La variante indiana arriva in Italia, Crisanti: “Molto infettiva, se è in Veneto è diffusa anche altrove”

Variante indiana in Italia: ieri la notizia di due positivi in Veneto, attesa la conferma di altri casi sospetti. Speranza vieta il ritorno dall'India, il virologo Crisanti: "Se è in Veneto è anche altrove".

Asia Buconi
Asia Buconi
Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
spot_img

Inglese, brasiliana, nigeriana, sudafricana: le varianti di Covid-19 che hanno gettato allarme nel nostro Paese sono molte e, a preoccupare, è soprattutto la loro contagiosità e resistenza agli anticorpi. Da giorni è comparsa una nuova “versione” del virus che ha messo in allerta l’italia: la cosiddetta variante indiana.

Dopo aver raggiunto la Svizzera e l’Inghilterra, l’allarme è scattato in Veneto, in particolare a Bassano, in provincia di Vicenza. Qui sono stati scoperti, dopo il primo registrato a Firenze il 10 marzo, due nuovi casi di pazienti positivi alla variante indiana: un uomo e sua figlia, di nazionalità indiana, tornati in Italia dal loro Paese di origine a metà aprile.

Il Ministro della Salute Roberto Speranza, per evitare che persone di ritorno dall’India continuino a portare con sé la pericolosa variante, ha firmato una nuova ordinanza con cui vieta l’ingresso nel nostro Paese a chiunque sia stato in India negli ultimi 14 giorni, anche se “i residenti in Italia potranno rientrare con tampone in partenza e all’arrivo e con obbligo di quarantena”.

Cosa sappiamo sulla variante indiana

La situazione dell’epidemia Covid-19 in India è tragica. E tutto ciò è da attribuire in parte anche alla diffusione della variante indiana, conosciuta con la sigla B.1.617, che ha portato ad un drammatico record di contagi e morti. Lo scorso sabato sono stati registrati 2767 decessi in 24 ore: a New Delhi muore per il virus una persona ogni quattro minuti ed è un problema anche la sepoltura, tanto che molti corpi vengono bruciati in strada.

Nonostante ciò, la nuova “versione” del virus non è stata inserita tra le varianti pericolose, né è stato riconosciuto il suo contributo alla terribile accelerazione dell’epidemia in India: con tutta probabilità questo è da attribuire all’assenza di dati affidabili sulla sua effettiva prevalenza, stimata dai dati raccolti attorno al 10%, massimo 15%, del totale dei campioni esaminati. In ogni caso, a preoccupare maggiormente gli esperti sono le mutazioni presenti in tale variante.

Come spiegato da Wired.it, la prima mutazione, identificata come L452R, interessa la proteina spike e renderebbe il Covid più infettivo e contagioso. La seconda, la cui sigla è E484Q, presente anche nella variante brasiliana e sudafricana, riguarda sempre la proteina spike e farebbe sviluppare nel virus una maggiore resistenza agli anticorpi prodotti a seguito del contagio. Questo significa che i vaccini disponibili potrebbero non essere in grado di proteggerci dalla variante indiana, ma è soltanto un’ipotesi. Al momento, infatti, non ci sono studi completi che possano dimostrare che tale “versione” del virus sia più infettiva o letale delle altre.

Variante indiana arriva in Italia: due casi in Veneto, altri in attesa di conferma

Ieri a Bassano, in Veneto, dopo il primo in Italia registrato nel marzo a Firenze, sono stati scoperti due nuovi casi di pazienti positivi alla variante indiana: padre e figlia di origini indiane, rientrati nel nostro Paese a metà aprile. La conferma che si trattasse della “nuova versione” del virus è giunta dalla sequenziazione effettuata dall’Istituto Zooprofilattico del Veneto.

Il Governatore della Regione Luca Zaia ha fatto sapere che i due non hanno sintomi particolari e che, al momento, non sono ricoverati, ma stanno trascorrendo l’isolamento nella propria abitazione nel Vicentino. Il Presidente di Regione ha poi sottolineato che “le varianti arrivano tutte, ce ne sono migliaia, non so quante siano, affrontiamo giorno dopo giorno questi aspetti, però si va avanti”. Nel frattempo, sempre in Veneto, altri due casi sono in fase di valutazione: si attende la conferma che si tratti della variante indiana.

