L’ultima dittatura d’Europa: volo Ryanair dirottato in Bielorussia per arrestare un dissidente

L’incredibile storia del volo dirottato in Bielorussia con l’obbiettivo di arrestare Roman Protasevich, noto oppositore di Lukashenko.

Naomi Di Roberto
Naomi Di Roberto
Naomi Di Roberto, classe 1996. Sono una giovane giornalista pubblicista abruzzese, scrivo di temi globali, scienza e geopolitica. Ho una laureata in Lettere, una Magistrale in Editoria e Giornalismo ed un Master in "Comunicazione della scienza/giornalismo scientifico". Nella vita inseguo senza sosta il mio sogno: scrivere.
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Roman Protasevich, 26enne, e la sua fidanzata Sofia Saperga si trovavano su un volo Ryanair con altri 171 passeggeri che da Atene si dirigeva verso Vilnius, ma qualcosa è andato storto. Il percorso dell’aereo, infatti, viene stranamente deviato e i due atterrano a Minsk, capitale della Bielorussia, per presunti esplosivi a bordo. Dopo i controlli, nessuna bomba è stata rinvenuta, ma Protasevich su quell’aereo non è risalito. Era il pomeriggio del 23 maggio.

Chi è Roman Protasevich, perché il volo ha dirottato, e cosa sta realmente accadendo in Bielorussia?

La verità sul volo dirottato in Bielorussia

Volo dirottato in Bielorussia
Immagine di IlPost

Secondo la ricostruzione di Reuters, l’aereo della nota compagnia irlandese si trovava quasi all’interno dello spazio Lituano quando è stato affiancato da un jet MIG-29. Con la scusa di possibili esplosivi a borso, l’aereo ha così effettuato una deviazione di 200km atterrando a Minsk. A dare questa versione è proprio la compagnia Ryanair attraverso un comunicato diffuso quella stessa domenica sera. Nella serata di lunedì, le autorità della Bielorussia hanno dichiarato che il giornalista si trovi un centro di detenzione lì nella capitale.

Vi riportiamo ora un video che circola sul web, video in cui Protasevich dice di stare bene e trovarsi di trovarsi nel Centro Detentivo n. 1 di Minsk. Nel video si vedono perfettamente i segni sul volto: potrebbero essere segni di violenza nei suoi confronti? Non lo sappiamo, ci tiene però ad ammettere che: “Non ho problemi di salute, compreso con il mio cuore o qualsiasi altri organi” e poi ancora “continuo a collaborare con gli investigatori e confesso di aver organizzato disordini di massa nella città di Minsk”.

Chi è Roman Protasevich?

Roman Protasevich è un giornalista d’opposizione in Bielorussia, noto dissidente di Lukashenko. L’uomo era stato accusato più volte dal regime per atti di terrorismo per il suo “ruolo” nell’organizzazione delle proteste contro Lukashenko che hanno infiammato il Paese lo scorso anno.  Protasevich divenne infatti molto conosciuto perché caporedattore di “Nexta Live”, servizio di notizie online con sede in Polonia. Attraverso l’app Telegram di quest’ultimo, si erano mobilitate diverse persone per la liberazione dei dissidenti del regime arrestati.

Tadeusz Giczan, direttore del network, ha cinguettato che Protasevich avrebbe notato “persone sospette” che lo fotografavano mentre si imbarcava ad Atene.

Il Moscow Times ha raccontato che Protasevich era un’attivista già da ragazzino. Nel 2012 venne arrestato perché gestiva due gruppi antigovernativi, uno dei quali si chiamava proprio “Siamo stufi di Lukashenko”.

Dai suoi racconti di reclusione, gli agenti del servizio di sicurezza gli chiesero più volte i dati di accesso per i vari gruppi sui social, dicendo che altrimenti lo avrebbero incolpato di altri crimini irrisolti. L’uomo raccontato anche di essere stato picchiato più volte dalle autorità.

Secondo quanto dichiarato da IlPost, sarebbe stato il presidente bielorusso Alexander Lukashenko a dare l’ordine di deviare l’aereo.

L’ultimo dittatore d’Europa

Volo dirottato in Bielorussia

Le manifestazioni in Bielorussia erano iniziate subito dopo la rielezione di Lukashenko il 9 agosto 2020 con l’80% delle preferenze,  e considerate illegittime dai cittadini. Definito anche come “l’ultimo dittatore d’Europa”, Lukashenko governa il Paese dal 1994 con il totale appoggio della Russia.

Centinaia di migliaia di persone sono così corse in piazza per manifestare ma, queste, sono state brutalmente messe a tacere dalle forze dell’ordine. La violenza dimostrata dai militari sia nei confronti dei manifestanti sia nei metodi di gestione delle proteste, è stata più volte anche condannata da Michelle Bachele, Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani.

