Discoteche e fiere, ancora sotto scacco: aperture rinviate

I contagi preoccupano il Ministro Speranza che rimanda le aperture delle discoteche e delle fiere al 31 luglio. Si pensa alla proroga dell'emergenza fino al 31 ottobre.

Catiuscia Ceccarelli
Catiuscia Ceccarelli
Catiuscia Ceccarelli, giornalista e imprenditrice, si occupa di personaggi, interviste, attualità e lifestyle. Segni particolari? Mamma di Matilde
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L’Italia è ancora parzialmente in lockdown, non è del tutto fuori pericolo dalla pandemia. Apertura discoteche, fiere e congressi, tutto rimandato a fine mese. Il 14 luglio sarebbe stata la data prevista per l’ultima fase delle riaperture, ma l’andamento dei contagi da Covid preoccupa l’Italia. Ogni attività a rischio assembramento deve rimanere ancora chiusa. E lo stato di emergenza sarò prorogato almeno fino al 31 ottobre. Cosa vuol dire?

Il Covid ferma il divertimento

Alcune misure restrittive previste dagli ultimi Dpcm avrebbero visto la scadenza il 14 luglio. Da domani, fiere, congressi, le sale da ballo e le discoteche sarebbero ripartite con le loro attività. Il Ministro della Salute Roberto Speranza dice no e rimanda tutto al 31 luglio.  Fino alla stessa data saranno anche vietati gli assembramenti e sarà obbligatorio indossare la mascherina nei luoghi chiusi accessibili al pubblico. Decisione che non c’entra con la proroga dello stato di emergenza.

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Cosa accade dal 31 luglio per discoteche e fiere

In sostanza, i provvedimenti restrittivi previsti dal Dpcm dell’11 giugno, in scadenza il 14 luglio, rimangono in vigore almeno fino alle fine di questo mese. Quindi, rimandate le aperture di discoteche, fiere e congressi. Sono ancora sospesi eventi in cui vi è il rischio di assembramenti negli spazi chiusi o anche all’aperto quando non è possibile assicurare il rispetto delle condizioni di sicurezza, come mantenere la distanza di sicurezza di almeno un metro. Accorgimenti che riguardano anche i luoghi di culto: si devono continuare ad adottare misure tali da evitare assembramenti. A rischio anche i matrimoni?

Cosa succede a chi ha già riaperto

Per chi è già operativo, come i Cinema, i teatri e gli auditorium questi dovranno ancora prevedere posti a sedere preassegnati e distanziati, dovranno rispettare la distanza di almeno un metro (ad eccezione dei conviventi) e con un massimo di mille spettatori per gli spettacoli all’aperto e 200 persone in luoghi chiusi.

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Non abbassare la guardia nelle attività commerciali

È importante ricordare che fino al 31 luglio, è bene non abbassare la guardia nelle attività produttive e commerciali aperte, deve essere rispettato il protocollo di sicurezza che assicuri il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro, gli ingressi scaglionati e che impedisca di sostare nei locali più del tempo necessario all’acquisto dei beni.

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Obbligo della mascherina

Non siamo ancora fuori pericolo dai contagi da Covid. Ecco perché prosegue l’obbligo in tutta Italia di indossare la mascherina nei luoghi chiusi con l’accesso di pubblico, sui mezzi di trasporto e in tutte le occasioni in cui non sia possibile garantire in maniera continuativa il mantenimento della distanza di sicurezza. Resta valida, inoltre, l’applicazione della sanzione penale per chi viola la quarantena obbligatoria.

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Bambini e sport


I bambini possono continuare a giocare all’aperto, purché in sicurezza. Consentite le attività motorie e sportive all’aperto e nelle palestre, rispettando però la distanza di sicurezza di almeno due metri. Tutto regolare per le attività come Bar, pub, ristoranti, gelaterie e pasticcerie a condizione che le regioni e le province autonome di riferimento ne abbiano accertato la compatibilità con l’andamento della situazione epidemiologica.

Lo stato di emergenza prorogato al 31 ottobre

Nessuna decisione è stata ancora presa sulla proroga dello stato di emergenza. Prima si ipotizzava di prorogare fino alla fine dell’anno lo stato di emergenza, ora si parla della data del 31 ottobre. Il tutto per applicare misure eccezionali atte ad arginare i contagi da coronavirus. Martedì, il Ministro alla Salute Roberto Speranza riferirà in Parlamento.

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