L’influencer Lavinia Biancalani: “Basta partire per superare la paura dei viaggi”

Catiuscia Ceccarelli
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Catiuscia Ceccarelli, giornalista e imprenditrice, si occupa di personaggi, interviste, attualità e lifestyle. Segni particolari? Mamma di Matilde
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Siamo rimasti chiusi in casa per due mesi, gli spostamenti sono stati limitati fino a pochi giorni fa. Il virus circola ancora anche se i numeri dei contagi sono rassicuranti, spesso pari a zero in alcune regioni. Dal 3 Giugno, poi, via libera agli spostamenti in tutta Italia e all’estero, senza autocertificazione. Ma c’è la voglia di tornare a viaggiare? O la paura fa brutti scherzi? L’influencer Lavinia Biancalani ci racconta il suo primo weekend fuori porta post covid, con marito e bimba.

Pronti, si parte

viaggiare covid
Le stories sul profilo Instagram di Lavinia Biancalani.
Il marito della fashion blogger toscana ma ormai milanese di adozione, Andrea Mariano componente della band Negramaro, appena rientrato da un viaggio di lavoro ha invitato la famiglia a trascorrere un weekend a Laglio, sul Lago di Como. Ecco come è andata:

Andrea mi fa: prepara le valigie e partiamo. Come accadeva spesso prima del lockdown. Ho pensato che fosse un ritorno alla normalità. Ma ora non è un’attività così veloce, la valigia non si fa più in pochi minuti come prima. All’inizio, il panico nel preparare il bagaglio. La prima cosa che ho pensato, più che ai vestiti, sono stati i dispositivi di protezione per noi e per nostra figlia. Siamo rimasti in Lombardia, come vuole la legge, direzione Laglio. Ma era necessario uscire di casa, allontanarci dalla nostra via e respirare aria nuova. Ho seguito le tue stories sul tuo profilo Instagram in cui hai documentato questa tua nuova avventura. Hai preparato uno zaino con tutto l’occorrente. Sì, ho messo tutto: gel igienizzante, disinfettante, guanti, mascherine, panni per pulire le superfici. Non volevo trovarmi impreparata. Una volta in viaggio, appena ho rivisto le montagne mi sono rasserenata, è stata una bella emozione vedere scenari doversi e nuovi.

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Strutture preparate e pronte alle nuove regole

mascherine
Lo zaino con tutti i dispositivi di protezione per viaggiare post covid.
Una volta arrivata a destinazione, come hai trovato la struttura alberghiera che vi ha ospitati?

Ho trovato questa struttura a misura di famiglia su Booking. Non ce ne erano tante aperte, forse alcuni alberghi si stanno ancora organizzando. La struttura che abbiamo scelto era pronta, nonostante noi fossimo i primi ospiti dopo il lockdown. Certo, ho notato all’inizio lo staff un po’ impacciato come lo siamo noi, del resto, ma preparatissimo e molto scrupoloso nel rispettare le norme anticovid. Dalla colazione alla cena, stanza e struttura sanificate ad ogni ingresso, ristorante interno bene attrezzato con menu sanificati con tanto di sigillo di certificazione. Insomma, una situazione sicuramente surreale, ma controllata che ci ha messo tranquillità, anche con la bambina.

E in altre location che avete visitato?

Devo dire che ho trovato la stessa preparazione e la stessa accortezza nel rispettare le norme anche in un piccolo bar, tipico della zona dove ho preso il caffè. In un ristorante dove ci siamo fermati a mangiare. Erano quasi tutti chiusi ma i locali aperti sono stati all’altezza di ogni aspettativa.

Quindi una Lombardia dalle buone prassi?

Si, dappertutto una gestione lenta perché il rispetto delle regole, l’igienizzazione dei locali richiede tempo, ma controllata e in sicurezza. Sono cose che ti mettono tranquillità.

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I social gridano all’allarmismo

Sui social, il fatto che la fondatrice di The Style Pusher abbia preparato una specie di kit di sopravvivenza al covid con tutti i dispositivi di protezione necessari per l’igiene della sua famiglia, ha scatenato alcune polemiche. L’hanno accusata di creare allarmismo. Ecco come ha risposto agli attacchi:

Rispondo che se fossi stata davvero travolta dalla paura non sarei nemmeno partita. Ci vuole coraggio per affrontare quello che potrebbe spaventarti. Alla fine, tutto quello che mi sono portata e che ho messo nello zaino mi è servito, certo, ma solo in giro. Con una bimba piccola che tocca tutto, che si siede sulle panchine devi essere attenta e pronta. In quei casi i dispositivi mi sono serviti, ma in albergo o nei locali che abbiamo frequentato non c’è stato bisogno del mio intervento. Erano pienamente a norma. Io credo che ci voglia senso di responsabilità da parte di ognuno di noi: alberghi, ristoranti, ogni struttura ricettiva deve essere in regola con le norme anticoronavirus e rispettarle se vuole continuare a rimanere aperta, ma anche noi siamo chiamati a fare lo stesso. Sia per noi stessi che per chi lavora. Se vuoi che le strutture ti tutelino, anche tu devi tutelare loro. Altrimenti non parti.

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