Draghi premier, Travaglio: “Nessun partito lo ha chiesto”

Marco Travaglio analizza la crisi di governo. Soprattutto il ruolo del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella e la scelta di nominare Mario Draghi nuovo premier.

Silvia Aldi
Silvia Aldi
Classe 1990, laureata in Scienze Politiche con una specializzazione in Comunicazione pubblica Internazionale. Amante della storia sin da piccola e appassionata di grandi classici della letteratura italiana. Si auto definisce una sognatrice che tende a considerare sempre il bicchiere mezzo pieno anche nelle situazioni più critiche. Altri segni particolari? Appassionata di calcio e tifosissima!
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Marco Travaglio, direttore de Il Fatto Quotidiano, nel suo editoriale di giovedì 4 febbraio fa un’analisi di tutti i protagonisti della crisi di Governo e riflette sulla nomina di Mario Draghi premier.

Al momento, scrive, Draghi ha accettato l’incarico di coagulare una nuova maggioranza, affidatogli dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

Proprio il capo dello Stato, arbitro imparziale della crisi seppur con due eccezioni, una delle quali è proprio la nomina di Mario Draghi premier, senza che lo chiedesse alcun partito.

Draghi premier, Travaglio: “Era all’oscuro del piano di defenestrare Conte”

Marco Travaglio inizia il suo editoriale proprio con un giudizio proprio su Mario Draghi. Scrive:

Ha un profilo altissimo come banchiere, ma nel ruolo di politico è tutto da scoprire e da inventare.

Inoltre, Travaglio crede nella buona fede di Draghi che sarebbe stato all’oscuro del piano di defenestrare Giuseppe Conte da Palazzo Chigi per sostituirlo proprio con lui, quando Mattarella avesse deciso di chiamarlo in causa.

Leggi anche: Mario Draghi, chi è l’uomo del “Whatever it takes” per un’Italia più europeista

Travaglio sui partiti: “Il PD ha la fermezza di un budino”

draghi premier l'opinione di marco travaglio

Poi, Marco Travaglio passa ad analizzare tutti i partiti politici del nostro Paese, partendo con il M5S che, secondo lui, “non può che stare all’opposizione del nuovo governo che deve nascere”. Sarebbe incompatibile, infatti, per il Movimento 5 Stelle sedere nella stessa maggioranza con Matteo Renzi.

Mentre il centrodestra, dice il direttore del Fatto, non è mai esistito. Sul Partito democratico scrive:

Con la fermezza di un budino, è passato da ‘o Conte o elezioni’ a ‘o Draghi o Draghi’.

Travaglio sulla nomina di Draghi premier: “Mattarella si è napolitanizzato”

Travaglio su Mattarella.

Marco Travaglio conclude con un giudizio su Sergio Mattarella che, secondo lui, avrebbe gestito questa crisi di Governo da arbitro imparziale. Comportamento totalmente opposto rispetto a quello del suo predecessore Giorgio Napolitano.

Peccato però che ci siano due eccezioni, precisa Travaglio, che mostrano una debolezza del capo dello Stato. Scrive:

Un segno di una fragilità che nelle emergenze lo porta a perdere la bussola e a compiere decisioni avventate al limite della temerarietà.

Cioè a napolitanizzarsi.

Il primo errore sarebbe la decisione presa nel 2018 sul non accettare Paolo Savona come ministro dell’Economia assegnando l’incarico a Carlo Cottarelli.

Il secondo errore sarebbe stata proprio la scelta di convocare Draghi al Colle “senza che nessun partito glielo avesse chiesto”.

Leggi anche: Mario Draghi, merito e competenza a servizio del Paese. Così l’Italia rinascerà

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Classe 1990, laureata in Scienze Politiche con una specializzazione in Comunicazione pubblica Internazionale. Amante della storia sin da piccola e appassionata di grandi classici della letteratura italiana. Si auto definisce una sognatrice che tende a considerare sempre il bicchiere mezzo pieno anche nelle situazioni più critiche. Altri segni particolari? Appassionata di calcio e tifosissima!
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