Così l’ansia per il futuro sta divorando la vita dei giovani

Gli adolescenti di tutto il mondo sono terrorizzati dal futuro, temono che l’umanità sia condannata a subire i capricci di una società che non li tutela e che non li protegge dai danni causati dal cambiamento climatico.

Melissa Matiddi
Melissa Matiddi
Esperta in comunicazione e digital marketing, studia lo yoga e le discipline orientali. Ama creare, leggere e viaggiare. Silenziosa ma rumorosa, è sempre pronta a varcare nuovi orizzonti.
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I giovani del nostro millennio hanno l’ansia per il futuro. Sono terrorizzati non solo dagli effetti del Covid, dalle preoccupazioni legate alla crescita e dall’ansia per la ricerca di un lavoro, ma anche dall’estremo cambiamento che sta interessando il nostro clima. Obbligati ormai a crescere a distanza, sotto l’effetto della Dad, in un mondo in cui la tecnologia gli fa sempre più da babysitter, i ragazzi ci stanno manifestando la loro angoscia. Sempre chiusi dentro le loro case, tendono all’auto isolamento, terribilmente preoccupati per un futuro che non ci sarà.

Hanno la fobia dell’instabilità, non riescono ad immaginarsi da grandi, non riescono a vedersi con dei figli. Questa deformazione della percezione del futuro, sta lacerando silenziosamente una grossa fetta di strato sociale, con ripercussioni gravissime e irreversibili sulla salute mentale dei più giovani.

Trascurare la salute mentale degli adolescenti, provoca conseguenze disastrose sul loro e sul nostro futuro. Bisogna intervenire tempestivamente per fronteggiare una situazione che sta diventando irreparabile.

Perché i giovani hanno l’ansia per il futuro?

I giovani, in questo momento, non hanno nulla di solido sotto i loro piedi. A differenza dei loro genitori, il cui futuro era garantito da una società costituita da valori e sicurezze, i ragazzi di oggi stanno andando verso un precipizio. Le nuove generazioni si sentono tradite dallo stato per la mancanza di sicurezza, per il clima al collasso e per un futuro inesistente.

La crisi sanitaria, causata dalla pandemia, non ha fatto altro che peggiorare la situazione. Il disagio psicologico, spesso ignorato o peggio ancora ridicolizzato, sta diventando un problema esistenziale.

Gli adolescenti vogliono essere ascoltati, non chiedono aiuti o scorciatoie, vogliono solo ricevere dalla società sicurezza, stabilità e un futuro certo. Per come stanno le cose, esasperate anche dall’impatto del Covid sull’economia e sull’ambiente, i ragazzi vedono la loro strada bloccata. L’ansia per il futuro nasce da tutta una serie di cause concatenate: la competizione professionale, l’insicurezza e l’insoddisfazione lavorativa, il timore per la crisi ambientale e l’angoscia di non poter immaginare il proprio futuro.

Il risultato di tutti questi fattori è una totale perdita di sfiducia nella nostra società che è colpevole di non aver rispettato i patti di quel contratto sociale che avrebbe dovuto garantire il benessere sociale ai giovani.

Malgrado, la vita di oggi sia migliore rispetto a quella passata, per possibilità di studio e di viaggi, utilizzo di internet, diffusione di notizie e varietà di posti di lavoro, la speranza non riesce a sovrastare il malumore che attanaglia le nuove generazioni.

La percezione di smarrimento ha invaso ogni campo della realtà individuale: dal timore per una stabilità economica all’angoscia innescata dal disastro ambientale, fino alla mancanza di poter controllare e gestire una situazione che scivola sempre di più nel baratro dell’incertezza. La visione negativa e cupa del futuro sta devastando la salute mentale dei nostri ragazzi davanti agli occhi indifferenti di uno stato che non sta affrontando minimamente il fenomeno.

