Addio al Partigiano Peppe, ultimo reduce di Fossano

È morto all’età di 94 anni Pietro Gianoglio, partigiano che nella primavera del 1944 si unì alla lotta per la libertà del Paese contro il fascismo.

Elza Coculo
Elza Coculo
Elza Coculo, 30 anni, di adozione romana. Lettrice appassionata con formazione in Studi italiani. Laureata in Editoria e Scrittura. Redattrice per Il Digitale. Amo scrivere di attualità e cultura eco-sostenibile.
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Ci lascia all’età di 94 anni Pietro Gianoglio, ultimo reduce di Fossano, meglio conosciuto con il suo nome di battaglia: “il Partigiano Peppe”. Questa mattina hanno avuto luogo i funerali per l’ultimo saluto al “gigante” della libertà.

Lo scorso luglio Peppe aveva ricevuto la tessera ANPI ad honorem.

Addio al Partigiano Peppe, ultimo reduce di Fossano

partigiano peppe
Pietro Gianoglio nel ’44, appena diciassettenne, si unisce alla lotta partigiana e diventa per tutti il “Partigiano Peppe”.

Nato il 4 maggio del 1926, Pietro Gianoglio, ancora diciassettenne, nella primavera del ’44 si unì alla lotta partigiana per la liberazione del Paese dal regime fascista. L’amor di patria e il suo coraggio sono stati premiati dall’Associazione nazionale partigiani di Fossano che, lo scorso luglio, ha donato al Partigiano Peppe la tessera ANPI ad honorem.

Andrea Silvestro, 29 anni, vicepresidente dell’ANPI Fossano, proprio in quell’occasione con queste parole lo ha ringraziato:

Ascoltare Pietro Gianoglio è stata un’esperienza indescrivibile. La lucidità e l’intensità con cui ha aperto il suo cassetto di ricordi, molti di questi drammatici, è stata un’occasione di crescita preziosissima.

Per noi giovani in primis, la vitalità che ancora oggi anima Gianoglio ci ricorda che la vita può essere immensa anche a 94 anni, chiusi in casa e costretti da tempo alle cure. E che molti dei nostri problemi quotidiani potrebbero essere vissuti diversamente, se solo li approcciassimo con la sua stessa energia.

Soprattutto, la vita di Gianoglio ci richiama al concetto di “scelta”. Si dice spesso che i giovani sono il futuro. Ebbene: il futuro dipende dalla somma delle nostre scelte quotidiane.

Oggi, spesso per viltà, superficialità o pigrizia, deleghiamo ad altri. Prendiamo decisioni leggere, individuali, a metà, rivedibili. La scelta partigiana fu l’esatto contrario: una presa di posizione gravosa, netta, irreversibile. Ma soprattutto generosa, collettiva.

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Chi era il Partigiano Peppe, il “gigante” della libertà

Unitosi alla formazione Garibaldina attiva nelle Langhe ancor prima di compiere il suo diciottesimo compleanno, Pietro Gianoglio fu “staffetta” del gruppo e divenne ufficialmente il giovanissimo “Partigiano Peppe”.

Il suo ruolo, rischiosissimo, era quello di trasmettere messaggi ai distaccamenti sparsi nelle colline per il coordinamento delle operazioni di guerriglia volte a scacciare il nemico fascista dal Paese.

In seguito, si unì a un’altra formazione partigiana: la brigata internazionale “Islafran”, composta da ex-detenuti politici liberati dal carcere di Fossano. Ricorda Massimo Monchiero, il presidente dell’ANPI Fossano, 32 anni:

Nella formazione internazionale “Islafran” combattevano, spalla a spalla, russi, francesi, italiani e jugoslavi.

È bello immaginare quel gruppo di uomini di estrazioni, origini e lingue diverse combattere per un unico ideale: la Libertà.

Da gigante il suo parlare di quello che è stato vero e proprio eroismo, con una modestia, una semplicità e una naturalezza di chi è tuttora umanamente convinto di aver adempiuto solo al suo dovere.

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La lotta antifascista è lotta per la libertà

partigiano Peppe
Lo scorso luglio Pietro Gianoglio, il Partigiano Peppe, ha ricevuto la tessera ANPI ad honorem.

“La tessera ad honorem – dice il vicepresidente dell’ANPI Fossano durante la consegna del riconoscimento a Pietro Gianoglio – è un piccolo gesto simbolico rappresentativo della nostra infinita gratitudine. Grazie Pietro per averci emozionato, scosso ma soprattutto ricordato, con le tue parole autentiche, il valore (e il peso!) della responsabilità”.

Visibilmente emozionato, Peppe ringrazia e condivide il riconoscimento ricevuto con i suoi compagni di lotta. Ha detto:

Sono molto contento di questo riconoscimento. Ci tengo però a ricordare i miei compagni e tutti i partigiani che hanno lottato – molti perdendo la vita – per la libertà. Grato, vi ringrazio.

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Il portale “Partigiani d’Italia”

Da qualche giorno è online il portale Partigiani d’Italia, un archivio che raccoglie tutte le richieste di riconoscimento delle qualifiche partigiane conservate nell’Archivio centrale di Stato.

Nell’agosto del 1945 un decreto-legge stabilì con accuratezza i criteri per la concessione della qualifica. Partigiano “caduto”, “combattente”, “invalido” o “mutilato”.

Inoltre, venne decisa la qualifica di “patriota” per tutti coloro che negli anni tra il 1943 e il 1945 avevano “collaborato o contribuito attivamente alla lotta di liberazione, sia militando nelle formazioni partigiane per un periodo minore di quello previsto, sia prestando costante e notevole aiuto alle formazioni partigiane”.

Il portale, ancora in fase di completamento, è contenuto all’interno del sito del ministero dei Beni Culturali e al momento conta 703.716 schede nominative di riconoscimento delle qualifiche partigiane.

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