Chi è il Capitano Ultimo, l’uomo che arrestò Riina e dopo 31 anni scopre il suo volto

Il Capitano Ultimo ha mostrato per la prima volta, in un'occasione pubblica, il suo viso. Lo ha fatto a distanza di 31 anni, da quando nel 1993 ha catturato il capo di Cosa Nostra, Totò Riina.

Michela Sacchetti
Michela Sacchetti
Intuitiva, con un occhio attento alla realtà e alla sua evoluzione, attraverso una lente di irrinunciabile positività. Vede sempre nella difficoltà un’occasione preziosa per migliorarsi da cogliere con entusiasmo.
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Sergio De Caprio, detto Il Capitano Ultimo, ieri dopo 31 anni, ha scoperto il suo volto al teatro Quirino di Roma, in modo da poter affrontare “allo scoperto” la campagna elettorale della Lista Libertà, lanciata per le europee da Cateno De Luca e che lo vedrà protagonista. Al riguardo ha dichiarato:

Scopro il volto per le elezioni come “atto d’amore.

Così feci il mio lavoro da Carabiniere, così affronterò questa campagna.

Il Capitano Ultimo, generale italiano dell’Arma dei Carabinieri, non si era, infatti, mai tolto il passamontagna dal gennaio 1993.

La carriera di Sergio De Caprio, noto come Il Capitano Ultimo

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Sergio De Caprio, noto come Il Capitano Ultimo, è il carabiniere che nel 1993 ha messo le manette al boss di Cosa Nostra, Totò Riina. Nasce a Montevarchi, in provincia di Arezzo, nel 1961. Ex allievo della ‘Nunziatella’, dopo aver frequentato l’Accademia Militare di Modena, si forma nella Scuola Ufficiali di Roma.

Chiede di essere trasferito in Sicilia, dove, a soli 24 anni arresta i latitanti Vincenzo Puccio e Antonino Gargano, braccio destro di Bernardo Provenzano e killer del Capitano dei Carabinieri Emanuele Basile. Dopo i successi ottenuti in Sicilia, nella lotta alla mafia, viene trasferito a Milano dove si occupa di infiltrazioni mafiose, per poi fondare e dirigere l’unità CrimOr (Criminalità Organizzata) del R.O.S. – Raggruppamento Operativo Speciale di Carabinieri. Ma l’operazione più eclatante che riesce a portare a termine è l’arresto del boss mafioso Totò Riina, definita ‘Operazione Belva’.

Dopo l’arresto del capo di Cosa Nostra diversi pentiti hanno riferito che vi fosse un piano per uccidere Il Capitano Ultimo. Secondo quanto riportato da La Barbera, il boss Leoluca Bagarella pare che avesse proposto un milione di lire a un Carabiniere in cambio di informazione su dove alloggiava Il Capitano. E ancora, un altro collaboratore di Giustizia, Salvatore Cancemi, ha riferito di aver partecipato a una riunione con Bernardo Provenzano nel corso della quale il boss parlava di un piano per catturare, tenere in ostaggio e poi ucciderle Sergio De Caprio.

L’ingresso in politica nella Lista Libertà

In occasione della presentazione del simbolo della Lista Libertà, con cui Cateno De Luca correrà alle europee, Il Capitano Ultimo, a sorpresa, ha scoperto il suo volto. Ha poi affermato:

Dopo 31 anni, scopro il mio volto, la mia ultima difesa dalla mafia, perché a viso aperto voglio continuare a servire il popolo italiano.

Lo faccio con la stessa umiltà, lo stesso coraggio, con la stessa umiltà, con lo stesso amore che ho avuto da carabiniere.

Lo faccio e lo farò con De Luca nel fronte della Libertà.

Ad aderire all’iniziativa sono ben 19 formazioni politiche. Cateno ha spiegato come i simboli nella parte superiore del contrassegno, sopra la scritta ‘Libertà’, rappresentino la parte territoriale del soggetto politico, mentre nella parte inferiore l’insieme di sigle rappresenta la linea tematica. Il sindaco di Taormina, leader del partito meridionalista Sud chiama Nord, ha poi affermato: “Contaminare di democrazia questo sistema oligarchico. Ecco qual è la risposta del perché noi mettiamo tutti questi simboli nello stesso soggetto”.

Leggi anche: Chi è Federico Cafiero De Raho, ex procuratore antimafia indagato nel caso dossieraggio

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Michela Sacchetti
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