L’ansia per il futuro: lo spettro del cambiamento climatico

I giovani stanno subendo gli effetti del divampante riscaldamento globale. Il pianeta si sta sgretolando davanti l’impotenza dei ragazzi. Le conseguenze causate dal cambiamento climatico si stanno verificando in tutto il mondo con ripercussioni sulla salute mentale.

A causa dei disastri naturali, molte persone stanno sperimentando l‘eco-ansia, una sensazione di paura cronica per la rovina ambientale. Questo sentimento di preoccupazione generale viene proiettato verso un futuro difficilmente immaginabile.

Le generazioni più piccole hanno sempre avuto l’ansia per il futuro, ma ora sanno, grazie anche alla diffusione delle notizie su internet, che il cambiamento climatico è una minaccia reale che sta gettando le loro vite in una condizione costante di allerta. Il global warming è un nemico invisibile e silente che sta colpendo ogni parte del pianeta davanti all’inerzia dei leader mondiali.

L’ansia ecologica è un problema concreto che va fronteggiato al più presto. Negli adolescenti, l’idea di un futuro traballante e incerto sta provocando non pochi problemi all’interno del processo di costruzione della propria identità, contraddistinta, non più da tradizioni e stabilità, ma da preoccupazione, angoscia e paura per il proprio destino. In questo contesto catastrofico, il senso di incapacità si ripercuote sulla salute mentale a lungo termine, provocando la comparsa di alterazioni psicopatologiche come il disturbo da stress, la depressione, il consumo di sostanze stupefacenti e l’aumento del rischio di suicidi. L’effetto psicosociale, rappresentato dall’ansia per un futuro che non ci sarà, inizia ad essere oggettivabile e a manifestarsi sotto forma di malessere psichico.

L’Organizzazione mondiale per la sanità, l‘OMS, ha stimato che tra il 2030 e il 2050, a causa del cambiamento climatico, ci sarà un aumento di 250.000 morti. Questi numeri fanno davvero rabbrividire e mostrano un incremento di sofferenza e di inadeguatezza che la paura sta creando.

Leggi anche: Cos’è la solastalgia, quando il cambiamento climatico danneggia la salute mentale

Come si cura l’ansia per il futuro?

I giovani hanno capito che il solo preoccuparsi per le dinamiche emergenti, non sbloccherà la questione. Ma come fanno a curare la loro ansia per il futuro in un clima di negligenza e di inerzia generali?

È una domanda semplice che sintetizza la disastrosa situazione che stanno vivendo gli adolescenti. Da un lato sono preoccupati per le conseguenze del global warming, dall’altro si sentono traditi da uno stato che non si occupa più di loro.

Anche il Papa Emerito Joseph Ratzinger discutendo di temi ambientali nel suo ultimo libro “La vera Europa. Identità e missione” , ha sottolineato:

Il movimento ecologico ha scoperto il limite di quello che si può fare e ha riconosciuto che la natura stabilisce per noi una misura che non possiamo impunemente ignorare. Purtroppo non si è ancora concretizzata l’ecologia dell’uomo. Anche l’uomo possiede una natura che gli è stata data, e il violentarla o il negarla conduce all’autodistruzione.

Le parole dell’Ex Pontefice vogliono spronare i governi di tutto il mondo a prendere delle decisioni e a seguire degli accorgimenti a favore dell’ambiente e del futuro, ma i giovani che stanno sperimentando questa condizione, che possono fare?

Innanzitutto possono e devono continuare a collaborare con i governi per sviluppare approcci idonei, contribuendo positivamente alle soluzioni climatiche e creando progetti e iniziative per sensibilizzare, con le tante “Greta” sparse nel mondo, l’impatto sul clima.

I ragazzi, per migliorare il loro benessere mentale, devono costruire la propria fiducia nella resilienza, devono imparare a non farsi assorbire completamente dal catastrofismo ambientale, ma cominciare a ridirezionare l’attenzione al rapporto con la natura, meravigliandosi di quello che è ancora in grado di regalare.

Leggi anche: Mentre Greta Thunberg lotta contro la Co2, voli fantasma viaggiano nei nostri cieli

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