Federico Cafiero De Raho è un deputato del Movimento 5 Stelle, ex procuratore antimafia e antiterrorismo dal 2017 al 2022. Nato a Napoli, classe 1952, si è laureato in giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II, e fa parte della magistratura dal 1977, diventando pubblico ministero prima a Milano e poi a Napoli dal 1984 .
Federico Cafiero De Raho ha seguito moltissimi casi giudiziari, svolgendo un ruolo chiave nella cattura di latitanti, tra cui il più famoso è il processo Spartacus, svoltosi tra gli anni ’90 e 2000. Dal 2006, inoltre, è procuratore aggiunto di Napoli fino al 13 marzo 2013, quando è nominato nuovo procuratore della Repubblica di Reggio Calabria. Attualmente, Federico Cafiero De Raho è indagato per il caso dossieraggio: scopriamo meglio chi è e perché è uno tra i principali sospettati.
La carriera di De Raho nell’antimafia e nella politica
Federico Cafiero De Raho è stato nominato dal CSM procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo, prendendo il posto di Franco Roberti il 16 novembre 2017, dimettendosi nel febbraio del 2022 al compimento dei suoi 60 anni e della fine della carriera come magistrato.
Inoltre, nel 2022 è stato candidato alle elezioni alla Camera dei Deputati nel collegio plurinominale Emilia-Romagna – 03 per il Movimento 5 Stelle, voluto fortemente dall’ex presidente del Consiglio e ora leader del partito, Giuseppe Conte. Subito dopo De Raho è stato nominato vicepresidente della Commissione Antimafia e di quella di Giustizia.
Il coinvolgimento di Federico Cafiero De Raho nel caso dossieraggio
Federico Cafiero De Raho è stato, come anticipato, il procuratore nazionale antimafia, nel periodo in cui è avvenuto il trafugamento di moltissimi dati sensibili dei dossier dai pc della Direzione nazionale Antimafia, evento denunciato dal ministro Crosetto che ha dato avvio alle indagini per il caso dossieraggio.
Ma perché l’ex procuratore risulta indagato? Gli inquirenti stanno ora vagliando sia le azioni del finanziere Pasquale Striano che ha avuto accesso a oltre 10.000 documenti illegalmente e sia del pm Antonio Laudati, avvenute sotto la supervisione di De Raho. Inoltre, quest’ultimo avrebbe chiesto personalmente la centralizzazione del SOS, il reparto Segnalazioni di Operazioni Sospette, in un altro sotto il controllo della Direzione Nazionale Antimafia.
Chi chiede le dimissioni dell’ex procuratore antimafia?
Federico Cafiero De Raho non vuole dimettersi, ma vi è chi, invece, ritiene necessario che debba autosospendersi dall’incarico di vicepresidente della Commissione Antimafia, ovvero Davide Faraone di Italia Viva, dal momento che sono sotto inchiesta le sue operazioni in merito al caso dossieraggio. Il deputato scrive così su X:
Questi del M5S sono grandi esperti in conflitti d’interesse, naturalmente sempre solo quando non riguardano loro.
Nessuno del Movimento si accorge della macroscopica inopportunità della partecipazione di Cafiero De Raho alle sedute della commissione antimafia sull’inchiesta dossieraggio?
Visto che lui non mostra alcuna sensibilità al riguardo, nessun ‘sacerdote’ della correttezza e della moralità gli suggerisce di lasciare, soprattutto dopo le dichiarazioni del Pm Antonio Laudati che afferma che l’ex Procuratore antimafia era al corrente di tutto?
Magari potrebbe rimettere piede in commissione come persona da ascoltare, non certo come componente visto che direttamente coinvolto nell’inchiesta.
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