Chiusura definitiva degli allevamenti di visoni: lo deciderà la Legge di Bilancio

Un emendamento alla legge di bilancio finanziato con poco meno di un milione di euro vuole trasformare la sospensione (causa Covid) degli allevamenti di visoni in chiusura definitiva. Ad aprire la discussione è stata la presidente all'Intergruppo parlamentare per i diritti degli animali Michela Vittoria Brambilla. Ecco cosa ha detto.

Asia Buconi
Asia Buconi
Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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Chiusura allevamenti di visoni. Un emendamento alla legge di bilancio finanziato con poco meno di un milione di euro vuole trasformare la sospensione (causa Covid) degli allevamenti di visoni sul suolo italiano in chiusura definitiva. Ad aprire la discussione è stata la presidente all’Intergruppo parlamentare per i diritti degli animali Michela Vittoria Brambilla, che in una conferenza alla Camera ha presentato la sua proposta e ha detto: “Chiudiamo entro sei mesi gli allevamenti di animali da pelliccia e puntiamo alla loro riconversione. Seguiamo l’esempio dei Paesi europei che hanno già messo al bando gli allevamenti come il Regno Unito e Paesi Bassi o stanno formalizzando la decisione come in Francia e Irlanda”.

Le attività degli allevamenti di visoni erano state sospese temporaneamente a causa del Covid a novembre 2020 dal ministro della Salute Roberto Speranza. Tale interruzione è stata poi prorogata a tutto il 2021 con una nuova ordinanza sempre a causa del virus. Adesso che la scadenza è vicina, Brambilla chiede di “rendere definitiva la chiusura, non solo per il rischio sanitario, ma anche per gli aspetti etici e l’impatto ambientale di questo settore”.

Chiusura allevamenti di visoni, Brambilla: “Indennizzi per le aziende coinvolte”

Chiusura allevamenti di visoni, che ne sarà delle aziende? Spiega Brambilla: “Per le aziende coinvolte si prevede un indennizzo per ogni animale presente nell’azienda, un contributo a fondo perduto pari al 30 per cento dell’ultimo fatturato e un altro contributo fino ad un massimo di 10 mila euro per la demolizione o riconversione degli impianti. In totale ipotizziamo un costo di poco inferiore al milione, circa 950 mila euro. Una somma del tutto affrontabile per questa grande battaglia di civiltà”.

Poi, la presidente dell’Intergruppo ha aggiunto: “A questo punto chi volesse opporsi alla chiusura dovrà spiegare all’opinione pubblica perché tenere aperti allevamenti già vietati da molti partner europei il cui contributo all’economia nazionale è ridotto”.

Chiusura allevamenti di visoni: ecco i motivi

I numeri del settore dei visoni non sono entusiasmanti e tale attività è tutt’altro che sostenibile, oltre che eticamente discutibile. Sono questi i motivi che si celano dietro l’emendamento voluto da Michela Vittoria Brambilla. Durante la conferenza stampa, la presidente dell’Intergruppo ha analizzato lo studio “L’allevamento di visoni in Italia: Mappatura e prospettive future” e ne ha riportato i dati.

Stando al report, a gennaio 2020 erano attivi in Italia 13 allevamenti per un totale di 82mila visoni. Oggi, dopo la pandemia, le aziende rimaste sono appena 10. “Ma solo 5 hanno animali presenti per un totale di circa 20mila esemplari” ha spiegato la ricercatrice Milena Lombardi di Studio Come Srl, che ha realizzato il report illustrato da Brambilla. Le imprese in questione sono tutte localizzate nel centro-nord (cinque in Lombardia, due in Veneto, due in Emilia Romagna e una in Abruzzo), hanno una dimensione media di 5,5 ettari di terreno e un totale di 14 addetti.

I dati mostrano un settore mondiale in declino, aggravato dalla pandemia. Per l’intero settore nazionale, stimiamo un ricavo tra i 550 e gli 800mila euro, pari a un contributo dello 0,15% all’export della filiera italiana”, ha spiegato Lombardi. Lo studio evidenzia poi due proposte di conversione di queste aziende (agricoltura circolare e agrivoltaico) che potrebbero beneficiare dei fondi del Pnnr, in modo da sciogliere il nodo della sostenibilità ambientale, che è l’altro grande problema degli allevamenti di visoni.

Chiusura allevamenti di visoni: si punta alla sostenibilità ambientale

Chiusura allevamenti di visoni: si punta alla sostenibilità ambientale

Chiusura allevamenti di visoni: essi, infatti, dal punto di vista climatico incidono cinque volte di più della lana. Gli animali, poi, vengono allevati esclusivamente per ricavarne pellicce, uno scopo di certo futile. Per questo motivo “gli allevatori di visoni, dopo la chiusura, potranno accedere ai fondi per la riconversione verso modelli di agricoltura circolare o in impianti per la produzione di energie rinnovabili” ha spiegato Brambilla.

Concetto ribadito e sottolineato da Martina Pluda, direttrice per l’Italia di Humane Society International, che, presentando assieme a Brambilla lo studio, ha detto: “I visoni sono predatori curiosi che passano la vita in gabbia. La fine degli allevamenti non è solo una questione etica, ma anche l’inizio di un nuovo percorso. Non vogliamo solo chiudere e vietare, ma portare queste aziende sulla strada della sostenibilità ambientale”.

Leggi anche: Sicilia, dopo due sentenze del Tar la caccia al coniglio è finalmente vietata

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Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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