Coronavirus, ultimo monitoraggio: “In 9 regioni Rt sopra 1. Sono 225 i nuovi focolai”

Il report del ministero della Salute e dell’Istituto superiore di Sanità dell’ultima settimana parla di “importanti segnali di allerta per un possibile aumento della trasmissione”.

Elza Coculo
Elza Coculo
Elza Coculo, 30 anni, di adozione romana. Lettrice appassionata con formazione in Studi italiani. Laureata in Editoria e Scrittura. Redattrice per Il Digitale. Amo scrivere di attualità e cultura eco-sostenibile.
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L’aumento dei contagi di coronavirus sta interessando tutta Europa. E ora anche l’Italia è in allerta. Il report del ministero della Salute e dell’Istituto superiore di Sanità dell’ultima settimana, nel periodo che va dal 3 al 9 agosto, parla di “importanti segnali di allerta per un possibile aumento della trasmissione”.Nel complesso i contagi sono contenuti, ma il numero è in aumento, dunque “a rischio peggioramento”.

Aumento dei contagi: importanti segnali di allerta

L’indice Rt ha superato il valore di 1 in ben 9 regioni e si contano 925 focolai attivi, 225 dei quali sono nuovi. Trattandosi di una trasmissione diffusa su tutto il territorio non si può parlare di emergenza ma, è scritto nel report, i segnali d’allerta sono “importanti”. Soprattutto, quando si verificano condizioni favorevoli il virus “provoca focolai anche di dimensioni rilevanti, spesso associati all’importazione di casi da Stati esteri”. Bisogna dunque prepararsi a “interventi in caso di evoluzione in ulteriore peggioramento”. Meno caute le conclusioni del report della fondazione Gimbe che già avanza l’ipotesi di “nuovo lockdown” in caso di ulteriori aumenti.

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Preoccupa l’aumento dei contagi asintomatici

L’indice di trasmissione nazionale calcolato sui casi sintomatici è sostanzialmente stazionario a 0.96 e, specifica il report del Ministero, l’età media dei casi diagnosticati nell’ultima settimana si è abbassata intorno ai 40 anni. Questo “nel breve periodo comporta un rischio più basso di un possibile sovraccarico dei servizi sanitari”. Ma a preoccupare è soprattutto l’aumento del numero degli asintomatici. Per questo si raccomanda il rispetto di “tutte le misure necessarie a ridurre il rischio di trasmissione quali l’igiene individuale, l’uso delle mascherine e il distanziamento fisico”. E è fondamentale, invece, l’attività di tracciamento, unico modo per ridurre i tempi tra l’inizio dei sintomi e la diagnosi.

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Gli indici Rt regione per regione

Sicilia: 1,41
Abruzzo: 1,33
Toscana: 1,28
Veneto: 1,2
Puglia: 1,14
Lombardia: 1,13
Liguria : 1,05
Piemonte : 1,04
Marche: 1,02
Lazio: 0,99
Campania: 0,86
Trento: 0,78
Emilia-Romagna: 0,77
Umbria: 0,76
Valle d’Aosta: 0,37
Sardegna: 0,33
Friuli-Venezia Giulia: 0,32
Basilicata: 0
Calabria: 0
Molise: 0

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Elza Coculo, 30 anni, di adozione romana. Lettrice appassionata con formazione in Studi italiani. Laureata in Editoria e Scrittura. Redattrice per Il Digitale. Amo scrivere di attualità e cultura eco-sostenibile.
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