Complesso di inferiorità: cos’è e come affrontarlo

In una società altamente competitiva è sempre più frequente trovare persone che soffrono del complesso di inferiorità. Scopriamo di cosa si tratta e come si può superare.

Melissa Matiddi
Melissa Matiddi
Esperta in comunicazione e digital marketing, studia lo yoga e le discipline orientali. Ama creare, leggere e viaggiare. Silenziosa ma rumorosa, è sempre pronta a varcare nuovi orizzonti.
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Il complesso di inferiorità è sempre più diffuso nel nostro paese, ma quali sono le cause che lo scatenano, e soprattutto come si può superare?

Le persone che ne soffrono sperimentano angoscia, ansia e frustrazione. Si sentono spesso bloccate, quasi paralizzate dalle situazioni e credono di non potercela fare e di essere meno degli altri.

Questi soggetti vengono completamente colpiti dalle sensazioni di inadeguatezza e insicurezza che derivano dalla convinzione di non essere all’altezza.

Complesso di inferiorità: che cos’è

Il complesso di inferiorità è quell’insieme di pensieri inconsci e repressi che scatenano determinate emozioni come senso di insicurezza, ansia, inadeguatezza e paura di non farcela.

Questo complesso fa credere agli individui di essere meno degli altri. Tale convinzione si sviluppa di solito nell’infanzia e deriva da un contesto familiare in cui i genitori sono stati molto critici nei confronti dei figli.

Secondo lo psicanalista Alfred Adler, il complesso di inferiorità si può manifestare anche durante l’età adulta, generando nel soggetto pensieri irrazionali legati alla propria insicurezza e la credenza di essere incapace di risolvere i problemi della vita.

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Complesso di inferiorità: come riconoscere i segnali

Il complesso di inferiorità è facilmente riconoscibile dalla presenza di alcuni comportamenti che si manifestano nell’individuo con sempre più frequenza, limitando le sue reali capacità.

Gli atteggiamenti che diventano persistenti nel tempo possono essere:

  • Paragonarsi sempre agli altri
  • Difficoltà di prendere decisioni
  • Incapacità di raggiungere i propri obiettivi
  • Difficolta nell’instaurare relazioni
  • Eccessivo perfezionismo
  • Paura di essere giudicati
  • Difficoltà nel riconoscere i propri successi
  • Incapacità di perdonare gli errori degli altri

Le emozioni di ansia, angoscia e depressione tengono prigioniero il soggetto che sente di non essere all’altezza degli altri e delle situazioni. Chi soffre di questo complesso cerca sempre il confronto con gli altri per sminuire se stesso.

Nel concreto, l’individuo affetto prova costante invidia nei confronti degli altri. Le persone osservate sembrano migliori, più preparate ed intelligenti. Alla base di questa visione ci sarebbe una sopravvalutazione dell’esterno e una svalutazione totale di se stessi.

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Complesso di inferiorità: 5 consigli per superarlo

Premesso che ogni situazione è diversa dalle altre, esistono una serie di accorgimenti che possono essere seguiti per migliorare la stima nei confronti di se stessi e superare il complesso di inferiorità.

Se non si è in grado di mettere in pratica i suggerimenti per affrontare questo tipo di tendenza, è bene consultare uno specialista.

  1. Agire in ogni situazione: per non dare ulteriore spazio al complesso di inferiorità, bisogna imparare a muoversi in ogni contesto e a non farsi prendere dai pensieri negativi e dallo sconforto
  2. Non paragonarsi agli altri: limitare in ogni modo il confronto con gli altri e la tendenza ad auto criticarsi
  3. Dedicarsi a delle attività creative: sfogare la propria creatività permette di concentrarsi, di rilassarsi e imparare a conoscersi
  4. Prendersi cura di se stesso: volersi bene ed accettarsi migliora il rapporto con il proprio io ed aiuta ad accettare i limiti personali
  5. Frequentare altre persone: per superare la timidezza e la paura di buttarsi nelle situazioni bisogna interagire con il mondo esterno.

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Quali sono le cause del complesso di inferiorità

Come detto già in precedenza, le cause del complesso di inferiorità sono da ricercarsi nel contesto familiare in cui i genitori sono iper critici nei confronti dei figli e non sono stati in grado di esprimere affetto nel modo corretto.

Un altro fattore che si manifesta con molta frequenza è la scarsa accettazione del proprio corpo durante l’infanzia oppure il fatto di essere cresciuti in famiglie molto esigenti in cui gli sforzi e i risultati ottenuti non erano mai abbastanza.

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