Chi è Vladimir Potanin: l’uomo più ricco di Russia nel mirino delle sanzioni

Fedelissimo di Putin ed ex vice primo ministro (1996-1997), Vladimir Potanin, il magnate del nichel, è finito nel mirino delle sanzioni. Il suo super yacht il "Nirvana" attualmente si trova al largo delle Maldive per evitare il sequestro.

Tommaso Panza
Tommaso Panza
Salentino, classe 1993. Una laurea in mediazione linguistica. Fondazione Basso(Roma). Amante della lettura e del cinema, in particolare delle opere che raccontano spaccati di realtà. Deciso sin da piccolo a diventare un giornalista.
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Vladimir Potanin è il presidente di Norilsk Nickel, il più grande produttore mondiale di nichel di alta qualità. Possiede circa un terzo della società con sede a Dudinka, in Russia, che ha registrato un fatturato di 15,6 miliardi di dollari nel 2020. Gli altri investimenti di Potanin includono una partecipazione di controllo in Petrovax Pharm, una società farmaceutica russa. Tra il 1996 e il 1997, Potanin è stato vice primo ministro della Federazione Russa sotto la presidenza di Boris Eltsin, è strettamente associato al presidente russo Vladimir Putin.

Potanin, è attualmente nel mirino delle sanzioni americane ed europee essendo l’uomo più ricco della Russia. L’oligarca russo è anche un importante benefattore delle arti. Ieri Vladimir Potanin, a causa dell’isolamento globale delle Russia e le tensioni diplomatiche con l’Occidente scaturite, ha infatti ufficializzato la sua uscita dal consiglio del Museo Solomon R. Guggenheim di New York “con effetto immediato”. La celebre istituzione artistica mondiale lo aveva già anticipato in una nota il 2 marzo. Potanin ha ricoperto la carica di fiduciario per 20 anni.

Vladimir Potanin, l’uomo più potente nella lista dei 210 oligarchi russi più vicini a Putin

Vladimir Potani, l'uomo più potente nella lista dei 210 oligarchi russi più vicini a Putin

La notizia riguardo l’uscita di Vladimir Potanin dal consiglio del Museo Guggenheim di New York arriva mentre le istituzioni culturali di tutto il mondo sono alle prese su come rispondere in modo significativo all’invasione russa dell’Ucraina. Potanin ha finanziato numerose mostre al Guggenheim di artisti provenienti dalla Russia, e non solo, durante il suo periodo come fiduciario, inclusa la mostra attuale del celebre pioniere dell’astrattismo Wassily Kandinsky, nato a Mosca ma che ha trascorso la sua infanzia a Odessa, in Ucraina.

In una dichiarazione di ringraziamento a Potanin per il suo servizio, l’istituzione di New York denunciato apertamente l’operazione militare russa in Ucraina, dicendo: “Il Guggenheim condanna fermamente l’invasione russa e la guerra scatenata contro il governo e il popolo ucraino”. Le dimissioni di Potanin sono arrivate a meno di 24 ore dal discorso sullo stato dell’Unione del presidente degli Stati Uniti Joe Biden il 1 marzo, in cui ha affermato:

Stasera dico agli oligarchi russi e ai leader corrotti che hanno sottratto miliardi di dollari con questo regime violento che non sarà più così.

Il presidente Biden ha anche annunciato che il Dipartimento di Giustizia avrebbe assemblato una task force dedicata per perseguire i crimini degli oligarchi russi. Potanin è il secondo uomo più ricco della Russia (55sima posizione tra i più ricchi al mondo), secondo il Bloomberg Billionaires Index e Forbes.

Il primo è Alexey Mordashov (51sima posizione tra i più ricchi al mondo) ma il suo patrimonio è diviso con la holding di famiglia quello di Potanin no, rendendo di fatto l’ex primo vice ministro l’uomo più ricco di Russia. I suoi investimenti spaziano nel settore minerario, metallurgico, energetico, finanziario, retail e immobiliare. 

