Coronavirus, notizie incoraggianti da Oxford: “Vaccino stimola forte risposta immunitaria”

Da uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Lancet dall’Università di Oxford notizie positive nella lotta al coronavirus.

Luca Tartaglia
Luca Tartaglia
Classe 88. Yamatologo laureato in Lingue Orientali, specializzato in Editoria e Scrittura, con un Master conseguito in Diritto e Cooperazione Internazionale. Ama dedicarsi a Musica e Cultura, viaggiare, “nerdeggiare” e tutto ciò che riguarda J. J. R. Tolkien
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Nonostante le notizie rassicuranti sullo sviluppo di un vaccino a Oxford, la comunità scientifica invita sempre ad una moderata cautela, essendo lo studio sul coronavirus ancora in una fase sperimentale. Innegabile però che la notizia sia stata accolta positivamente da esperti e virologi. I test condotti finora su 1.077 volontari in salute hanno dato un buon riscontro, anche se la cautela è d’obbligo vista la fase ancora “in essere” della sperimentazione. Sperimentazioni analoghe sono previste negli Stati Uniti e in Brasile, due dei paesi ad oggi più colpiti da Covid-19. Sui 160 vaccini ad oggi in fase di studio, questo di Oxford sembra essere il più promettente. Da sottolineare che le verifiche necessarie su efficacia e sicurezza continueranno fino alla fine dell’anno.

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Il Vaccino

Il vaccino in laboratorio ad Oxford, che per ora porta il nome ChAdOx1nCoV-19, nel 90% dei casi studiati ha provocato la produzione di anticorpi specifici, particolarmente attivi nella lotta contro il coronavirus in quanto sono in grado di attaccare i patogeni e distruggerli. Inizialmente pensato per la somministrazione di una sola dose, è stato anche provato in dose doppia (su dieci volontari), azione che ha dato risultati ancora più marcati nell’attaccare il virus. Non sono mancati effetti collaterali nel 70% dei volontari come febbre e mal di testa lievi. Sarà ancora necessario del tempo prima di capire se la risposta immunitaria indotta duri nel lungo periodo, continuando a offrire protezione dal coronavirus.

Vaccino coronavirus
Elaborazione grafica su un possibile vaccino per il coronavirus.

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Impegno Mastodontico

I risultati fino a qui riportati riguardano le prime due fasi della sperimentazione. La prima consiste nelle verifiche su sicurezza e capacità di indurre risposta immunitaria, nella seconda vengono stabilite le dosi e i tempi di somministrazione. Fondamentale sarà la fase tre, cioè lo studio di efficacia su migliaia di persone a rischio di infezione. Normalmente la produzione di un nuovo vaccino richiede tempi che si aggirano intorno agli otto anni, tra studi, sperimentazioni e infine la vendita. Nel caso della lotta al coronavirus le aspettative sono di circa due anni, grazie a un impegno senza precedenti. In particolare, il Premier inglese Boris Johnson ha dichiarato in merito a questo:

Un enorme messaggio di ben fatto ai nostri scienziati e ricercatori di Oxford, brillanti e di livello mondiale. Il successo e l’efficacia del vaccino non sono ancora garantiti, ma si tratta di un passo importante nella giusta direzione.

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Classe 88. Yamatologo laureato in Lingue Orientali, specializzato in Editoria e Scrittura, con un Master conseguito in Diritto e Cooperazione Internazionale. Ama dedicarsi a Musica e Cultura, viaggiare, “nerdeggiare” e tutto ciò che riguarda J. J. R. Tolkien
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