Assange riceve la tessera onoraria dall’Ordine dei giornalisti

Durante la mostra del cinema di Venezia, presso la Casa degli autori, Julian Assange è stato iscritto simbolicamente all'ordine dei giornalisti. L'attivista australiano rischia una condanna di 175 anni.

Melissa Matiddi
Melissa Matiddi
Esperta in comunicazione e digital marketing, studia lo yoga e le discipline orientali. Ama creare, leggere e viaggiare. Silenziosa ma rumorosa, è sempre pronta a varcare nuovi orizzonti.
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Julian Assange è stato iscritto all’Ordine dei giornalisti di Venezia e gli è stata attribuita la tessera onoraria.

L’attivista, accusato di aver divulgato più di 300.000 documenti riservati che hanno sottolineato le varie inadempienze dell’esercito americano, si trova ora nel carcere londinese in attesa di conoscere il giudizio conclusivo.

La consegna della tessera era stata già annunciata lo scorso luglio in nome del principio di libertà di espressione e di informazione.

Il gesto simbolico e significativo è stato votato all’unanimità da tutti i partecipanti in un momento molto importante. Nell’arco del mese di settembre infatti, l’attivista dovrebbe essere deportato definitivamente negli Usa a seguito del suo esito finale.

L’iscrizione di Assange all’Ordine dei giornalisti

Lo scorso 5 settembre, alle 16:50, nella sala autori del Lido di Venezia, il Presidente dell’Ordine nazionale dei giornalisti Carlo Bartoli e la segretaria Paola Spadari, insieme ai colleghi veneti Gianluca Amadori e Maurizio Paglialunga e con il presidente dell’Ordine veneto Giuliano Gargano, hanno consegnato virtualmente la tessera Ad Honorem a Julian Assange,

Carlo Baroli, il Presidente dell’Ordine, ha dichiarato durante la consegna:

Difendere Assange significa difendere il diritto di cronaca, la libertà di informazione e l’incolumità dei whistleblower.

Se una corte inglese deciderà di estradarlo negli Usa, in Inghilterra – che è stata la culla del diritto di cronaca – si celebrerà il funerale della libertà di informazione.

Il Consiglio nazionale ritiene che la faccenda rappresenti “un gravissimo attentato contro la libertà di informazione nel mondo, davanti al quale non si può tacere”.

La tessera è stata consegnata alla collaboratrice di Assange, Stefania Maurizi, collegata in streaming con il lido di Venezia.

Leggi anche: Cosa è Pegasus, la cyber-spia che minaccia la libertà del mondo

Perché Assange si trova in carcere

Il fondatore di Wikileaks, l’organizzazione internazionale che pubblica documenti segreti, è detenuto in carcere da più di mille giorni. Si trova nella prigione londinese di Belmarsh ed è in attesa della decisione da parte del governo inglese della sua estradizione negli Stati Uniti.

L’attivista è stato arrestato a Londra nell’ambasciata dell’Ecuador dove viveva come rifugiato politico dal 2012. L’accusa, arrivata direttamente dal Dipartimento di Giustizia americano, è di aver violato la Computer Fraud and Abuse Act (CFAA), la legge contro gli hacker e le violazioni informatiche.

Il problema in questione, non riguarda tanto la diffusione di certi documenti, quanto il modo tramite cui sono stati presi.

Assange è accusato di aver rilasciato delle pubblicazioni contenenti 400.000 resoconti militari segreti relativi alla guerra in Iraq e 90.000 documenti sul conflitto in Afghanistan.

Il giornalista ricercato negli Stati Uniti per 18 crimini, rischia fino a 175 anni di carcere.

Leggi anche: Afghanistan, a casa l’ultimo soldato USA. È veramente pace?

Quali sono le condizioni di salute di Assange

La salute di Assange è in grave pericolo, il fratello dell’attivista ha confermato in un’intervista: “La sua salute è in declino. È in una situazione molto precaria. Spezza il cuore vedere Julian, questo genio gentile, rinchiuso in una prigione di massima sicurezza assieme ai più violenti criminali del Regno Unito”.

Anche la moglie del fondatore di Wikileaks ha dichiarato alla testata tedesca Deutsche Welle:

La vita di Julian dipende da una sua vittoria in questa faccenda. Julian è clinicamente depresso. 

Se venisse estradato e collocato in una sorta di isolamento che gli Stati Uniti dicono che meriti, allora commetterà suicidio.

Malgrado le condizioni di salute precaria, i giudici supremi hanno rigettato questo tipo di argomentazione, spianando la strada ad una probabile e definitiva estradizione negli Stati Uniti.

Leggi anche: Londra ferma l’estradizione di Julian Assange negli USA: “Rischio suicidio”

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