Quel misterioso Mausoleo del Cav ad Arcore: “Un cimitero gentilizio per proteggere la gens berlusconiana”

Il cimitero di Berlusconi, che ha più l'aspetto di un Mausoleo, si trova ad Arcore in fondo a viale dei Pioppi, nel bel mezzo del parco di Villa San Martino. Ecco di cosa si tratta.

Asia Buconi
Asia Buconi
Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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Se n’è parlato un po’, ma non abbastanza, del cimitero di Berlusconi: un luogo su cui vale la pena soffermarsi, ecco di cosa si tratta. La morte del leader di Forza Italia non sarà mai una notizia come un’altra. Motivo per cui, da qualche ora, si rincorrono sul web le informazioni più varie sul conto del Cav, articoli che vanno ad indagare le pieghe più recondite della sua esistenza.

Uno degli aspetti più peculiari – e meno conosicuti – è il rapporto che Berlusconi aveva con la morte. Testimoniato, su tutto, dal Mausoleo di famiglia che il Cav si fece costruire nel lontano 2004 nella villa ad Arcore e che, oggi, non può che tornare alla mente.

Cimitero di Berlusconi: la cappella gentilizia della “gens berlusconiana”

Il cimitero di Berlusconi, che ha più l’aspetto di un Mausoleo, si trova ad Arcore in fondo a viale dei Pioppi, nel bel mezzo del parco di Villa San Martino. Proprio lì, si erge un monumento in stile egizio-milanese, circondato da un colonnato realizzato dallo scultore Pietro Cascella con decine di tonnellate di marmo delle Alpi Apuane.

Berlusconi la definiva la cappella gentilizia della “gens berlusconiana”, sul livello di quelle delle stirpi patrizie dell’antica Roma, ispirata al modello della tomba egizia di Tutankhamon. Era stato Cascella stesso, quasi divertito, a parlare del progetto di Berlusconi in un’intervista del 2006.

Lo scultore raccontò che il Cav gli disse che, dopo la morte del padre, era il momento di pensare alla storia, alla sua famiglia e dunque di creare un monumento degno. “Ma non farmi croci, falci, quelle cose lì” si era raccomandato Berlusconi.

Cimitero di Berlusconi: il Mausoleo realizzato da Cascella

Il cimitero di Berlusconi, dunque, non ha un monumento religioso né simboli cattolici. Si tratta invece di una dimora sotterranea a cui si arriva dopo un’imponente scalinata e un portone di ferro. Al centro, c’è una tomba in marmo rosa. Poi, altre quattro tombe allineate alle pareti e un “dormitorium” fatto di 36 loculi in locale separato.

Chiaro che la tomba centrale non fosse destinata al padre Luigi, ma a Silvio Berlusconi stesso. Che poi volle fregi di ganci alle pareti a simboleggiare il legame dell’amicizia, bassorilievi con frutta, cibo e un telefono portatile, rose a cinque petali di travertino rosso sulla tomba principale e un motore Ruggerini a riscaldare e illuminare il sotterraneo.

Il resto fu lasciato all’estro di Cascella, che in alto si sbizzarrì con dodici colonne sovrastate da sfere, semisfere, figure che ricordano il Guernica di Picasso, tutte parte dell’opera chiamata Volta Celeste, per la quale furono necessari cento tonnellate di pietra e tre anni di lavoro.

Leggi anche: No, non era un santo, ma era un Cavaliere: l’ultimo saluto a una “persona gentile”

Le parole di Emilio Fede sul cimitero di Berlusconi

Emilio Fede, grande amico del Cav, in un’intervista del 2008 venne interrogato sul cimitero di Berlusconi, anche in quanto possibile destinatario di uno dei loculi. Disse in merito:

Un giorno mi portò a visitare il mausoleo, ammesso che si possa chiamare così, e mi disse che con la famiglia voleva che ci fosse il posto per i suoi amici più cari. “Che sono pochi”, aggiunse. Ricordo che commentai: “Mi piacerebbe essere tra quelli”. Solo questo.

Ma è un progetto rimasto sulla carta. Non si possono seppellire i morti fuori dal cimitero e infatti anche sua mamma, Rosa, riposa al cimitero Monumentale nella tomba di famiglia accanto al marito, Luigi.

Si tratta di un luogo di pace e di grande serenità. Nel parco di villa San Martino, ad Arcore, tra pioppi, roseti e un’immensità di tulipani di tutti i colori si scende per una quindicina di metri e c’è questo grande locale. Non c’è un’atmosfera triste. Non hai l’atmosfera…Come dire…di una tomba!

Credo che Berlusconi aveva pensato che Arcore potesse essere l’angolo dove proteggere di più i ricordi della famiglia. Infatti ha voluto che proprio ad Arcore fosse celebrata la messa per sua mamma. E, poi, sul mausoleo si sono fatte fin troppe favole! Mi creda, tutto è di una semplicità estrema, in pietra.

Ci sono stato più di una volta. Strano? Ripeto, è un posto in cui si respira una gran serenità. C’è solo voglia di raccoglimento, pensando in un futuro e credendo che nell’aldilà saremo tutti insieme. Con lui i suoi amici più cari. È una cosa molto più nobile di quanto si dica e scriva.

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Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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