Tumore al seno metastatico, ora è possibile stabilizzare la malattia

Elza Coculo
Elza Coculo
Elza Coculo, 30 anni, di adozione romana. Lettrice appassionata con formazione in Studi italiani. Laureata in Editoria e Scrittura. Redattrice per Il Digitale. Amo scrivere di attualità e cultura eco-sostenibile.
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Arriva la svolta nel trattamento del tumore metastatico per le donne in premenopausa. L’Aifa, agenzia italiana del farmaco, riconosce l’indicazione a ribociclib per combattere il cancro al seno. E gli attribuisce il carattere di innovatività piena, riconoscendone il beneficio clinico che porta nelle pazienti. Ciò significa che ribociclib rientra nel fondo dei farmaci innovativi oncologici e viene inserito nei prontuari terapeutici regionali, velocizzando così l’accesso alla terapia. Il farmaco, prodotto dalla casa farmaceutica Novartis, in aggiunta alla terapia ormonale, aumenta significativamente l’aspettativa di vita delle malate oncologiche, quasi del 30%. L’ASCO, American Society of Clinical Oncology, lo ha definito un risultato storico verso la cronicizzazione della malattia.

Ribociclib aumenta le possibilità di guarigione

Solo in Italia sono 37mila le donne con cancro della mammella metastatico. Di queste circa il 10% ha un’età compresa tra i 40 e i 50 anni. Il trattamento standard per questo tipo di situazione è una terapia ormonale, finalizzata a rallentare il più possibile la crescita del tumore e garantire una qualità di vita sostenibile. Pur essendo il tumore al seno una neoplasia con percentuali di guarigione alte, la combinazione con ribociclib aumenta significativamente il dato. Spiega Lucia Del Mastro, responsabile della breast unit dell’Irccs ospedale Policlinico San Martino di Genova e membro del comitato scientifico di Fondazione Alberto Veronesi:

Si tratta di donne giovani, nel pieno della loro vita familiare e professionale, come madri, mogli e lavoratici. In questi casi, la malattia ha un impatto profondo sull’intera famiglia. Da qui la necessità di opzioni terapeutiche innovative che garantiscano quantità e qualità di vita.

Leggi anche: Giornata mondiale del tumore al seno, la diagnosi precoce resta la migliore cura

Un trattamento a bassa tossicità

Il farmaco ribociclib è una terapia mirata su alcune proteine, CDK4-6, implicate nella crescita delle cellule cancerose. Nello studio MONALEESA-7, presentato ad ASCO e pubblicato sul New England Journal of Medicine, è stato dimostrato che la combinazione di queste due terapie aumenta la sopravvivenza, in tre anni di trattamento, dal 46% al 70% nel tumore al seno metastatico HR+/HER2-. Una combinazione che permetterà a molte più donne con un cancro mammario metastatico di ricevere in fase iniziale un trattamento efficace a bassa tossicità, evitando, o comunque posticipando, la necessità di ricorrere alla chemioterapia.

Il farmaco è rimborsabile

Sulla base dello studio MONALEESA -3, Aifa ha esteso la rimborsabilità per il trattamento con ribociclib in associazione con fulvestrant, la cura ormonale. Un risultato molto significativo per la gestione della mattia. Ha dichiarato Luigi Boano, Oncology General Manager Novartis Oncology Italia:

Il riconoscimento di ribociclib in regime di rimborsabilità con due nuove indicazioni nel tumore al seno avanzato ci rende particolarmente orgogliosi. Ci dedichiamo a fornire ai clinici nuove opzioni terapeutiche per dare ulteriori speranze alle pazienti, garantendo efficacia da una parte e miglioramento della qualità di vita del paziente dall’altra.

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Elza Coculo, 30 anni, di adozione romana. Lettrice appassionata con formazione in Studi italiani. Laureata in Editoria e Scrittura. Redattrice per Il Digitale. Amo scrivere di attualità e cultura eco-sostenibile.
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