Bonus animali domestici 2023: in cosa consiste, beneficiari e come ottenerlo

L'agevolazione per i proprietari di cani, gatti e altri animali da compagnia non consiste in un vero e proprio assegno annuale, ma in una semplice detrazione fiscale.

Asia Buconi
Asia Buconi
Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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Bonus animali domestici 2023: come richiederlo? L’agevolazione per i proprietari di cani, gatti e altri animali da compagnia non consiste in un vero e proprio assegno annuale – che, alla fine, anche quest’anno non è stato introdotto in legge di bilancio – ma in una semplice detrazione fiscale.

Era stata Michela Vittoria Brambilla a proporre 150 euro annui per ogni animale domestico (massimo tre) iscritto all’anagrafe e presente in famiglia. Alla fine, però, quel progetto è terminato in un nulla di fatto e oggi i possessori di cani, gatti etc… possono godere solo della suddetta detrazione accessibile in dichiarazione dei redditi.

Bonus animali domestici 2023: l’importo esatto

Ma qual è il valore esatto del bonus animali domestici 2023? Introdotto subito dopo il lockdown con la Legge di Bilancio, il bonus in questione (noto anche come bonus veterinario) è stato pensato dal Governo da un lato per ammortizzare le spese veterinarie dei possessori, dall’altro col fine di promuovere iniziative a tutela degli animali randagi e abbandonati.

Va specificato che il massimale richiedibile nel 2022 è stato alzato da 500 a 550 euro (a prescindere dal numero di animali che vivono con il contribuente) e consiste in una detrazione IRPEF al 19% per determinate spese. Questo significa che sarà possibile ottenere una detrazione pari al 19% su una spesa massima di 550 euro. Perciò il bonus fiscale finale sarà di un massimo di 80 euro e potrà essere richiesto solo una volta.

Per poter usufruire del bonus, ovviamente, occorre che i metodi di pagamento siano tracciabili: sono validi quelli effettuati con carta di credito, bonifico e assegno circolare, va bene anche presentare regolari ricevute fiscali per le spese sostenute.

Dunque, per poter accedere al bonus, si consiglia di conservare: fatture relative alle prestazioni del medico veterinario, scontrini parlanti per l’acquisto di medicinali e documentazione (o autocertificazione) attestante che l’animale “è legalmente detenuto a scopo di compagnia o per la pratica sportiva”.

Bonus animali domestici 2023: le spese detraibili e non detraibili

Bonus animali domestici 2023: importo e come ottenerlo

Quali spese possono quindi essere portate in detrazione col bonus animali domestici 2023? Ecco l’elenco:

  • visite veterinarie specialistiche
  • interventi chirurgici presso cliniche veterinarie
  • esami in laboratori specializzati
  • spese farmaceutiche per medicinali ad uso veterinario, con o senza obbligo di ricetta, acquistati nelle farmacie, nelle parafarmacie e in strutture a ciò autorizzate.

Al contrario, non possono essere detratte le spese sostenute per:

  • la cura di animali detenuti con finalità economica (allevamento, riproduzione o consumo alimentare) e neppure per la cura di animali di qualunque specie allevati o detenuti nell’esercizio di attività commerciali o agricole
  • l’acquisto di mangimi speciali anche se prescritti dal veterinario poiché non sono considerati farmaci, ma prodotti appartenenti all’area alimentare.

Inoltre, per accedere al bonus, è necessario pure rispettare alcuni requisiti. Anzitutto, bisogna essere residenti in Italia. Serve poi essere in possesso del certificato di proprietà dell’animale, che ne attesti la proprietà legale. Per chi ha un cane, è necessario presentare il documento di iscrizione all’anagrafe canina. Non sono previsti limiti di ISEE.

Bonus animali domestici 2023: la proposta naufragata di Brambilla

Come anticipato, il bonus animali domestici 2023 non sarà un vero e proprio “bonus”, ma una detrazione che sarà possibile ottenere in dichiarazione dei redditi. A proporre una soluzione diversa, più simile a un vero e proprio aiuto economico, era stata nel 2022 Michela Vittoria Brambilla, presidente della LEIDAA e da sempre dalla parte degli animali, che poi però aveva dovuto vederla naufragare in legge di bilancio.

Si trattava di un incentivo pari a 150 euro annui per ogni animale d’affezione che vive in famiglia ed è iscritto nella relativa anagrafe, fino a un massimo di 450 euro complessivi. In quel caso, a influire era anche l’ISEE: se inferiore a 15mila euro annui, l’intestatario poteva ottenere fino a un massimo di 450 euro complessivi, mentre nel caso in cui rientri in un nucleo con Isee inferiore a 7mila euro l’importo massimo raddoppiava fino a 900 euro.

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Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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