Aiuti umanitari, cosa sono e perché è importante che arrivino in fretta

Quando scoppia una guerra si parla tanto di aiuti umanitari. Vediamo nello specifico di cosa si tratta e cosa prevede il diritto internazionale.

Michela Sacchetti
Michela Sacchetti
Intuitiva, con un occhio attento alla realtà e alla sua evoluzione, attraverso una lente di irrinunciabile positività. Vede sempre nella difficoltà un’occasione preziosa per migliorarsi da cogliere con entusiasmo.
spot_img

In questi giorni si sta parlando molto degli aiuti umanitari e della situazione nella Striscia di Gaza. Dopo gli attacchi del 7 ottobre, compiuti da Hamas in territorio israeliano, Israele ha circondato con un assedio totale la Striscia di Gaza.

Nell’ultima settimana l’Onu e i vari Paesi occidentali si sono prodigati in vari sforzi internazionali, attivandosi per far entrare alcuni camion di aiuti umanitari a Gaza. Ma di cosa si tratta e perché sono così importanti.

Aiuti umanitari: cosa prevede il diritto internazionale

Aiuti umanitari cosa sono e perché devono arrivar in fretta_

Nel diritto internazionale non esiste una definizione precisa di aiuti umanitari ma ci sono degli obblighi che i Paesi devono rispettare. Ad esempio l’articolo 23 della Quarta Convenzione di Ginevra, che insieme alle altre tre convenzioni forma la base del diritto internazionale umanitario, in caso di guerra fra due Stati prevede:

Ciascuna parte accorderà il libero passaggio per qualsiasi invio di medicamenti e di materiale sanitario, come pure per gli oggetti necessari alle funzioni religiose, destinati unicamente alla popolazione civile.

Con il tempo tali norme, insieme a quelle del diritto consuetudinario, che derivano da pratiche seguite in gran parte dei Paesi, si sono evolute. Per queste ultime gli Stati sono vincolati a lasciar passare gli aiuti umanitari in caso di emergenza. Al riguardo il Comitato internazionale di Croce Rossa ha codificato queste consuetudini in una regola: “le parti in conflitto debbano permettere e facilitare il rapido passaggio senza ostacoli di aiuti umanitari per i civili che ne hanno bisogno”.

Inoltre, secondo un’interpretazione accettata anche in sede ONU, nel caso di potenze occupanti tali competenze si ampliano. E ancora, in caso di conflitto armato privare i civili dei beni indispensabili alla loro sopravvivenza, compreso impedire volontariamente l’invio dei soccorsi, rappresenta un crimine di guerra, secondo lo Statuto di Roma, il trattato internazionale istitutivo della Corte penale internazionale (ICC).

Leggi anche: Il dramma dei bambini ucraini vittime della guerra: Alisa, Polina, Sara, Ivan e gli altri

Cosa sono concretamente gli aiuti umanitari

Gli aiuti umanitari possono avere una forma specifica a seconda del Paese che li invia, della circostanza in cui vengono spediti e di cosa serve al Paese che li riceve. Ed è forse questo il motivo per cui, nei trattati internazionali, non esiste una definizione condivisa.

In questo caso i camion che sono entrati e quelli in attesa di entrare, al confine fra l’Egitto e la Striscia, sono carichi di beni di prima necessità: acqua, medicine, cibo non deperibile, coperte, assorbenti. Dopo le trattative lo Stato israeliano ha lasciato passare circa una ventina di camion al giorno.

Aiuti umanitari: quanto è importante che arrivino in fretta

Gli aiuti umanitari sono importanti ma è altresì necessario che questi arrivino in fretta. Al riguardo si è espresso l’Alto rappresentante per la politica estera Ue, Josep Borrell. Arrivando in Lussemburgo, alla riunione dei ministri degli Esteri dell’Ue, ha dichiarato:

La cosa più importante ora è chiedere la consegna degli aiuti umanitari a Gaza. In tempi normali, senza guerra, circa 100 camion entrano quotidianamente a Gaza dunque è chiaro che 20 non sono abbastanza.

L’importante è fare di più, più in fretta, e in particolare portare a Gaza le cose basilari che fanno sì che l’acqua e l’elettricità vengano ripristinate.

Borrell ha poi specificato l’importanza di una pausa per consentire l’arrivo e la distribuzione del sostegno umanitario. Anche il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, nella sua lettera d’invito ai leader, alla vigilia del vertice Ue ha sollecitato a “discutere, in primo luogo, su come garantire con urgenza l’effettiva fornitura di aiuti umanitari e l’accesso ai bisogni più elementari”. Ha poi aggiunto:

Dobbiamo impegnarci, in un fronte unito e coerente, con i partner per evitare una pericolosa escalation regionale del conflitto e rilanciare il processo di pace basato sulla soluzione dei due Stati, è l’unica via da seguire.

spot_img

Correlati

Medicina estetica inarrestabile sul mercato: pubblico il dossier dell’azienda leader Clinic Medical Beauty

Un nuovo concetto si fa strada nell'ambito della medicina estetica e chirurgia: si è...

La democrazia italiana ha il 7 in condotta

Secondo il Democracy Index, lo stato delle democrazie nel mondo non era così basso dal 2006 e l'Italia non è immune da questa crisi a causa di diversi fattori

Todde, la vittoria elettorale in Sardegna e i dettagli che non avremmo voluto sapere

La coalizione fra Movimento 5 Stelle e Partito Democratico ha portato per la prima...
Michela Sacchetti
Michela Sacchetti
Intuitiva, con un occhio attento alla realtà e alla sua evoluzione, attraverso una lente di irrinunciabile positività. Vede sempre nella difficoltà un’occasione preziosa per migliorarsi da cogliere con entusiasmo.
spot_img