30 anni di Web, perché è importante ricordarlo

Alessandro Isidoro Re
Alessandro Isidoro Re
Alessandro Isidoro Re. Classe 1990, "Umanista 4.0", è autore e redattore per Triwù, società di comunicazione scientifica, dove si occupa di tecnologia e filosofia. Scrive online su riviste tra cui Linkiesta, Il Tascabile, L’indiscreto e Quaderni d’Altri tempi. È Presidente fondatore dell’associazione CON.CRE.TO., impegnata nell’organizzazione di eventi culturali e interdisciplinari nella città di Milano.
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Sembra ieri, e invece sono 30 anni… Sto parlando del World Wide Web, per gli amici: WWW. Sì, l’aggregatore di informazioni intertestuali e link che stai utilizzando anche ora per leggere queste parole. È il fratello giovane di Internet, con cui non bisogna fare confusione, che invece esisteva già dagli anni ’60 – creato dal Dipartimento della Difesa americana con l’oscuro nome de plume “ARPANET”. Il www invece, dicevamo, nasce le 1989 a Ginevra. “E perché proprio a Ginevra?” vi chiederete voi. Perché a Ginevra si trova il CERN: il più grande laboratorio al mondo di fisica delle particelle. “E allora..?” Aspetta, continua a leggere! Già neglia nni ’80, al CERN, venivano profusi, analizzati e processati tantissimi dati: molte informazioni, ovviamente, richiedono molti scienziati qualificati. Ma, essendo il CERN un posto enorme, uno dei problemi era agevolare la comunicazione interna tra questi scienziati… Leggi anche: 100 mila euro se molli lo smartphone per un anno

Ecco la scintilla! Domanda=Risposta

Il fisico 34enne Tim Berners-Lee prende la palla al balzo e presenta così un progetto – l’attuale WWW per velocizzare e migliorare il passaggio di informazioni da un luogo all’altro del CERN: nasce il World Wide Web, il celebre frullatore di info testuali e link di cui parlavamo all’inizio… E sì, la culla di questa invenzione epocale è quello stesso CERN dove si fanno scontrare particelle a velocità supersonica per ricreare il Big Bang… Insomma, cose da poco: semplicemente un posto dove l’umanità con la U maiuscola cerca continuamente di superare sé stessa e scoprire il senso dell’universo. Credo ci sia una lezione dietro questa storia. Una lezione che ci insegna a guardarci intorno, a usare vie traverse, a non dare nulla per scontato. In questo modo un fisico ha inventato la RETE – sebbene non fosse affatto quello il suo campo, né fossero quelle le ricerche effettuate al CERN. Ma proprio da questa curiosità estrema, da questo incessante empito erotico per la conoscenza è scaturita un’altra grande creazione dell’ingegno umano. Forse perché, per obiettivi altissimi, servono mezzi altrettanto degni. Ancorché differenti e lontani, magari, dal campo della nostra ricerca… Questa storia è un bellissimo invito all’azzardo cognitivo – ad agire e pensare “out of the box”. Un’invenzione che ora è compito di tutti proteggere e mantenere democratica e libera. E chissà, potresti essere tu che leggi ad avviare la nuova rivoluzione tecnologica – in fondo serve solo il bisogno giusto! Leggi anche: Se non stai pagando, il prodotto sei tu   di Alessandro Isidoro Re

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Alessandro Isidoro Re. Classe 1990, "Umanista 4.0", è autore e redattore per Triwù, società di comunicazione scientifica, dove si occupa di tecnologia e filosofia. Scrive online su riviste tra cui Linkiesta, Il Tascabile, L’indiscreto e Quaderni d’Altri tempi. È Presidente fondatore dell’associazione CON.CRE.TO., impegnata nell’organizzazione di eventi culturali e interdisciplinari nella città di Milano.
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