“Se qualcuno non vuole lavorare, non forziamolo. Il Paese sopravviverà. Ma se un’impresa non funziona lunedì metteremo il lucchetto ai cancelli, la gente si calmerà e decideremo chi invitare in questa impresa”.

In occasione di un raduno a Grodno, così Lukashenko commentava l’ondata di scioperi che stavano interessando il suo Paese.

Leggi anche: Bielorussia, scontri e feriti dopo l’ennesima vittoria di Lukashenko

Volo dirottato in Bielorussia: la versione di Minsk

Secondo quando dichiarato dal direttore del dipartimento dell’aviazione dei ministero dei Trasporti, Artem Sikorsky a Minsk, la decisione di far atterrare il volo è stata presa dopo alcune minacce di Hamas ricevute proprio dall’aeroporto di Minsk via mail:

“Noi, i soldati di Hamas, chiediamo che Israele cessi il fuoco a Gaza e chiediamo che l’Ue rinunci al suo sostegno a Israele. I partecipanti al forum economico di Delfi tornano a casa con il volo 4978. Una bomba è stata messa in questo aereo. Se non soddisfate le nostre richieste, esploderà sopra Vilnius” (ANSA).

Il ministero degli Esteri bielorusso ha criticato le dichiarazioni definite da lui come “belligeranti” da parte dell’Unione Europea. E ha inoltre affermato che le autorità del Paese hanno agito “in piena conformità con le regole”. 

Ma cosa ne pensa la Russia? “Siamo scioccati che l’Occidente definisca l’incidente nello spazio aereo bielorusso “scioccante”. Nazioni stesse che effettuano “sequestri, sbarchi forzati e arresti illegali”, questo quanto dichiarato su Facebook dal Ministro degli Esteri Maria Zakharova.

Il pugno duro Europeo sul volo dirottato in Bielorussia

La vicenda del volo dirottato in Bielorussia ha immediatamente suscitato l’indignazione internazionale. Dopo l’incontro del Consiglio Europeo, settimana scorsa arriva il pugno duro dell’Ue per la Bielorussia. Tra le misure adottate, troviamo il divieto per i velivoli bielorussi di volare nello spazio aereo europeo, ma si sta lavorando anche per congelare i fondi al Paese, nonché per attivare sanzioni contro gli ufficiali coinvolti nell’accaduto. 

“Abbiamo assistito a un atterraggio forzato che ha portato all’arresto”, ha detto Angela Merkel al suo arrivo al vertice dell’UE.

“Tutte le altre spiegazioni per l’atterraggio di questo volo Ryanair sono del tutto inattendibili”.

 “Le spiegazioni fornite finora dal governo bielorusso per l’atterraggio forzato di un aereo Ryanair a Minsk sono assurde e poco credibili”, ha detto Maas, Ministro degli Esteri tedesco. Una versione ripresa anche da Ursula von Der Leyen che già il 23 maggio commentava così la vicenda del volo dirottato in Bielorussia: 

Sempre Maas ha chiesto l’immediato rilascio della coppia. Anche Joe Biden si è schierato con l’Europa sulla vicenda del volo dirottato in Bielorussia. Il Presidente ha anche richiesto il rilascio del giornalista, definendo l’accaduto “oltraggioso”.

Dopo la vicenda del volo dirottato annullati gli europei di ciclismo

Continua così il pugno duro dell’Ue negli ultimi giorni. I campionati europei su pista, in programma per Minsk nel prossimo mese sono stati definitivamente annullati. A dirlo è proprio la Uec, Unione Europea del ciclismo. 

“Alla luce dell’attuale situazione internazionale, il consiglio di amministrazione ha deciso di annullare i Campionati europei di pista d’élite 2021 in programma a Minsk (Bielorussia) dal 23 al 27 giugno 2021”.

La risposta di Minsk non tarda ad arrivare. Belavia, tra le compagnie aeree principali del Paese, ha annunciato la cancellazione dei voli verso dodici  destinazioni dell’Europa: Varsavia, Milano, Amsterdam, Roma, Francoforte, Berlino, Monaco, Hannover, Vienna, Bruxelles, Barcellona e Kaliningrad. Secondo quarto riportato da IlFattoQuotidiano, nello spiegare la decisione di Belavia, questi avrebbero fatto riferimento a “divieto sui voli imposto da un certo numero di Paesi”. Settimana scorsa, infatti, l’Ue aveva deciso di vietare alle compagnie della Bielorussia di volare nello spazio aereo europeo, e chiedendo a quelle europee di evitare quello di Lukashenko.

Concludo con le parole di Marie Struthers, direttrice del gruppo per i diritti umani di Amnesty International per l’Europa orientale e l’Asia centrale, proprio sul volo dirottato in Bielorussia: “Anche se sembra una straordinaria trama hollywoodiana, non lo è. La realtà di questo apparente atto di pirateria aerea è agghiacciante”.

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