lungo soggiogata da una banda di razziatori.

Deve fare quel che sa fare: lo statista, in un Paese di nani che hanno vestito i trampoli per giocare ai giganti, e naturalmente sono precipitati grottescamente a terra.

Leggi anche: Mario Draghi al G30: “Siamo sull’orlo del precipizio, le autorità intervengano”

Nuovo Governo Draghi, tutto da rifare: priorità alla giustizia

La riforma della giustizia, a partire dalla revisione delle misure dei precedenti occupanti, è condizione imprescindibile per quel volano di efficienza del diritto che la civiltà di una nazione democraticamente matura richiede.

La chiedono i due terzi del Parlamento, e sarà bene mettere a via Arenula una personalità altrettanto autorevole per permettere al sistema giudiziario, oggi completamente asfaltato, di ricostruirsi.

Migliaia di avvocati, di magistrati, di giuristi implorano oggi il Quirinale e il nuovo Palazzo Chigi di assumere iniziative forti e urgenti per riequilibrare il sistema, sul quale è piombato come una bomba lo scandalo di magistratopoli, ben descritto dal libro di Luca Palamara, uscito in questi giorni.

Nuovo Governo della competenza, ma con i partiti

Mario Draghi promuoverà la competenza se non dimenticherà di lavorare sul ritorno alla fiducia verso le istituzioni e verso la politica.

Metterà insieme un governo fatto per metà da tecnici eccellenti e per metà da big dei partiti che lo sostengono, perché ha bisogno di un ancoraggio saldo in Parlamento.

Non saranno pochi, i suoi sostenitori. Alla fine lo voteranno tutti o quasi, magari con formule sfumate che andranno fino all’astensione, più a destra. Il nuovo premier ha davanti una sfida epocale e sa che la può vincere solo con una “prima squadra”.

Non ci dovranno essere i segretari dei partiti, ma certamente nomi illustri. E sarà indispensabile una discontinuità rispetto al recente passato: gli uscenti escano, il merito torni protagonista.

Servirà a ciascuno di noi per sentirsi un po’ più orgoglioso di far parte di questa grande comunità: gli italiani sanno trovare sempre il miglior modo di vincere, quando tutto sembra compromesso.

Leggi anche: Mario Draghi, chi è l’uomo del “Whatever it takes” per un’Italia più europeista

spot_img

Correlati

Cultura queer e cultura gender a confronto: quali differenze?

Cosa significa pensare queer? A spiegarlo bene è stata Maura Gancitano, autrice, filosofa e...

L’intervista al comico Ubaldo Pantani: “I personaggi ti succhiano l’anima”

Parola a Ubaldo Pantani, professione attore comico, nello specifico imitatore, un'intervista per esplorare la...

90 anni di Franca Leosini: dallo stile giornalistico inconfondibile ai 3 casi di cronaca nera più noti

Franca Leosini buon compleanno! L'eroina del servizio pubblico nazionale, dotata di uno stile d'acciaio, fatto...
Aldo Torchiaro
Aldo Torchiaro
Aldo Torchiaro, giornalista da quando si usavano le macchine da scrivere, si occupa oggi di innovazione digitale, nuovi media, e-democracy.
spot_img