Il Vaticano non benedirà le coppie omosessuali: “Non rispecchiano disegno di Dio”

Ieri la Congregazione per la Dottrina della Fede, con assenso del Papa, ha dichiarato “illecita” la benedizione delle coppie omosessuali.

Asia Buconi
Asia Buconi
Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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È noto che il rapporto tra Chiesa cattolica e comunità omosessuale è da sempre difficile e controverso, anche se nel corso degli anni si è ampiamente capito che è soprattutto la Chiesa ad avere problemi con le persone LGBTQ+, più che il contrario.

Si tratta perciò di un atteggiamento di rifiuto unilaterale portato avanti dalle personalità ecclesiastiche in senso profondamente anacronistico: se la lotta per i diritti civili si muove inesorabilmente verso una, seppur lontana, uguaglianza, sembra che la Chiesa cattolica faccia di tutto per opporsi a questa spinta verso il progresso.

Dopo le parate del Family Day, organizzate da associazioni cattoliche in opposizione all’estensione dei diritti delle coppie omosessuali, e di altri numerosi tentativi cattolici di bloccare la spinta verso maggiori riconoscimenti per le coppie dello stesso sesso, è di ieri l’ultima e ulteriore stoccata: la Congregazione per la Dottrina della Fede ha dichiarato “illecita” la benedizione delle coppie omosessuali.

Vaticano contro la benedizione delle coppie omosessuali: “Nessuna analogia tra loro e il disegno di Dio su matrimonio e famiglia”

In una nota esplicativa diffusa dalla sala stampa vaticana, la Congregazione per la Dottrina della fede ha risposto negativamente “ad un dubium” che chiedeva se la Chiesa disponesse del potere di impartire la benedizione ad unioni di persone dello stesso sesso.

Questa la risposta della Congregazione:

Non è lecito impartire una benedizione a relazioni, o a partenariati anche stabili, che implicano una prassi sessuale fuori dal matrimonio (vale a dire, fuori dell’unione indissolubile di un uomo e una donna aperta di per sé alla trasmissione della vita), come è il caso delle unioni fra persone dello stesso sesso.

Tale benedizione non sarebbe concessa perchè le coppie dello stesso sesso non porterebbero avanti il disegno di Dio su matrimonio e famiglia. E continua:

La benedizione delle unioni omosessuali non può essere considerata lecita, in quanto costituirebbe in certo qual modo una imitazione o un rimando di analogia con la benedizione nuziale, invocata sull’uomo e la donna che si uniscono nel sacramento del Matrimonio, dato che non esiste fondamento alcuno per assimilare o stabilire analogie, neppur remote, tra le unioni omosessuali e il disegno di Dio sul matrimonio e la famiglia

E il responsum prosegue:

non è quindi, e non intende essere, un’ingiusta discriminazione, quanto invece richiamare la verità del rito liturgico e di quanto corrisponde profondamente all’essenza dei sacramentali, così come la Chiesa li intende.

L’inamovibilità della Chiesa sul riconoscimento delle coppie LGBT+ viene dunque ribadita con forza.

Leggi anche: Usa, diritti Lgbt: non si potrà più licenziare in base all’orientamento sessuale

Chiesa cattolica e omosessualità: la posizione di Papa Francesco

benedizione delle coppie omosessuali la chiesa rifiuta

Papa Francesco si è dimostrato, anche se nei limiti, piuttosto aperto alla discussione sul tema dell’omosessualità rispetto all’istituzione che rappresenta.

Una parziale apertura, seppur timida, c’era stata da parte del Pontefice nel 2013, quando, esprimendosi sulla presunta omosessualità di un Monsignore, aveva detto che nessuno avrebbe dovuto sentirsi in diritto di giudicare una persona che ha buona volontà e cerca il signore, anche se omosessuale.

