Afghanistan nel caos: “Donne lanciano bambini oltre il filo spinato”. Arriva il governo dei talebani

Si è subito ridimensionata la spinta moderata dei talebani, che negli ultimi giorni hanno sparato sulla folla in rivolta. All'aeroporto di Kabul la situazione è drammatica, nel frattempo i talebani organizzano il proprio governo.

Asia Buconi
Asia Buconi
Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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Afghanistan nel caos. Quella che nei giorni scorsi sembrava una svolta moderata da parte dei talebani, è stata immediatamente ridimensionata dagli avvenimenti delle ultime ore. “L’Afghanistan sotto il dominio dei talebani non sarà una democrazia ma seguirà la legge della Sharia”, ha fatto sapere in un’intervista Waheedullah Hashimi, alto funzionario talebano, che ha sottolineato come “non ci sarà affatto un regime democratico perché non ha alcuna base nel nostro Paese”. Da parte sua, il presidente fuggiasco Ashraf Ghani ha dichiarato le proprie intenzioni in un videomessaggio, col quale, dopo aver smentito l’accusa di essere scappato con 169 milioni di dollari rubati dalle casse dello Stato, ha reso noto che si starebbe “consultando per tornare in Afghanistan e combattere per la sovranità, tornerò presto”. Ma il popolo afghano non si fida più.

A tre giorni dalla presa di Kabul, si sono registrati ieri i primi moti di rivolta. Uno dei principali ha avuto luogo a Jalalabad, quinta città afghana a 150 km a est da Kabul, vicina al confine col Pakistan. La reazione talebana non si è fatta attendere: spari sulla folla e, secondo un testimone oculare, almeno 35 morti. Poi altri spari dei talebani sui cittadini di Asadabad, che sventolavano la bandiera nazionale durante le manifestazioni annuali dell’indipendenza del Paese: almeno 4 morti e 8 feriti. Kabul, la capitale, è nel caos e la situazione all’aereoporto è tragica.

Afghanistan nel caos: all’aereoporto di Kabul le madri lanciano i figli oltre il filo spinato

Afghanistan nel caos: le scene a cui si sta assistendo oggi a Kabul sono forti e drammatiche. Il bilancio dei morti all’aereoporto è salito a 12. Da domenica scorsa lo scalo è stato letteralmente preso d’assalto da afghani e stranieri terrorizzati dai talebani. Questi ultimi hanno cercato invano di tranquillizzare la popolazione, provando a convincere la gente a rientrare nelle proprie case: “non c’è nulla da temere”, queste le loro parole. Nessuno, però, dà credibilita agli insorti. E a ragione: gli spari sui civili degli ultimi giorni non promettono nulla di buono. Un alto ufficiale afghano ha descritto a Skynews le scene di disperazione che si susseguono senza sosta all’aeroporto di Kabul, dove ormai sono migliaia i cittadini ammassati all’esterno che provano a entrare. Il testimone ha raccontato:

É stato orribile, le donne hanno lanciato i loro bambini oltre il filo spinato chiedendo ai soldati di prenderli.

Con l’arrivo dei talebani, il futuro è diventato così spaventoso che le giovani madri preferiscono lanciare i propri figli e figlie oltre il filo spinato, verso un aereo, piuttosto che vederli crescere in Afghanistan. Purtroppo, però, alcuni bambini sono rimasti incastrati in mezzo al filo spinato. Alberto Zanin, coordinatore medico di Emergency a Kabul, ha sottolineato come adesso la situazione in città sia piuttosto tranquilla, ma anche che “rimane alta la tensione all’interno dell’aeroporto: nel corso della mattinata abbiamo già ricevuto due pazienti provenienti da lì”. Il bene più prezioso, la libertà, è in serio pericolo: a Khost, città del sud, i fondamentalisti hanno imposto il coprifuoco per impedire alla popolazione di manifestare contro di loro.

Afghanistan nel caos, parla l’attivista per i diritti delle donne: “Non fidatevi dei talebani, ci cancelleranno”

Afghanistan nel caos, parla l'attivista per i diritti delle donne: "Non fidatevi dei talebani, ci cancelleranno"

Non bisogna fidarsi dei talebani. E lo sa bene Maryam Sadaat, attivista per i diritti delle donne, che ha lavorato pure nell’ufficio dell’ex-leader Ghani e che, per questo, è da sempre sotto scorta. “Amica mia, temo che mi uccideranno. Questa potrebbe essere l’ultima volta che ci sentiamo. Ho detto alle mie amiche di non contattarmi più perché non vorrei metterle in pericolo. Mi sento molto depressa e sola”. In pochi giorni, il sorriso e la speranza in una vita migliore, garantiti dalla presenza degli Stati Uniti, hanno lasciato il posto alla disperazione e alla paura. Con i talebani per le donne cambia tutto: l’obiettivo è cancellarle, escluderle dalla storia e dalla società. L’appello di Maryam Sadaat, ormai barricata in casa da sei giorni, è chiaro:

Dì alla tua gente che non si deve fidare dei talebani, ti prego, qui sappiamo che non ci faranno più lavorare, studiare o vivere la vita che scegliamo.

I talebani dicono ai media internazionali che le donne saranno felici sotto il loro regime e io impazzisco. Non dovete credergli, vi prego: appena vi volterete un attimo, quelli faranno di noi quello che vogliono.

Afghanistan nel caos, le posizioni di Usa e Ue. Come funzionerà il Governo dei talebani

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L’Alto rappresentante dell’Ue Josep Borrell, durante l’audizione straordinaria al Parlamento europeo, non si è tirato indietro e ha espresso tutta la sua delusione per quanto accaduto in Afghanistan: “Ciò che è accaduto in Afghanistan è una catastrofe per la credibilità occidentale, non possiamo lasciare che Cina e Russia prendano il controllo della situazione. Possiamo essere rilevanti, occorre parlare coi talebani, ma questo non significa affatto il loro riconoscimento”.

Nel frattempo, le forze statunitensi potrebbero rimanere a Kabul oltre il 31 agosto per evacuare tutti gli americani presenti. Ad annunciarlo è stato il Presidente Usa Joe Biden, che poi ha dichiarato in un’intervista alla Abc: “Credo che i talebani stiano attraversando una sorta di crisi esistenziale: vogliono essere riconosciuti dalla comunità internazionale come governo legittimo? Non sono sicuro che lo vogliano”. Troppo fedeli alle loro idee radicali per scendere a patti con il mondo, sembrerebbe.

La formula del nuovo governo talebano sembra averla dettata Hashimi: si tartterebbe di un consiglio di governo con a capo Haibatullah Akhundzada, che avrebbe il ruolo di “grande saggio”, posizione del tutto assimilabile a quella di un presidente. Tra i capi del direttivo i nomi più gettonati sono quelli di Mawlavi Yaqoob, figlio del mullah Omar, Sirajuddin Haqqani, leader della rete Haqqani, e Abdul Ghani Baradar, membro fondatore del gruppo che dirigeva l’ufficio politico dei talebani a Doha, in Qatar. Tale soluzione è molto simile a quella con cui i talebani guidarono l’Afghanistan dal 1996 al 2001, quando il leader supremo era il mullah Omar, ma la gestione del Paese era affidata ad un consiglio governativo.

Leggi anche: L’oppio è la ricchezza dei talebani: frutta 120 mld. Ecco come i narcos afghani hanno sconfitto l’Occidente

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Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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