Strage all’aeroporto di Kabul: donne calpestate e uccise, bambini scomparsi. I talebani: “Colpa degli Usa”

Il bilancio dei decessi all'aeroporto di Kabul è in crescita: in sette giorni sono almeno 20 i cittadini che hanno perso la vita. I talebani: "Colpa degli Stati Uniti". Nel frattempo, Grecia e Turchia costruiscono muri anti-migranti.

Asia Buconi
Asia Buconi
Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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All’aeroporto di Kabul regna il caos. Nei giorni scorsi a colpire erano state le immagini di bambini lanciati dalle madri oltre il filo spinato che delimita l’area, verso un aereo, con l’obiettivo di metterli in salvo dalla prospettiva di una vita nell’Afghanistan dei talebani. Alberto Zanin, coordinatore medico di Emergency a Kabul, aveva fatto sapere quanto all’aeroporto la tensione “rimanesse alta”: qui ormai sono migliaia i cittadini ammassati all’esterno che provano a entrare e, da domenica scorsa, quando lo scalo è stato letteralmente preso d’assalto da afghani e stranieri terrorizzati dai talebani, la situazione non accenna a migliorare.

Altre sette persone hanno perso la vita nella mortale calca dell’aereoporto di Kabul, mentre cercavano di avvicinarsi allo scalo per lasciare il proprio Paese imbarcandosi sui voli cargo diretti in Europa o negli Stati Uniti: il bilancio degli ultimi sette giorni all’aeroporto è di almeno venti morti. Nelle ultime ore, è scattato anche l’allarme per la scomparsa di diversi bambini, che hanno perso di vista i propri genitori tra la folla e non sono più riusciti a trovarli. C’è ancora chi prova a consegnare i figli ai militari di guardia, oltre il filo spinato.

Un alone di disperazione avvolge Kabul. Mary-Ellen McGroarty, direttrice nazionale per l’Afghanistan del Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite, ha lanciato l’allarme ai leader mondiali: senza un’azione rapida e coordinata, “una situazione già orrenda diventerà una catastrofe assoluta, un completo disastro umanitario”.

Strage all’aeroporto di Kabul: almeno 20 morti in 7 giorni. Arriva l’allarme Isis

Strage all'aeroporto di Kabul: almeno 20 morti in 7 giorni. Arriva l'allarme Isis

Nelle ultime ore la calca mortale dell’aereoporto di Kabul ha ucciso altre sette persone, tra cui quattro donne, calpestate e asfissiate dalla folla. Il presidente Usa Joe Biden ha intuito quanto la gestione della situazione sia stata fallimentare e ha cercato di limitare il danno definendo quella in Afghanistan l’evacuazione più difficile della storia. O, semplicemente, la meno organizzata: per molti sarà impossibile scappare. L’ambasciata statunitense ha così lanciato un’allerta per chiedere di non recarsi all’aeroporto.

Stando ad alcuni media americani, tra cui il New York Times, l’appello sarebbe stato avanzato anche per la possibile presenza di uomini armati dell’Isis: alcuni membri della branca afghana dello Stato islamico si sarebbero recati all’aereoporto per uccidere americani e mandare un avvertimento ai rivali talebani, approfittando del caos e della calca.

Questo avrebbe spinto, riporta la Cnn, i soldati Usa a predisporre percorsi alternativi per raggiungere in sicurezza l’aereoporto di Hamid Karza. Sulla minaccia Isis a Kabul, il portavoce del Pentagono John Kirby ha fatto sapere: “Non possiamo dare notizie specifiche sul tipo di minacce, ma vogliamo essere sicuri che ogni movimento di chi è rimasto indietro sia coordinato con noi. La situazione è fluida e dinamica”.

L’esito di tale operazione di evacuazione non è affatto scontato. La presenza sul campo di reporter internazionali rappresenta per gli attivisti afghani non solo garanzia di attenzione e di sostegno, ma anche una vera e propria tutela dal regime talebano. L’attivista per i diritti delle donne Maryam Sadaat lo sa bene: “I talebani dicono ai media internazionali che le donne saranno felici sotto il loro regime e io impazzisco. Non dovete credergli, vi prego: appena vi volterete un attimo, quelli faranno di noi quello che vogliono”.

