Covid-19: scoperto un nuovo “super” anticorpo che protegge dal virus e dalle sue varianti

Un team di ricercatori europei ha sviluppato un anticorpo monoclonale in grado di proteggere dalle varianti del virus. Lo studio è stato pubblicato su Nature.

Asia Buconi
Asia Buconi
Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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Le implacabili ricerche degli scienziati volte a trovare un rimedio definitivo al Covid hanno raggiunto un punto di svolta. Se adesso il problema principale è rappresentato dalle contagiose varianti del virus, sembra essere arrivata la soluzione: esiste un anticorpo monoclonale in grado di proteggere dalle varianti del SARS-CoV-2 . Ed è tutto vero.

Lo studio che ha condotto a questo importante traguardo è stato pubblicato sull’autorevole rivista Nature. Da quanto si apprende, un team di ricercatori europei, a cui ha partecipato anche la Fondazione Policlinico San Matteo di Pavia, è riuscito a sviluppare un anticorpo monoclonale in grado di proteggere dalle varianti del virus. La Commissione Europea, che ha finanziato il progetto di ricerca, ha espresso tutta la soddisfazione per la nuova scoperta attraverso le parole di Mariya Gabriel, Commissario per l’Istruzione, gioventù, sport e cultura dell’Ue, che ha detto:

Grazie al lavoro dei ricercatori finanziati dall’Ue, questa nuova scoperta potrebbe prevenire e trattare i casi di Covid-19, salvando delle vite.

Anticorpo monoclonale riesce a proteggere dal virus e dalle sue varianti: ecco perché

Come riportato da Il Messaggero, ciò che rende rivoluzionario l’anticorpo monoclonale sviluppato dai ricercatori europei è il riconoscimento contemporaneo di due antigeni del virus, peculiarità che gli ha fatto guadagnare il nome di “anticorpo bispecifico”. I ricercatori non hanno fatto altro che unire due anticorpi naturali in una singola molecola artificiale: analisi successive hanno dimostrato che, grazie a tale intuizione, è possibile proteggere gli esseri umani dalle varianti di SARS-CoV-2, inclusa quella inglese.

Come è possibile tutto ciò? Come spiegato sulla rivista Nature, grazie al doppio legame degli anticorpi bispecifici, che riesce a ridurre sensibilmente la selezione di varianti resistenti, contrariamente agli anticorpi che riconoscono soltanto un singolo antigene. In particolare, spiegano i ricercatori:

Abbiamo dimostrato che l’anticorpo bispecifico CoV-X2 è più efficace dei relativi anticorpi monoclonali nell’inibire il legame con l’ACE2.

Se si pensa che l’Ace2 è il recettore che serve al Covid per entrare nelle nostre cellule e replicarsi, si arriva a comprendere a pieno la portata della scoperta dei ricercatori finanziati dalla Commissione europea. Tali caratteristiche non solo rendono l’anticorpo bispecifico particolarmente efficace, ma anche un ottimo candidato per la sperimentazione clinica, con buone possibilità di utilizzo sia nella prevenzione della malattia sia nella cura dei pazienti.

Leggi anche: Covid-19, rapporto Aifa/Iss: “Plasma iperimmune non è efficace su pazienti gravi”

Anticorpo monoclonale protegge dal virus e dalle sue varianti: il team di ricercatori che lo ha scoperto

Anticorpo monoclonale protegge dal virus e dalle sue varianti: il team di ricercatori che lo ha scoperto

L’anticorpo è stato sviluppato nell’ambito dell’attività del progetto di ricerca Atac (Antibody Therapy Against Coronavirus), finanziato dall’European Research Council (Erc)” ha spiegato a la Repubblica Fausto Baldanti, responsabile del laboratorio di virologia molecolare della Fondazione Irccs Policlinico San Matteo, che ha lavorato con i virologi Elena Percivalle, Antonio Piralla e la dottoranda Irene Cassaniti assieme ai ricercatori europei.

La rivoluzionaria messa a punto dell’anticorpo bispecifico in grado di proteggere dalle varianti del virus ha coinvolto un gran numero di stutture mediche di diversi Paesi, come ha sottolineato lo stesso Baldanti, che ha detto:

Fanno parte del consorzio di ricerca, oltre al Policlinico San Matteo di Pavia, anche il Karolinska Institutet di Stoccolma, l’Istituto di Ricerca in biomedicina (Irb) di Bellinzona, l’Università di Braunschweig e il Joint Research Center (Jcr) della Commissione Europea. Ha collaborato anche la Rockfeller University di New York.

Il progetto di ricerca iniziale, ha spiegato Baldanti, aveva come obiettivo quello di mettere a punto un’immunoterapia contro il Covid-19 sfruttando tre approcci:

  • Immunoterapia con plasma iperimmune, sviluppato principalmente a Pavia;
  • Immunoterapia con gamma-globuline, seguito dal Karolinska Institutet di Stoccolma;
  • Immunoterapia mediante anticorpi monoclonali, sviluppato dalla Technische Universität Braunschweig e dall’Irb di Bellinzona.

Proprio quest’ultimo approccio ha avuto particolare successo nel generare anticorpi monoclonali umani altamente reattivi. Il “super-anticorpo”, ribattezzato in questo modo per la sua efficacia contro le varianti, ha così sancito una nuova vittoria della scienza sul virus. Vedremo se la rivoluzionaria scoperta dei ricercatori europei segnerà un concreto punto di svolta nella lotta al Covid-19.

Leggi anche: Covid, cambiano i sintomi: meno tosse ma più nausea e spossatezza

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Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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