Vaccini in azienda da maggio per tutti i dipendenti: firmato il protocollo con sindacati e imprese

Vaccini in azienda a partire da maggio: firmato ieri il protocollo che fissa le regole per la somministrazione nei posti di lavoro. Ecco cosa c'è da sapere.

Asia Buconi
Asia Buconi
Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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Tra le principali novità del Piano Vaccinale reso noto l’11 marzo, c’è sicuramente l’apertura alla vaccinazione in azienda, a prescindere dall’età, a patto che la somministrazione avvenga in sede con i sanitari ivi disponibili, così da guadagnare in termini di tempestività e rendere la rete vaccinale più capillare ed efficace. Ed oggi questa possibilità sembra sempre più vicina: si partirà a maggio.

Ieri, infatti, è stato firmato il protocollo per i vaccini in azienda. Il documento fissa le linee guida con i requisiti minimi per effettuare la campagna vaccinale nei posti di lavoro, che partirà quando arriveranno le nuove dosi di vaccini. Dopo un lungo confronto durato oltre 7 ore, sindacati e imprese, assieme al Ministro del lavoro Andrea Orlando e quello della Salute Roberto Speranza, hanno chiuso, col supporto dell’Inail, un accordo che consentirà a tutte le imprese, a prescindere dalle dimensioni, di vaccinare i dipendenti che vorranno farlo.

Vaccini in azienda, firmato il protocollo: adesione dei lavoratori su base volontaria

Vaccini in azienda, firmato il protocollo: adesione dei lavoratori su base volontaria

Il protocollo sottolinea che il canale aziendale sarà parallelo, non alternativo alla rete di somministrazioni ordinaria: costituirà un’attività di sanità pubblica nell’ambito del Piano strategico nazionale per la vaccinazione anti Covid-19 predisposto dal generale Figliuolo, Commissario straordinario per l’emergenza pandemica.

Per organizzare le somministrazioni in azienda, i datori di lavoro hanno a disposizione 3 opzioni: potranno chiedere il supporto al medico aziendale, ricorrere a strutture sanitarie private o a strutture territoriali dell’Inail. Sarà predisposta adeguata formazione sulla piattaforma Inail per i medici coinvolti.

Le adesioni dei lavoratori avverrano su base volontaria: il medico competente assicurerà l’acquisizione del consenso informato del soggetto interessato. La somministrazione del siero è affidata a operatori sanitari appositamente formati, in grado di garantire il rispetto delle prescrizioni sanitarie adottate.

I costi per la realizzazione dei piani aziendali, comprese le spese per la somministrazione, per spazi e logistica, sono interamente a carico del datore di lavoro. La fornitura di vaccini, di siringhe e aghi, come pure l’erogazione di strumenti formativi e di strumenti per la registrazione delle vaccinazioni, è invece a carico dei servizi sanitari regionali.

Tutte le imprese possono candidarsi: non c’è alcun requisito minimo di dipendenti e il vaccino sarà offerto a tutti i lavoratori, a prescindere dal tipo di contratto. Qualora la somministrazione avvenisse in orario di lavoro, il tempo necessario al vaccino verrà equiparato a orario di lavoro. Tuttavia, se nei giorni successivi sarà necessario “smaltire” gli effetti del vaccino, il lavoratore dovrà necessariamente prendersi dei giorni di malattia.

Il protocollo assicura la vaccinazione anche ai lavoratori di aziende che non possono appellarsi a strutture sanitarie private o prive di medico competente: i soggetti potranno comunque avvalersi delle strutture sanitarie dell’Inail e, in questo caso, gli oneri restano a carico dell’ente.

La partenza a maggio garantisce il superamento del criterio per fasce d’età disposto dal Piano vaccinale: per quel periodo, infatti, le vaccinazioni degli over 70 dovrebbero essere concluse.

Leggi anche: Nuovo piano vaccinale: ecco le 5 fasce prioritarie e chi potrà somministrare il farmaco

Vaccini in azienda, firmato il protocollo: gli aggiornamenti sulle regole anti-contagio

Vaccini in azienda, firmato il protocollo: gli aggiornamenti sulle regole anti-contagio

Nella lunga riunione di ieri, è stato anche firmato l’aggiornamento del Protocollo delle regole anti-contagio, per il contrasto e contenimento del Covid-19, cui devono uniformarsi datori di lavoro e lavoratori. È stata reintrodotta la regola che prevede la sospensione dell’attività delle aziende nel caso in cui il Protocollo non venga correttamente attuato, cioè in quei posti di lavoro che non garantiscono adeguati livelli di protezione.

Si è stabilito che i lavoratori positivi oltre il 21esimo giorno saranno riammessi al lavoro solo dopo la negativizzazione del tampone molecolare o antigenico. Per le trasferte, il lavoratore dovrà considerare l’andamento epidemiologico dei luoghi di destinazione.

Il Protocollo sollecita le imprese all’utilizzo del lavoro agile, per quelle attività che possono essere svolte nel proprio domicilio o in modalità a distanza.

Vaccini in azienda, Orlando: “Un’opportunità in più per il Paese”

Vaccini in azienda, Orlando: "Un'opportunità in più per il Paese"

L’accordo raggiunto sulle vaccinazioni in azienda ha visto il confrontarsi delle parti sociali con il Ministro della Salute Roberto Speranza e il Ministro del Lavoro Andrea Orlando. Quest’ultimo, dopo la lunga riunione, ha pubblicato un video sui social in cui ha espresso la sua soddisfazione per l’intesa raggiunta:

Questa è un’opportunità in più per il Paese, un’opportunità in più per gli imprenditori ed è soprattutto un passo in più nella sicurezza e nella tutela della salute dei lavoratori.

Il risultato è stato raggiunto grazie al lavoro collettivo con le forze sociali, i sindacati, le associazioni datoriali, con l’Inail, con il ministero della Salute, con il ministero dello Sviluppo Economico, con il commissariato che si occupa dell’emergenza Covid-19.

E riassume così le possibilità delle aziende per la vaccinazione dei propri dipendenti:

Le imprese piccole potranno mettersi assieme, le imprese grandi potranno utilizzare i medici del lavoro della struttura o dell’Inail, mentre le aziende prive di spazi potranno somministrare i vaccini negli ambulatori Inail.

Si attende dunque maggio per l’inaugurazione delle vaccinazioni in azienda, con l’auspicio che per quella data siano stati raggiunti gli obiettivi di immunizzazione previsti dal Governo.

Leggi anche: L’Italia accelera sui vaccini: sì alla somministrazione nelle farmacie. Atteso il monodose J&J ad aprile

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Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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