Vedova Tina Carratù: “Con il reddito di cittadinanza ho portato avanti la famiglia, ora come farò?”

La storia di Tina Carratù, vedova 52enne, evidenzia le difficoltà che diverse famiglie dovranno affrontare, con lo stop al reddito di cittadinanza, non avendo altri aiuti a disposizione.

Michela Sacchetti
Michela Sacchetti
Intuitiva, con un occhio attento alla realtà e alla sua evoluzione, attraverso una lente di irrinunciabile positività. Vede sempre nella difficoltà un’occasione preziosa per migliorarsi da cogliere con entusiasmo.
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Tina Carratù, vedova con un figlio 19enne e senza lavoro, è una delle tante, avvisata il 27 luglio con un sms, che non riceverà più il reddito di cittadinanza. In un’intervista al Corriere della Sera la 52enne ha spiegato come il sussidio le abbia concesso di vivere con maggior tranquillità:

Mi aveva restituito la dignità e permesso di curarmi.

Se negli anni in cui ha ricevuto il reddito la donna è riuscita a sopperire alle varie spese, ora però non sa come affronterà il futuro, avendo sul conto solo 429 euro:

Quando ho ricevuto il messaggio di sospensione sono caduta nello sconforto. Che ne sarà di me? Della casa? Di tutto.

Grazie al Reddito di Luglio ho appena pagato l’affitto e mi sono rimasti 429 euro sulla carta che userò per il mangiare e le bollette che arriveranno ad Agosto. Poi?

Vedova a 46 anni: “Il lavoro scarseggia e non ho nulla a cui appoggiarmi”

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Tina Carratù inizia a ricevere il reddito di cittadinanza nel 2019, due anni dopo la scomparsa del marito, morto per insufficienza respiratoria a causa di una broncopolmonite cronica ostruttiva.

La donna, rimasta sola a 46 anni con un figlio minorenne, vede il sopraggiungere di questo contributo come una benedizione, non avendo nessuna pensione di reversibilità da parte del marito. L’uomo, infatti, lavorando a nero come aiuto nelle macellerie, provava ad andare avanti con uno stipendio mensile di 500 euro. Spiega così Tina, rivelando le difficoltà che deve affrontare:

Il lavoro scarseggia, con il reddito ho portato avanti la famiglia. Pago 300 euro di affitto in una casa di 50 mq che si trova in una cortina di Acerra.

Non ho nulla a cui appoggiarmi. In questa casa c’è tutto quello che ho.

Vedova a 46 anni, tra lavoro che non si trova e aiuti del parroco

Tina ha spiegato di aver provato a trovare lavoro, subito dopo la scomparsa del compagno, ma di non esserci riuscita, e di aver ricevuto qualche aiuto da parte del parroco, in particolare per il pagamento delle bollette:

Il 2018 è stato un anno bruttissimo, tragico. Ho iniziato a guardarmi intorno ma non c’era lavoro, ho provato a fare la badante ma non riuscivo ad andare avanti, ho toccato il fondo e ho chiesto aiuto in chiesa.

Ho trovato Don Giancarlo, sacerdote della parrocchia Santa Maria Alfonso de’ Liguori, che qualche volte mi ha dato una mano, pagando qualche bolletta. Poi finalmente è arrivato il Reddito, circa 800 euro al mese che mi hanno dato la possibilità di tornare a respirare.

Tina Carratù: come cambia la vita con l’arrivo del reddito di cittadinanza

Prima dell’arrivo del sussidio Tina ha raccontato di aver vissuto sempre arrancando: “Mi ero rivolta anche ai servizi sociali del Comune, che mi hanno suggerito di rivolgermi al parroco. Mi sentivo una pallina da tennis sballottata tra destra e sinistra”. Con l’arrivo del Reddito di Cittadinanza la donna è riuscire non solo a sopperire alle spese per i beni di prima necessità, ma anche ad usare il sostegno economico per pagare l’affitto, le bollette, per il mangiare e per i medicinali non mutuabili che prendeva in farmacia:

Grazie al Reddito ho potuto curarmi. Quando ho ricevuto il Reddito mi sono sentita finalmente bene. Avevo ritrovato la dignità.

Era bello riuscire a gestire la propria vita grazie ad un sostegno economico, senza dover andare in giro ad elemosinare aiuti.

Sono tante le storie come quella di Tina. Le situazioni familiari non possono essere classificate in chi, da una parte, ha diritto al reddito di cittadinanza, perché ad esempio ha in casa un disabile, e in chi, essendo abile, è in grado di lavorare. Esistono anche le sfumature, situazioni, come quella della signora Carratù, che andrebbero analizzate e prese in considerazione.

Leggi anche: Stop al reddito di cittadinanza con un sms: come si riorganizzano le 169mila famiglie?

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