Boggetti, Confindustria Dispositivi Medici: “L’industria medicale italiana è in grande difficoltà”

Circa il 95% delle imprese sono realtà di medie e piccole dimensioni e, come tutti gli altri settori produttivi, hanno sofferto il lockdown. “Non c’è più tempo da perdere”. Questo l’appello del presidente al Governo.

Elza Coculo
Elza Coculo
Elza Coculo, 30 anni, di adozione romana. Lettrice appassionata con formazione in Studi italiani. Laureata in Editoria e Scrittura. Redattrice per Il Digitale. Amo scrivere di attualità e cultura eco-sostenibile.
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L’inverno è alle porte e l’Italia cerca, non senza difficoltà, di uscire dall’emergenza sanitaria causata dalla pandemia da coronavirus. “Ci troviamo ora ad affrontare una situazione dove la salute media degli italiani si è abbassata” dice Massimiliano Boggetti, presidente di Confindustria Dispositivi Medici, l’ente che rappresenta le imprese italiane che sviluppano e forniscono dispositivi medici. E questo “proprio perché tutto il comparto medicale e della salute si è dovuto fermare” incalza il presidente che, nell’intervista a TPI, ha detto:

Da mesi chiediamo che vengano utilizzate immediatamente le risorse del MES. Soldi disponibili subito. Cosa stiamo aspettando? Sono soldi che possono arrivare a metà del 2021, quando ci auguriamo di essere vicini a uscire da questa pandemia. Ora dobbiamo agire immediatamente per prepararci a questo inverno pieno di insidie.

La crisi delle aziende della “salute”

Le aziende italiane del settore medicale e della salute sono in grande difficoltà. Circa il 95% delle imprese sono realtà di medie e piccole dimensioni e, come tutti gli altri settori produttivi, hanno sofferto il lockdown. Le cure di “routine” si sono bloccate per mesi, la domanda di dispositivi medici è crollata e i dipendenti sono andati in cassa integrazione. Il settore si è dovuto fermare. Spiega Boggetti:

Molti pensano che grazie al Covid-19 il settore “salute” si sia arricchito: nulla di più falso! La salute degli italiani si è fermata. Le nostre aziende aspettano quasi due miliardi di pagamenti arretrati dalle Regioni. Per la precisione: 1.904.999.000 di euro! Non c’è stato alcuno sgravio fiscale, nessuna diminuzione delle tasse, tra cui il payback. Queste sono risorse da recuperare immediatamente.

Forse troppi non considerano il fatto che il settore degli apparecchi medici non solo produce più salute e sicurezza, ma anche posti di lavoro, spesso altamente qualificati. Se il 70% della produzione italiana va all’estero abbiamo visto poi quali sono gli effetti nel momento in cui in tutto il mondo c’è una grande richiesta di dispositivi: semplicemente se li comprano altri.

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Il MES garantisce risorse immediate per le cure della salute

Massimo Boggetti, nell’intervista insiste sulla necessità di investire su salute e ricerca nel nostro Paese. E di farlo in fretta. “Si deve dare fiato all’industria, alla ricerca, alle conoscenze, alle intelligenze. Cancellazione del payback e accesso a risorse. Si deve fare ora, perché non c’è più tempo”. Ha detto il presidente di Confindustria Dispositivi Medici:

Il nostro sistema politico deve capire che il mondo gira molto più velocemente rispetto ai tempi delle nostre decisioni. Il MES garantisce risorse immediate, cosa stiamo ancora aspettando? Servono investimenti.

Occorre uno svecchiamento del parco apparecchiature diagnostiche e di terapia intensiva. Investire nel territorio potenziando l’assistenza territoriale e domiciliare per essere vicini alle persone con una cura per patologia e non per prestazione, attraverso tecnologie per il monitoraggio a distanza, la telemedicina e le app. Servono dispositivi medici digitali a domicilio, che aiutino a mantenere una gestione più semplice del paziente.

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Sulle manifestazioni negazioniste

Alla domanda sulle manifestazioni negazioniste di Roma, Massimo Boggetti ha risposto:

Mi chiedo spesso come sia possibile che esistano posizioni del genere e che ci siano persone che davvero credono che il Covid-19 sia una bufala. Mi preoccupa molto. Abbiamo un evidente problema di ignoranza, di mancanza di cultura. Ecco perché credo che questo Paese debba tornare a investire sulla conoscenza, sulla cultura. Queste banalizzazioni sono preoccupanti. Per il resto, quando mi trovo a discutere con qualche negazionista faccio mia la frase di Oscar Wilde: ‘Mai discutere con un cretino, ti trascina al suo livello e ti batte con l’esperienza’.

Leggi anche: Coronavirus, a Roma scendono in piazza i negazionisti

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Elza Coculo, 30 anni, di adozione romana. Lettrice appassionata con formazione in Studi italiani. Laureata in Editoria e Scrittura. Redattrice per Il Digitale. Amo scrivere di attualità e cultura eco-sostenibile.
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