“Apple mi ha fatto diventare gay”, ritirata la denuncia al colosso americano

Enrica Vigliano
Enrica Vigliano
Enrica Vigliano, romana per adozione. Lavora nel mondo dell’arte e della comunicazione di eventi, dopo gli studi di Archeologia e di Business dei beni culturali. Adora parimenti la matematica e la grammatica, avendo una predilezione per le parole crociate e per la vita all’aperto.
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Sono gay per colpa di Apple.

Questa la denuncia recapitata a inizio ottobre ai legali di Casa Cupertino da Razumilov, un ragazzo russo che ha voluto mantenere l’anonimato.

L’azienda statunitense non è nuova alle citazioni in giudizio. A più riprese è stata accusata di obsolescenza programmata, reato per il quale ha ricevuto pesanti sanzioni. Nel 2019, Spotify l’ha denunciata all’Antitrust, accusandola di esercitare una sorta di monopolio nella scelta delle App tramite l’App Store. Ancora più recentemente è stata indagata per mancata vigilanza sulle condizioni lavorative degli operai che assemblano l’iPhone 11. E ancora, il caso Qualcomm l’ha vista indiziata per violazione di brevetti. Ma di certo essere incolpata di istigare al cambiamento dell’orientamento sessuale di qualcuno dovrà sembrare bizzarro anche agli avvocati della “Mela”.  

Più a suo agio con la situazione sembra invece Sapijat Gousnieva, il legale denunciante. La sua carriera annovera già casi simili, in cui i suoi protetti si scagliano contro grandi aziende. Celebre la denuncia contro il McDonald’s che ha sostenuto nel 2016, reo di aver lasciato nel panino una lisca di pesce che avrebbe ferito la guancia del suo assistito.

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La vicenda che ha portato alla citazione in giudizio della Apple

Veniamo al caso. Razumilov sostiene di aver scaricato dall’App Store un’applicazione per acquistare BitCoin, la criptovaluta che promette, a chi la sa usare, enormi guadagni in poco tempo. A quel punto il querelante ha ricevuto sul suo iPhone un trasferimento di 69 “GayCoin”, del valore di 2 centesimi l’uno. Una nota in allegato esortava a non giudicare fino a quando non hai provato. Colpito dal monito e dal numero non casuale, l’uomo di sarebbe sentito moralmente costretto a dargli seguito.

Ho pensato… come posso giudicare qualcosa senza provare? Ho deciso di provare relazioni omosessuali. Due mesi dopo ho iniziato una relazione intima con qualcuno del mio sesso. Ora ho un ragazzo e non so come spiegarlo ai miei genitori. La mia vita è cambiata in peggio e non tornerà mai più normale. Non posso più tornare indietro. Apple, manipolandomi, mi ha spinto all’omosessualità.

Le accuse mosse nei confronti della Apple sarebbero imputabili alle politiche troppo lassiste dell’azienda, colpevole di non aver controllato l’applicazione distribuita su App Store.

La presunta vittima ha chiesto un risarcimento di un milione di rubli, circa 14.000 euro, per sofferenze morali e danni alla salute mentale, oltre che per manipolazione. In Russia l’omosessualità e la propaganda Lgbt non sono né bene accette né tutelate, ragion per cui la situazione di Razumilov sarebbe ancora più critica.

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La ritira della denuncia: troppo il carico emotivo da sostenere

Un tribunale russo ha ascoltato l’avvocato ieri, 17 ottobre, in un’udienza a cui non ha preso parte il ragazzo. Il legale ha fatto sapere che il suo cliente avrebbe ritirato l’accusa a causa dell’enorme interesse mediatico suscitato dal caso.

Abbiamo stabilito che fosse il caso di ritirare l’accusa perché la prossima sarebbe stata a porte aperte. I dati sensibili del mio assistito a quel punto sarebbero diventati di dominio pubblico. Troppo carico emotivo e troppa pressione per il mio assistito.  

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di Enrica Vigliano

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Enrica Vigliano, romana per adozione. Lavora nel mondo dell’arte e della comunicazione di eventi, dopo gli studi di Archeologia e di Business dei beni culturali. Adora parimenti la matematica e la grammatica, avendo una predilezione per le parole crociate e per la vita all’aperto.
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