Torre solare: “Energia gratis con il 90% in meno di suolo sfruttato”

Solida, modulabile e vantaggiosa: la torre solare promette di ridisegnare la geografia dei parchi solari.

Enrica Vigliano
Enrica Vigliano
Enrica Vigliano, romana per adozione. Lavora nel mondo dell’arte e della comunicazione di eventi, dopo gli studi di Archeologia e di Business dei beni culturali. Adora parimenti la matematica e la grammatica, avendo una predilezione per le parole crociate e per la vita all’aperto.
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Nel panorama delle innovazioni in campo fotovoltaico, la torre solare potrebbe essere quella che darà la svolta decisiva alla geografia dei punti di accumulo di energia pulita, garantendo la massima efficienza con uno sfruttamento minimo di suolo.

Il problema atavico della proliferazione degli impianti fotovoltaici, infatti, è quello dell’occupazione orizzontale, siano essi posizionati sui tetti, sui balconi, in mezzo ai campi o sospesi a metà aria, ma con questa tecnologia può essere facilmente superato.

A pensare in grande alla scalabilità della torre solare è l’azienda canadese Three Sixty Solar, specializzata nella creazione di strutture verticali fotovoltaiche con un occhio di riguardo all’aspetto estetico e al design.

Un torre per raggiungere il sole senza occupare spazio al suolo

La società, composta da esperti in ingegneria e finanza all’interno del comparto energetico, ha elaborato una serie di strutture solari “impilabili” che possono raggiungere i 36 metri di altezza, per un massimo di energia sfruttabile pari a 250kW.

La peculiarità della torre solare, tuttavia, risiede nella sua verticalità: il suo sviluppo verso l’alto, infatti, riduce di molto lo spazio di insistenza sul suolo dei moduli fotovoltaici, motivo di grande discordia sia per l’impatto ambientale che per l’estetica dei territori, permettendo di installare impianti solari anche laddove gli spazi scarseggiano o sono limitati.

Così la torre solare si presta particolarmente bene per le zone montane, collinose o difficilmente accessibili, ma anche per le abitazioni isolate, o che necessitano di impianti stand alone perché non connesse alla rete nazionale dei servizi.

Una vera e propria alternativa che presto potrebbe competere sul mercato con i sistemi fotovoltaici orizzontali. Come ha voluto sottolineare il CEO di Three Sixty Solar, Brian Roth:

Gli sviluppatori non devono più limitarsi a terreni ampi e piatti, ma ora possono prendere in considerazione luoghi più impegnativi per lo sviluppo solare: questa è un’opportunità rivoluzionaria.

Leggi anche: Pannelli solari trasparenti, l’equilibrio perfetto tra estetica ed efficienza

Una torre solare indistruttibile

La torre solare è composta da tre pareti di fasce di pannelli fotovoltaici sovrapposti, disposte sfruttando la geometria del triangolo, figura indeformabile per eccellenza. Il camino che si forma tra le pareti è funzionale alla dissipazione del calore accumulato sui pannelli, aumentando così la resa dell’impianto.

Il primo prototipo installato a Kelowna nella Colombia Britannica è stato sottoposto a condizioni metereologiche estreme, tra cui una tempesta in cui le raffiche di vento hanno raggiunto i 135 Km/h, lasciando tuttavia indenne la torre solare.

Mentre migliaia di cittadini sono rimasti senza luce, la torre ha continuato a produrre energia elettrica.

Ma non finisce qui: la verticalità delle pareti e la loro esposizione al sole nelle varie fasi del suo cammino in cielo, permettono ai pannelli di “autopulirsi” sia dalla pioggia che dalla neve, per effetto congiunto dell’evaporazione e della gravità.

Il risparmio del suolo, una risorsa in più

La torre solare ha dato prova, dopo 15 mesi di installazione, di funzionare meglio e con una resa migliore rispetto ai pannelli solari orizzontali che risentono del deposito di polveri e sedimenti dovuti alle precipitazioni, fino a perdere quasi il 30% della produttività.

Con un design strutturale solido, che resiste alle intemperie, la torre ha dimostrato la sua affidabilità, consentendo di ipotizzare la costruzione di parchi solari verticali in cui la manutenzione potrebbe essere ridotta al minimo, grazie alle superfici solari a 90° con il terreno.

Infine, come ricorda Brian Roth, il potenziale della torre risiede nel risparmio di suolo, permettendo di risparmiare fino al 90% in meno di occupazione di terra, salvaguardando il panorama e l’ambiente.

La ricerca sull’energia solare continua a evolvere e a stupire, segno di quanto sia possibile mettere le basi per un mondo più sostenibile.

Leggi anche: Fotovoltaico in 3D, il compromesso tra design ed efficienza

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