Neanche a dirlo, il regime talebano ha già lanciato la sua prima fatwa: niente più classi miste nelle scuole della provincia di Herat. Molte giovani ragazze, in questo modo, non potranno praticamente più studiare. Nel frattempo, gli Usa hanno evacuato la giornalista della Cnn Clarissa Ward.

Leggi anche: L’oppio è la ricchezza dei talebani: frutta 120 mld. Ecco come i narcos afghani hanno sconfitto l’Occidente

Strage all’aeroporto di Kabul, scomparsi molti bambini. I talebani: “Stati Uniti responsabili del caos”

Strage all'aeroporto di Kabul, scomparsi molti bambini. I talebani: "Stati Uniti responsabili del caos"

L’emittente afghana “Ariana” ha lanciato l’allarme: molti bambini stanno scomparendo nella mortale calca dell’aeroporto. Come testimoniato dalla vicenda di una famiglia di Kabul, che si sta prendendo cura di un bambino di sei anni rimasto incastrato in mezzo al filo spinato e che ancora non è riuscito a rintracciare i genitori. Il padre sarebbe caduto nella folla e, da quel momento, il bambino non avrebbe più rivisto i genitori. Tanto che i media locali si stanno adoperando per pubblicare sui social le foto dei bambini scomparsi, nella speranza di farli ricongiungere con le loro famiglie. Gli Stati Uniti sono responsabili del caos all’aeroporto di Kabul”: questa è l’accusa dei talebani.

Amir Khan Mutaqi, funzionario talebano, ha chiarito tale posizione e ha detto: “L’America con tutta la sua potenza e le sue strutture non è riuscita a portare ordine all’aeroporto. C’è pace e calma in tutto il Paese, ma c’è il caos solo all’aeroporto di Kabul”. Per questo motivo il presidente Usa Biden starebbe pensando di ordinare alle compagnie aeree americane di aiutare a trasportare le persone evacuate dall’Afghanistan: a riportarlo è il Wall Street Journal, che parla pure di un “programma di emergenza di aviazione civile” con l’aumento delle basi Usa in cui portare i rifugiati afghani.

Nel frattempo, mentre la Gran Bretagna vorrebbe aprire il dialogo con Mosca e Pechino per cercare di moderare i talebani (nonostante i rapporti non certamente luminosi di Londra coi due governi), gli “studenti coranici” hanno fatto sapere che i propri comandanti incontreranno gli ex-governatori e burocrati di almeno 20 delle 34 province afghane: l’obiettivo è coordinarsi in materia di sicurezza. Ma, chiarisce una fonte dei fondamentalisti: “non forziamo nessuno a unirsi a noi o a giurarci fedeltà, ognuno è libero di lasciare il Paese. Vogliamo dalle forze straniere completa chiarezza sui loro piani di uscita, riuscire a riportare l’ordine all’aeroporto di Kabul è un compito complesso”.

Kabul nel caos, allarme profughi: il muro anti-migranti di Grecia e Turchia

Kabul nel caos, allarme profughi: il muro anti-migranti di Grecia e Turchia

In vista delle centinaia di migliaia di profughi in arrivo dall’Afghanistan, la Turchia ha già iniziato a costuire un muro al confine con l’Iran. Al momento sono stati completati 156 chilometri e l’obiettivo è costruirne 243. La Turchia ospita già 3,7 milioni di siriani fuggiti dalla guerra e, perciò, teme che un nuovo afflusso di rifugiati afghani possa innescare una crisi umanitaria. Il presidente turco Erdogan ha precisato che “la Turchia non sarà il magazzino dei profughi europei”.

Iniziativa simile quella presa in Grecia, dopo l’incontro del Premier Mitsotakis con Erdogan: il governo di Atene ha eretto un muro di 40 chilometri dotato di un sistema di sorveglianza al confine con la Turchia. Con il ministro della Protezione dei cittadini Chrisochoidis che ha dichiarato: “Non possiamo aspettare passivamente l’impatto, i nostri confini rimarranno inviolabili”.

Leggi anche: Afghanistan nel caos: “Donne lanciano bambini oltre il filo spinato”. Arriva il governo dei talebani

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Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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