Nel 2020, all’interno del documentario “Francesco” di Evgeny Afineevsky, il Papa aveva pronunciato parole di enorme e storica importanza in merito alle unioni civili:

Le persone omosessuali hanno diritto ad essere in una famiglia, sono figli di Dio: nessuno dovrebbe essere estromesso o reso infelice per questo.

Ciò che dobbiamo creare è una legge per le unioni civili, in questo modo sono coperti legalmente.

Mi sono battuto per questo.

Parole importanti, pronunciate in quell’occasione ad una coppia di uomini gay, invitata poi dal Papa a continuare a portare i loro bambini in parrocchia, al di là degli eventuali giudizi.

Ma da quello che si apprende, il Pontefice è stato informato ed ha dato il suo assenso alla pubblicazione della nota di ieri sulla negazione della benedizione delle unioni omosessuali da parte della Chiesa. A dimostrazione che certe cose, per il Vaticano, non cambiano mai.

La nota della Congregazione: “Possibile benedire singole persone con inclinazione omosessuale”

La nota della Congregazione per la Dottrina della fede continua:

La risposta al dubium proposto non esclude che vengano impartite benedizioni a singole persone con inclinazione omosessuale, le quali manifestino la volontà di vivere in fedeltà ai disegni rivelati di Dio così come proposti dall’insegnamento ecclesiale.

Ma dichiara illecita ogni forma di benedizione che tenda a riconoscere le loro unioni.

In questo caso, infatti, la benedizione manifesterebbe l’intenzione non di affidare alla protezione e all’aiuto di Dio alcune singole persone, nel senso di cui sopra, ma di approvare e incoraggiare una scelta e una prassi di vita che non possono essere riconosciute come oggettivamente ordinate ai disegni rivelati di Dio.

Dunque si ribadisce l’incompatibilità della “scelta” omosessuale (che non è mai, nella realtà dei fatti, una scelta) col disegno divino perseguito alla lettera e rigidamente dalla Chiesa di Roma. E, in conclusione, si aggiunge che la Chiesa non può benedire il peccato:

La Chiesa non benedice né può benedire il peccato: benedice l’uomo peccatore, affinché riconosca di essere parte del suo disegno d’amore e si lasci cambiare da Lui.

Egli infatti ‘ci prende come siamo, ma non ci lascia mai come siamo’.

Per i suddetti motivi, la Chiesa non dispone, né può disporre, del potere di benedire unioni di persone dello stesso sesso nel senso sopra inteso.

Chiesa e omosessualità, una questione ideologica

benedizione

Come la nota sottoscrive, la risposta di chiusura della Congregazione per la Dottrina della fede arriva a seguito di progetti di benedizioni per le coppie dello stesso sesso organizzate in alcune realtà ecclesiali, progetti animati da una sincera volontà di accoglienza.

Questa evidenza mostra ancora una volta come le realtà ecclesiastiche non siano tutte uguali, ma come invece la Chiesa cattolica e il Vaticano restino istituzioni profondamente conservatrici: è perciò molto improbabile l’apertura di discorsi progressisti sul tema dell’omosessualità, salvo l’avvento di una nuova Chiesa più vicina ai nostri tempi.

Alla luce di questo, il tentativo di Papa Francesco di portare avanti discorsi nuovi e lontani dell’intransigenza è quasi rivoluzionario. Ma poi, di fronte a questioni come quella riportata dalla nota, anche il Pontefice deve adeguarsi ad un modo di interpretare la vita strettamente cattolico e dunque lontano, anzi lontanissimo, dall’inclusività per le persone omosessuali.

La comunità LGBT+, da parte sua, della benedizione di una Chiesa che li vede come peccatori, come lontani dal disegno di Dio e come coppie di serie B, può fare tranquillamente a meno. Ma ragionamenti come quello riportato dalla nota della Congregazione non sono altro che l’ennesimo boccone amaro da mandar giù. E la cosa si fa sempre più intollerabile.

Leggi anche: Diritti LGBTQ+, il Parlamento dichiara l’Europa “zona di libertà”: 492 i voti a favore

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