Caso dossieraggio, il finanziere in servizio presso la Direzione Nazionale Antimafia nell’ufficio Segnalazioni di Operazioni Sospette, Pasquale Striano, nega le accuse. Attualmente è indagato a Perugia per aver svolto attività e ricerche illecite su informazioni sensibili riguardanti politici, soprattutto della destra, personaggi dello spettacolo e liberi professionisti.
Nella giornata di ieri Striano ha inviato un messaggio tramite canale WhatsApp al quotidiano “Il Giornale” e, dopo giorni di silenzio, ha deciso di esporsi pubblicamente, affermando: “Risponderò davanti ad un giudice, poi vedrai che succederà. Ho fatto il mio lavoro con dignità e professionalità assoluta e con i miei metodi, non quelli dei burocrati“.
Secondo le prime indagini e come riferito anche dal procuratore nazionale Antimafia, Giovanni Melillo, e dal procuratore di Perugia, Raffaele Cantone, Striano avrebbe conservato tutti i dati raccolti dalle sue ricerche in un diario privato. Il finanziere, però, ha negato e non ci sarebbe nessun dossier che contenga tutte le informazioni sensibili di cui è venuto in possesso.
Cosa ha dichiarato il difensore di Pasquale Striano in merito al suo assistito?
Il caso dossieraggio continua. Pasquale Striano ha così dichiarato presso la Procura di Perugia: “Posso assicurare che dietro quello che ho fatto non ci sono mandanti e non ho mai agito per conto dei servizi segreti. Chiarirò la mia posizione di fronte ai giudici“, quest’ultima affermazione ribadita anche in un messaggio invitato al quotidiano “Il Giornale”, come poco fa accennato.
Il suo legale, Massimo Clemente, ospite ieri da “Giornale Radio” ha chiarito la posizione del suo assistito: “Per il momento gli ho consigliato di non parlare per evitare che qualunque cosa finisca per essere travisata. Striano voleva solo dire che aveva un metodo investigativo e che lui ha sempre lavorato nell’ambito delle istituzioni, nell’ambito dei suoi poteri”.
Il commento di Maurizio Gasparri sul caso dossieraggio
Sono molti i politici che vogliono fare luce sul caso dossieraggio, definito da molti come uno “scandalo”, dalla premier Meloni a Maurizio Gasparri. In una nota il capogruppo di Forza Italia: “Andremo avanti decisi e implacabili per avere tutta la verità sullo scandalo della Procura antimafia. Il tenente Striano dice che ha fatto il suo lavoro con onore, ma è stato scorretto e ha tradito le funzioni supreme della Procura nazionale antimafia, degenerata in un luogo di intromissione nelle vite dei cittadini perbene con procedure chiaramente illegali”.
Gasparri svela: “Striano parli e dimostri chi gli ha dato gli ordini che ha eseguito. Chi gli ha dato gli ordini a Striano? Forza Italia vuole la verità e la vuole presto. C’è stata una connivenza tra la sinistra politica e alcuni settori della magistratura”.
Il capogruppo di Forza Italia cita anche Federico Cafiero De Raho, ex magistrato e procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo dal 2017 al 2022, indagato per aver collaborato con Striano: “Perché tutti i Procuratori nazionali antimafia sono diventati parlamentari della sinistra? Perché De Raho non si astiene dal partecipare alla Commissione antimafia, di cui sarebbe vicepresidente, ma dovrebbe poi, in questo ruolo, investigare su attività che lui ha condotto negli anni in cui ha guidato la Procura nazionale antimafia? Il suo conflitto di interesse è enorme e noi lo denunceremo”. Intanto, le indagini continuano e si aspettano nuove dichiarazioni da parte di Striano e di tutte le altre persone coinvolte nel caso dossieraggio.
Leggi anche: Caso dossieraggio, arriva la risposta della politica: Da Giorgia Meloni a Elly Schlein
