Benedetta Barzini, prima top model italiana: “L’anoressia malattia grave, ma utile”

È stata la prima italiana a comparire sulla copertina di Vogue America, nel 1963. Bellissima e fascinosa, all’età di 77 anni è protagonista del documentario di Beniamino Barrese, "La scomparsa di mia madre".

Elza Coculo
Elza Coculo
Elza Coculo, 30 anni, di adozione romana. Lettrice appassionata con formazione in Studi italiani. Laureata in Editoria e Scrittura. Redattrice per Il Digitale. Amo scrivere di attualità e cultura eco-sostenibile.
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Benedetta Barzini, oggi 77enne, è stato uno dei volti più conosciuti della moda italiana e internazionale negli anni ’60 ed è stata anche la prima italiana a comparire su una copertina di Vogue America, nel 1963.

Proprio negli USA ha conosciuto personalità del calibro di Salvador Dalì, Andy Warhol, Marcel Duchamp e Truman Capote. La vita di Benedetta Barzini, tanto appassionante quanto complicata, è stata anche segnata dall’anoressia. “Una malattia grave ma utile”, racconta in una recente intervista per il programma rai ‘Oggi è un altro giorno’. “È un modo per prendere atto e piano piano uscire da un tunnel. Io devo molto a questa malattia”.

Benedetta Barzini, l’anoressia, la moda e il corpo

Benedetta Barzini è dovuta crescere in fretta. “Ero una quattordicenne quando sono scappata di casa, non avevo finito le scuole e soffrivo di anoressia” ha raccontato a Donna Moderna. La malattia mi ha costretta a diventare il genitore di me stessa: volevo curarmi e sono andata in terapia. L’America è stata uno sprone a guarire”.

Anni difficilissimi per Benedetta. “Avevo la mia follia personale, soffrivo di anoressia” – racconta a Repubblica nel 93 – “una malattia che ti tiene lontana dagli specchi, dal rivedere le tue fotografie, che ti fa scappare dal tuo corpo…”. Lei, una modella, che con il suo corpo ha lavorato tutta una vita. Racconta:

La bellezza? È un artifizio. Io non ero bella, era quello che mettevano insieme il truccatore, il parrucchiere e lo stilista che era bello. Un po’ come le facciate di Pietroburgo: belle davanti, mentre dietro crolla tutto.

Ho riflettuto molto su questi temi. Oggi lo schema è identico a prima, solo più veloce, molto più veloce. La modella è un prodotto in vendita, un corpo in vendita, un volto in vendita. Una sequenza velocissima di usa e getta. Il corpo dovrebbe essere la tua autenticità, non merce da esposizione. Io l’ho disprezzato.

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Benedetta Barzini e il desiderio di scomparire

benedetta Barzini
Benedetta Barzini, 77 anni. Fu la prima modella italiana ad apparire per una copertina di Vogue America, nel 1963.

Durante l’intervista nel programma Rai, la Barzini confessa il suo desiderio di scomparire, di lascare il mondo che conosce per rifugiarsi in un posto lontano dalla crudeltà delle logiche capitaliste “dell’uomo bianco che ha devastato tutto”. Ha detto:

Scomparire vuol dire lasciare tutto quello che ho conosciuto fino adesso perché non mi piace. Tanto prima o poi uno muore, la famiglia dovrà abituarsi all’idea che io non ci sarò. Potrei andare a morire per il mondo che conosco e andare a vivere altrove.

Voglio andare dove non conosco nessuno, il più lontano possibile da questo mondo dell’uomo bianco che ha devastato tutto. Voglio trovare un angolo incontaminato, piccolo, dove esistere sotto una palma. Non troppo freddo, perché non voglio portarmi dietro troppa roba. Il prezzo che si paga è lasciare gli affetti.

Quando scomparire? Con il Covid è un po’ difficile, adesso ci devo pensare seriamente perché invecchiando faccio fatica a camminare.

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“La scomparsa di mia madre”, il documentario ispirato a Benedetta

Benedetta Barzini
Benedetta Barzini e Beniamino Barrese, suo figlio e regista del documentario “La scomparsa di mia madre”.

In Italia Benedetta Barzini fu molto attiva nel movimento femminista degli anni 70. Attualmente è modella evergreen, giornalista e docente presso diversi atenei. Una personalità elegante, le cui riflessioni sono frutto di un percorso di formazione durato tutta una vita. Una donna consapevole del suo passato, del presente e del futuro che ha davanti. “Non ho l’impressione di aver buttato il tempo” – racconta Barzini alla Jop – “però adesso ho l’impressione fortissima della preziosità del tempo. E quello che ho davanti è la morte”. Da qui il desiderio, quasi il bisogno, di voler scomparire.

Racconta Beniamino Barrese, figlio di Benedetta e regista del film a lei ispirato:

Sento parlare del progetto di scomparire da sempre praticamente. È un progetto che è cambiato nel tempo, si è evoluto e fondamentalmente è di nuovo mutato dopo il film. Corrisponde alla sua esigenza di vivere gli ultimi anni della sua vita lontana da tutto quello che ha vissuto. Io ho voluto raccontarlo in un film.

Io l’ho sempre presa sul serio, la conosco e conosco la sua profondità di pensiero, ho molta stima di lei. Io credo che sia un po’ una sorta di utopia, un’idea-limite che ha dato forma a tanta rabbia, al suo credo e al suo impegno politico.

Chi è Beniamino Barrese, figlio di Benedetta Barzini

Classe 1986, Beniamino Barrese è il figlio di Benedetta Barzini e Antonio Barrese, designer e artista. Innamorato della fotografia, si è esercitato sin da piccolo, disponendo anche di una modella d’eccezione. Beniamino è molto legato a sua madre e proprio questo legame lo ha ispirato alla scrittura del documentario dedicato alla vita della modella, “La scomparsa di mia madre” del 2019.

Partecipare al film mi è costato parecchio, mi ha spinto dentro un controsenso: non vuoi apparire, ma stai apparendo. Non potevo rifiutare, sarebbe stato come dirgli: “Non ho fiducia nel tuo lavoro, non mi interessa”. E poi ho pensato: così finalmente si libera di me, procediamo alla separazione.

Ha confessato Benedetta Barzini alla rivista IoDonna. Comunque sia, un’occasione in più per conoscere sua madre. “Tante cose non le ho capite, sono ancora un mistero per me” – ha raccontato suo figlio, Beniamino Barrese – “ma ho capito la sua umanità, le sue contraddizioni. Con il film penso siamo andati a guarire alcune delle sue ferite e siamo andati a dare delle risposte a queste sue domande.

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Elza Coculo, 30 anni, di adozione romana. Lettrice appassionata con formazione in Studi italiani. Laureata in Editoria e Scrittura. Redattrice per Il Digitale. Amo scrivere di attualità e cultura eco-sostenibile.
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