Com’è nata la ricchezza di Vladimir Potanin

Potanin inizialmente ha fatto fortuna attraverso il programma di aste di prestiti per azioni in Russia dopo il crollo della cortina di ferro, che ha permesso a lui e ad altri nella sua rete di acquistare un numero enorme di azioni, a prezzi bassissimi, in industrie sovietiche precedentemente di proprietà statale. Potanin ha fatto notizia nel 2016 quando le società di sua proprietà sono state le prime ad acquisire una serie di attività in Iran dopo la revoca delle sanzioni legate al programma missilistico nucleare del paese.

Nel 2018 Vladimir Potanin è stato incluso in quella che è diventata nota come la “lista Putin”, un documento pubblicato dal Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti che elenca 210 oligarchi russi con stretti legami con il Cremlino, che sono saliti alla ribalta sotto l’attuale presidente russo. Potanin è stato un sostenitore a lungo termine della cultura russa nella sfera occidentale. Oltre a sostenere il Guggenheim, la sua fondazione ha donato milioni di dollari al Kennedy Center for the Performing Arts di Washington, DC.

In Russia, Potanin è anche presidente del consiglio di amministrazione del Museo statale dell’Ermitage di San Pietroburgo, posizione che ricopre dal 2003. Vladimir Potanin è l’unico miliardario russo ad aver firmato il Giving Pledge, istituito da Bill Gates e Warren Buffet, i cui firmatari promettono di donare almeno la metà della loro ricchezza in beneficenza.

La rottura con la cultura occidentale degli oligarchi russi dopo l’invasione dell’Ucraina

Vladimir Potanin non è stato l’unico tra gli oligarchi russi a rompere i legami con le istituzioni culturali occidentali a seguito della guerra Russia-Ucraina. Il 1° marzo Petr Aven, presidente di Alfa-Bank, la più grande banca commerciale russa, si è dimesso dalla carica di amministratore fiduciario presso la Royal Academy of Arts di Londra. La Royal Academy ha anche annunciato che avrebbe restituito una donazione di Aven che ha contribuito a finanziare la sua attuale mostra, Francis Bacon: Man and Beast .

Recentemente Petr Aven aveva annunciato l’intenzione di costruire un museo nel centro di Riga, in Lettonia, dove sarà esposta la sua collezione d’arte. Resta da vedere se il progetto andrà avanti dopo che Aven è stato inclusa nell’elenco delle sanzioni dell’UE relative all’invasione russa dell’Ucraina.

Vladimir Potanin è attualmente proprietario di quattro yacht a motore di lusso. I super yacht degli oligarchi russi sono tra gli asset entrati prepotentemente nelle mire delle sanzioni. Alcuni in Europa sono già stati sequestrati. Gli yacht posseduti da Vladimir Potanin sono:

  • Barbara, 89 metri costruito nel 2016 e venduto nel 2017 ad un manager statunitense di hedge-fund, Felix Baker.
  • Nirvana, 88 metri costruito nel 2012. (Avvistato nelle ultime ore nelle acque delle Maldive dove parecchi yacht di miliardari russi, si sono rifugiati per evitare i sequestri in seguito alla sanzioni).
  • Serene, 134 metri, costruito nel 2011 (Questo costruito nello stabilimento di Muggiano-La Spezia da Fincantieri per 200 milioni di euro, tra i dieci yacht più grandi al mondo).
  • Anastasia, 76 metri costruito nel 2008.

Leggi anche: Negoziati Russia Ucraina: intesa per cessate il fuoco temporaneo e corridoi umanitari

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Salentino, classe 1993. Una laurea in mediazione linguistica. Fondazione Basso(Roma). Amante della lettura e del cinema, in particolare delle opere che raccontano spaccati di realtà. Deciso sin da piccolo a diventare un giornalista.
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