Casalinghe 4.0, contro il patriarcato e appassionate di tech e domotica

Le casalinghe millennial e Gen Z si prendono cura della casa, ma comodamente, avvalendosi di tecnologia. E cosa utilizzano?

Silvia Buffo
Silvia Buffo
Silvia Buffo, 1985, giornalista. Ha fondato e dirige Il Digitale. Formazione classica e filologica, un dottorato di ricerca in Letteratura italiana, sui legami tra scrittura e nuovi media. “La bellezza è promessa di felicità” è il suo motto, che ha delicatamente rubato a Stendhal.
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Casalinghe, categoria ormai estinta? Al momento l’indagine più completa è quella dell’ISTAT del 2016. All’epoca il numero delle casalinghe in Italia, destando entusiasmi, era calato del 6,6%, soprattutto tra le fasce più giovani, quasi mezzo milione in meno tra 15 e 44 anni. E sempre più ragazze del Sud Italia abbandonavano l’inattività per la ricerca del lavoro.

In 10 anni, tra il 2006 e il 2016 il loro numero è calato del 6,6%, apprezzabile in un Paese in cui i cambiamenti si sviluppano più lentamente rispetto alla media d’Europa. Da 7 milioni e 855 mila si è scesi a 7 milioni a 338 mila, una diminuzione di più di mezzo milione.

Negli anni della crisi economica, 2008/ 2010 e in particolare con la ripresa, il cambiamento più radicale si è scorto tra le donne del Sud, non solo per scelta, ma per necessità. Hanno abbandonato l’inattività e si sono messe a cercare lavoro in un trend sempre crescente.

Ma dal 2016, quando i dati Istat erano più incoraggianti, ci sono poi stati altri eventi che invece hanno contribuito a ricostringere le donne a casa e, quindi, inevitabilmente a riconfinarle al ruolo di casalinghe: una nuova crisi occupazionale, meno estrema di quella del 2008, ma ancora fin troppo evidente, la misura del conseguente reddito di cittadinanza, la pandemia con relativi confinamento e coprifuoco. Queste nuove limitazioni, non hanno fatto altro però che inasprire la necessità di una modifica radicale nel gioco dei ruoli, ancora imposto dall’andamento della società.

Casalinghe sì, ma nella comfort zone tra tech e domotica

Scardinare la cultura del patriarcato vuol dire anche rinnovare quel modello di moglie/madre/angelo del focolare e accettare che si sia emancipato dai tradizionali confini per andare finalmente incontro a nuove necessità di vita.

A contribuire all’evoluzione dell’Italia saranno più donne lavoratrici, che forse con un contratto e uno stipendio, a parità salariale, saranno ancora ben disposte a prendersi cura della casa, ma senza sgobbare. E non sarà la prima volta, se una scia di progresso alleggerirà il destino delle donne, già a metà degli anni ’60, l’ampia diffusione degli elettrodomestici “bianchi” permette alle mogli degli operai di uscire di casa e persino di potersi recare a lavoro.

E oggi più di ieri, le donne, soprattutto le più giovani, si scoprono, appassionate di tech, acquistano elettrodomestici all’avanguardia per continuare a godere di una casa in ordine. Perché al decoro con cui sono cresciute non rinuncerebbero mai, ma con una mano, tra domotica ed elettrodomestici innovativi. La melanconica immagine di straccio e secchio è oramai una rara fototografia da archivio storico.

Casalinghe 4.0, la vera emancipazione di Cenerentola

casalinghe millennial

Dal telecomando universale, con cui accendere le luci e aprire il portoncino di casa, al robot aspirapolvere collegato al WI-FI fino allo spazzolino da denti connesso allo smartphone. Ma più che pensare a lavarsi i denti, faticando meno, i veri alleati sono i robot aspirapolvere, e ancor più ambito è, tra le casalinghe millennials e della generazione Z, il lavapavimenti, e nello specifico il lavasciuga. E quanto tempo fa risparmiare, anche l’Ansa ha approfondito le tecnologie più in trend del momento.

Quando ci si affida alla tecnologia però è importante dare priorità alla sicurezza, seguendo sempre le istruzioni del produttore, accertandosi di utilizzare il macchinario in modo appropriato. Un aspetto fondamentale è la presenza del tasto di emergenza, ovvero il cosiddetto emergency stop.

Non aver più bisogno di straccio e secchio è la vera emancipazione di Cenerentola. Ora le faccende sono 4.0 e prendersi cura della casa può finalmente ritenersi un hobby come un altro.

Leggi anche: Bonus domotica 2023: “La casa è ancora più smart”

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Silvia Buffo, 1985, giornalista. Ha fondato e dirige Il Digitale. Formazione classica e filologica, un dottorato di ricerca in Letteratura italiana, sui legami tra scrittura e nuovi media. “La bellezza è promessa di felicità” è il suo motto, che ha delicatamente rubato a Stendhal.
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