Complesso di Elettra, dal mito alla psicologia: tutto quello che c’è da sapere

Cosa è e che funzione ha il complesso di Elettra nell'ambito dello sviluppo psicologico di una bambina. Quando può diventare patologico e come si risolve.

Cecilia Capanna
Cecilia Capanna
Appassionata di temi globali, di ambiente e di diritti umani, madre di tre figli del cui futuro sente un grande senso di responsabilità
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Il complesso di Elettra, elaborato dallo psichiatra Carl Gustav Jung, enuclea e spiega da un punto di vista psicoanalitico il rapporto stretto tra il padre e la figlia, in una fase che è naturale e di passaggio nello sviluppo della bambina ma che può diventare patologica.

In pratica Jung sostiene che tra le fasi dello sviluppo naturale della libido di una bambina ce ne sia una in cui la piccola si vorrebbe impossessare del padre entrando in competizione con la madre. Di fatto si tratta della formulazione al femminile del complesso di Edipo che Sigmund Freud aveva elaborato nell’intento di definire le differenze tra l’evoluzione psicosessuale dei due generi, soprattutto per spiegare la tendenza ad essere attratti dal genitore di sesso opposto e di provare gelosia nei confronti del genitore dello stesso sesso. 

Il significato di Complesso di Elettra: il mito greco che a cui è collegato

Così come Freud aveva fatto ricorso al mito greco di Edipo per descrivere l’omonimo complesso, Joung utilizza la storia di Elettra. Mentre Edipo, nonostante stia tentando di sfuggire ad una profezia nefasta, senza volerlo uccide il padre Laio e inconsapevolmente sposa la madre Giocasta, Elettra mostra con i suoi gesti impulsivi e estremi il suo legame fortissimo con il padre

Cosa fece Elettra

Il complesso di Elettra viene descritto con la storia della figlia di Agamennone e Clitennestra. La ragazza, dopo aver scoperto che dietro l’omicidio di suo padre c’è la madre e il suo amante Egisto, vendica la morte del genitore amato istigando il fratello Oreste ad uccidere la stessa Clitennestra. In tutti e due i casi le storie finiscono male e rappresentano per i due psichiatri le situazioni estreme di casi patologici in cui i due complessi non sono stati superati.

L’inconscio al centro 

complesso di elettra

Tutte e due i complessi, quello di Elettra e di Edipo, descrivono comportamenti che i bambini hanno a livello inconscio. Il tema dell’inconscio è al centro delle teorie psicanalitiche sia di Freud che di Jung. Freud studia il trattamento terapeutico di disturbi di tipo psicologico nel quadro di una teoria dinamica della psiche in cui è fondamentale il ruolo dell’inconscio individuale. Jung si distanzia dal suo maestro nel momento in cui fa dipendere l’inconscio del singolo dall’inconscio della collettività.

In ogni caso è sempre l’inconscio ad agire durante le fasi di passaggio che vedono manifestarsi e risolversi il complesso di Edipo e il complesso di Elettra. Lo spiega bene il mito scelto da Freud che calza a pennello: Edipo non riesce a sfuggire alla profezia che gli preannuncia di uccidere il padre e sposare la madre, in poche parole non si sfugge all’inconscio.

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Come si manifesta il complesso di Elettra?

Come abbiamo detto, Joung identifica nel complesso di Elettra una fase transitoria normale dello sviluppo psicologico delle bambine tra i 3 e i 6 anni. Ma quali sono i sintomi che possono suggerire a un genitore che questa fase possa prolungarsi e diventare patologica? La figlia inizia ad imitare la madre con lo scopo inconscio di sostituirsi a lei. Nei casi più critici la bambina assume comportamenti eccessivamente irrispettosi ed aggressivi nei confronti della figura materna per allontanarla dal padre. La bambina può sviluppare una sorta di gelosia nei confronti della madre, può diventare visibilmente possessiva nei confronti del padre e particolarmente ostile nel momento in cui non ottiene quel che vuole. 

Nel caso in cui questa fase di pulsioni incoscie non venga superata positivamente e costruttivamente, la bambina non compirà la sua maturazione e potrebbe non stabilire il suo rolo di genere. Potrebbe sviluppare fissazioni, comportamenti e scelte disfunzionali nella vita adulta, come scegliere sempre l’uomo sbagliato o andare alla ricerca di una persona molto più grande di lei che somigli al padre. Nei casi più gravi le conseguenze possono essere veri e propri disagi psicologici.

Stessa dinamica parallela si manifesta nel complesso di Edipo, nel quale è il figlio maschio a nutrire un attaccamento morboso nel confronti del genitore, e nello specifico per la madre, vedendo il padre come un rivale.

Come si risolve?

Secondo Joung la risoluzione del complesso di Elettra dipende dall’atteggiamento dei genitori e dal rapporto che ciascuno di loro instaura con la bambina. È importante quindi che tutti e due i genitori aiutino la figlia a supere questa fase con equilibrio e dolcezza.

In particolare, il padre in psicanalisi rappresenta la facoltà di imporre, articolare e mantenere la legge che garantisce l’ordine e il funzionamento del sistema, sia esso individuale o sociale. Questo è significativo a maggior ragione se si tratta del sistema famiglia. Sta a lui far capire con pazienza alla bambina che non si può sostituire alla madre mentre quest’ultima non deve prendere gli attacchi della figlia come attacchi personali ma capire il momento. Così facendo, i genitori aiuteranno la figlia a trasformare il suo desiderio nei confronti del padre in un desiderio più vero e più sano che, oltre ad essere soddisfatto attraverso la sessualità matura, si indirizzerà verso la creatività in tutti gli ambiti della vita adulta.

La situazione potrebbe complicarsi nel caso di genitori separati o in cui il padre sia assente. In ogni caso, che siano presenti queste condizioni o meno, se i segnali mostrati dalla bambina destano preoccupazione bisognerebbe fare particolare attenzione e farsi consigliare da uno specialista.

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