Leggi anche: Tutti i virologi contro le riaperture di Draghi: “Siamo governati da incompetenti”

Variante indiana arriva in Italia, Crisanti: “Se è in Veneto è diffusa già altrove, minaccia le riaperture”

Variante indiana arriva in Italia, Crisanti: "Se è in Veneto è diffusa già altrove, minaccia le riaperture"

Alla notizia dei due casi di variante indiana registrati in Veneto, il virologo Andrea Crisanti, professore di Microbiologia dell’Azienda ospedaliera di Padova, ha pronunciato parole di preoccupazione. Ha detto:

Se la variante indiana di Sars-CoV-2 è stata trovata in Veneto, vuol dire che è ampiamente diffusa già altrove.

Questo perché il nostro Paese ha una bassissima capacità di sorveglianza, non ha la sensibilità necessaria per intercettare tempestivamente.

In altre parole, mentre l’Inghilterra ha registrato circa un centinaio di casi di variante indiana per le sue capacità di sequenziazione del virus, in Italia il basso numero di pazienti positivi alla “nuova versione” del Covid potrebbe essere attribuito non ad una reale mancanza di diffusione, ma a lacune sanitarie strutturali, che rendono il nostro Paese meno pronto ad individuare le varianti. Tutto ciò, ovviamente, rappresenta un grosso problema: non riuscire a individuare persone positive alle varianti impedisce di intervenire in modo corretto e tempestivo. Crisanti, intervistato a SkyTG24, ha aggiunto:

Quello che sta succedendo in India è il risultato combinato di aperture insensate e sviluppo di varianti con trasmissibilità elevata.

La variante indiana di Sars-CoV-2 è molto infettiva, serve una quarantena vigilata. Genera cluster molto numerosi, ha probabilmente un alto indice di infettività.

In India ha già soppiantato la variante inglese, ha due mutazioni nella regione che funziona da bersaglio per gli anticorpi neutralizzanti, quindi si ritiene che in qualche modo possa sfuggire al vaccino.

Altro problema è rappresentato dalle riaperture, che potrebbero essere messe in discussione dalla diffusione di nuove varianti del virus, come quella indiana. Crisanti ha detto:

Il problema è che tutte queste nuove varianti rappresentano una minaccia sia alle riaperture, per le quali è già un problema la variante inglese, sia al programma di vaccinazione. Vanno monitorate e noi ancora non abbiamo la capacità per farlo.

Variante indiana arriva in Italia, il virologo Maga: “Non ci sono motivi di allarme nel nostro Paese”

Variante indiana arriva in Italia, il virologo Maga: "Non ci sono motivi di allarme nel nostro Paese"

A ridimensionare allarmi e timori dovuti alla diffusione della variante indiana in Italia, ci ha pensato il virologo Giovanni Maga, direttore dell’Istituto di genetica molecolare del Cnr di Pavia, che ha detto:

Non ci sono motivi di allarme per la variante indiana del virus Sars-CoV-2. Quello che sta succedendo in India non è esclusivamente dovuto a questa variante. Il problema dell’India è l’alta densità di popolazione e la fatica nel rafforzare le misure di contenimento. La situazione indiana è completamente diversa dalla nostra.

Il virologo Maga ha poi sottolineato che la variante indiana non cambierà il quadro dell’epidemia nel nostro Paese: il ceppo dominante in Italia rimane quello inglese, il più contagioso. Ed ha aggiunto:

Quello che serve, ed è sufficiente, è mantenere le regole di prudenza: mascherina, distanziamento e igiene.

In attesa di ulteriori sviluppi riguardo la diffusione della versione indiana del virus in Italia, gli accorgimenti da osservare rimangono gli stessi: mascherina e distanziamento, i migliori rimedi contro ogni variante.

Leggi anche: Covid-19: scoperto un nuovo “super” anticorpo che protegge dal virus e dalle sue varianti

spot_img

Correlati

Caso Balocco, il Codacons: “Il Tribunale ha accolto il ricorso, è stata pratica commerciale scorretta”

Il Codacons annuncia in una nota che la giudice della prima sezione del Tribunale...

Pierfrancesco Veronesi vince l’oro ai Campionati di Fisica: “Ha battuto 34.000 studenti”

Pierfrancesco Veronesi è il giovane studente del Liceo Scientifico Francesco Severi di Frosinone che...

L’8 maggio i vertici Rai attesi in commissione di Vigilanza: cosa succederà dopo il caso Scurati?

Barbara Floridia, Presidente della Commissione parlamentare di Vigilanza Rai, ha dichiarato, come riporta "Ansa"...
Asia Buconi
Asia Buconi
Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
spot_img