Colloqui Cina Ucraina: telefonata tra i due ministri degli Esteri

Il ministro degli Esteri cinese, Wang Yi, ha parlato con il suo omologo ucraino, Dmytro Kuleba. Kiev ancora una volta chiede la mediazioni di Pechino, che vuole la pace ma alle sue condizioni.

Tommaso Panza
Tommaso Panza
Salentino, classe 1993. Una laurea in mediazione linguistica. Fondazione Basso(Roma). Amante della lettura e del cinema, in particolare delle opere che raccontano spaccati di realtà. Deciso sin da piccolo a diventare un giornalista.
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Riprendono i colloqui Cina Ucraina. Il ministro degli Esteri cinese Wang Yi ha parlato con il suo omologo ucraino, Dmytro Kuleba, in una telefonata che aveva come argomento principale quello di capire quali fossero le condizioni migliori per porre fine al conflitto in Ucraina.

La telefonata, che secondo Pechino è stata fatta su richiesta dell’Ucraina, è stata la prima conversazione ad alto livello tra i paesi dal 1 marzo, quando Kuleba aveva già chiesto a Pechino di usare i suoi legami con Mosca per fermare l’invasione della Russia, come affermò all’epoca lo stesso ministro degli Esteri ucraino.

Colloqui Cina Ucraina: Dmytro Kuleba chiede a Wang Yi una mediazione di pace tra Kiev e Mosca

Colloqui Cina Ucraina: Dmytro Kuleba chiede a Wang Yi una mediazione di pace tra Kiev e Mosca

Nonostante Pechino dall’inizio del conflitto in Ucraina non abbia mai condannato le azioni di Mosca, ieri sono ripresi i colloqui tra l’Ucraina e la Cina. Dmytro Kuleba, che aveva sollecitato nei giorni scorsi la conversazione telefonica con il suo omologo cinese, Wang Yi, lo ha ringraziato per aver dimostrato solidarietà con le vittime civili.

Le guerre finiscono alla fine. La chiave è riflettere sul dolore, mantenere una sicurezza duratura in Europa e stabilire un meccanismo di sicurezza europeo equilibrato, efficace e sostenibile – ha affermato Wang Yi, secondo il ministero cinese – La Cina è pronta a svolgere un ruolo costruttivo in questo senso in una posizione obiettiva.

Sul suo profilo Twitter, Kuleba ha dichiarato che insieme a Wang Yi condivide la convinzione che la fine della guerra contro l’Ucraina serva a interessi comuni come la sicurezza alimentare globale e del commercio internazionale. La guerra tra Ucraina e Russia continua sempre più feroce, nonostante 40 giorni di combattimenti incessanti tra le parti.

La scorsa settimana, la Cina ha informato l’Unione europea che cercherà la pace in Ucraina “alle proprie condizioni”, poiché il paese comunista, stretto alleato della Russia, non ha condannato con forza l’invasione della Russia contro uno stato sovrano nel cuore dell’Europa.

Il primo ministro, cinese Li Keqiang, ha assicurato ai leader dell’UE che Pechino gestirà le prospettive di pace in Ucraina a modo suo. Il presidente cinese, Xi Jinping, ha chiesto all’UE di trattare la Cina “in modo indipendente”, dopo aver affermato che in parte la guerra della Russia contro l’Ucraina sia scaturita dalle provocazioni militari arrivate dagli Stati Uniti. L’UE ha sottolineato che a Mosca non sarà permesso di evitare le sanzioni occidentali imposte come ritorsione per la sua spietata invasione dell’Ucraina.

La Cina, che negli ultimi anni si è avvicinata a Mosca, pur avendo anche cordiali rapporti diplomatici e forti legami commerciali con l’Ucraina, si è rifiutata di condannare l’attacco della Russia al Paese o di definire le sue azioni un’invasione. La Russia ha lanciato quella che definisce una “operazione speciale” in Ucraina il 24 febbraio.

Leggi anche: Alleanza Cina Russia: Lavrov a Nuova Delhi rafforza i rapporti con l’India

L’Ucraina ha tenuto colloqui anche con l’Irlanda

Prima dei colloqui con la Cina, il ministro degli Esteri ucraino Kuleba ha parlato con il suo omologo irlandese, Simon Coveney, e lo ha informato dei presunti crimini di guerra russi nella città di Buca:

Sono grato all’Irlanda per essere pronta a insistere sull’applicazione di nuove severe sanzioni UE. La Russia deve pagare un prezzo molto più alto per le sue atrocità e sadismo – ha twittato Kuleba.

Ha inoltre aggiunto che il massacro di Buca dimostra che l’odio russo verso gli ucraini è al di là di tutto ciò che l’Europa ha visto dalla seconda guerra mondiale. Dall’inizio della guerra, l’Unione europea si è impegnata a fornire 17 miliardi di euro in aiuti alle persone in fuga dalla crisi in Ucraina.

La decisione è stata presa dal Consiglio dell’UE dopo l’adozione di modifiche legislative che hanno permesso agli Stati membri di riorientare le risorse provenienti dalle sovvenzioni della politica di coesione e dal Fondo per l’aiuto europeo agli indigenti (FEAD) per aiutare i rifugiati in fuga dal paese devastato dalla guerra. L’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati ha affermato che più di 4,2 milioni di persone sono fuggite dall’Ucraina da quando la Russia ha lanciato la sua offensiva militare nel mese di febbraio.

Leggi anche: Guerra Ucraina, Ue: “Cina si prenda le sue responsabilità”

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Tommaso Panza
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Salentino, classe 1993. Una laurea in mediazione linguistica. Fondazione Basso(Roma). Amante della lettura e del cinema, in particolare delle opere che raccontano spaccati di realtà. Deciso sin da piccolo a diventare un giornalista.
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