Testamento Berlusconi, chi ha il controllo di Fininvest e quali sono le quote lasciate ai 5 figli in eredità

I figli di Berlusconi hanno accettato e firmato il testamento del loro padre: ecco tutte le cifre.

Ilaria De Santis
Ilaria De Santis
Classe 1998. Esperta in Editoria e scrittura, è molto attenta ai dettagli, scrive poesie e canzoni ed è appassionata di musica, serie TV e sceneggiatura. “In tristitia hilaris, in hilaritate tristis”.
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I figli di Berlusconi hanno accettato l’eredità del loro padre. In una nota diffusa dalla famiglia, dopo aver chiuso l’accordo, si legge:

Marina, Pier Silvio, Barbara, Eleonora e Luigi Berlusconi rendono noto di aver accettato l’eredità di loro padre.

Interpretandone le ultime volontà in totale armonia per onorarne la memoria con profonda gratitudine, ispirandosi alla sua immensa generosità.

Il patrimonio che Berlusconi ha lasciato ai suoi figli Marina, Pier Silvio, Barbara Eleonora e Luigi ammonta a oltre cinque miliardi di euro, divisi tra società quotate, investimenti immobiliari, liquidità e opere d’arte. Cosa hanno accettato i figli del Cavaliere?

Testamento Berlusconi, Marina e Piersilvio controlleranno Fininvest

La firma, sulla quale si lavora dal 12 giugno, dopo la morte del fondatore di Forza Italia, per accertare le sue ultime volontà senza beneficio di inventario è avvenuta presso la Villa San Martino di Arcore. E sempre nella nota diffusa dalla famiglia, viene reso noto che a capo di Fininvest ci saranno i due figli maggiori, Marina e Piersilvio, avuti dal matrimonio con Carla Elvira Dall’Oglio. Possederanno il 52% del patrimonio:

Marina e Pier Silvio Berlusconi assumono congiuntamente il controllo indiretto su Fininvest Spa, assicurandone con chiarezza la stabilità e la continuità gestionale.

Resta da chiarire il ruolo in Fininvest da parte dei fratelli minori, Barbara, Eleonora e Luigi, avuti dal matrimonio con Veronica Lario: le quote saranno suddivise in tre, ognuno avrà il 16% della holding.

Testamento Berlusconi, cosa succede nella fase due?

Come afferma il “Corriere della Sera”, dopo la firma degli atti inizierà la fase due. Verranno suddivise le quote in base a quanto messo per iscritto su carta da Berlusconi sul testamento. E sarà chiarito come verranno, invece, ripartiti i lasciti in favore della compagna Marta Fascina e del fratello Paolo che ammontano a 100 milioni ciascuno e quello di 30 milioni che spetterà all’amico ed ex senatore Marcello Dell’Utri.

In particolare, tutti i figli pagheranno le cifre previste nel lascito: Marina e Pier Silvio contribuiranno per il 26% ciascuno, mentre Barbara, Eleonora e Luigi per il 16% ciascuno. Sono state escluse dall’eredità le due ex mogli, da cui Berlusconi ha divorziato.

Testamento Berlusconi, cos’è la clausola lock-up?

L’accordo letto, sottoscritto e firmato dai cinque fratelli Berlusconi prevede un patto parasociale che prevede una clausola ben precisa, quella del lock-up. Si tratta di un impegno a non vendere quote, di 5 anni, in virtù della quale nessuno tra loro potrà modificare le quote possedute nelle proprie holding e anche in Fininvest.

Inoltre, Marina e Pier Silvio deterranno rispettivamente il 29,1% di Holding Italiana I, Holding Italiana II, Holding Italiana III, Holding Italiana VIII. Barbara, Eleonora e Luigi Berlusconi deterranno, invece, rispettivamente circa il 14% delle 4 Holding, quindi, insieme circa il 42%.

Più nel dettaglio, Fininvest detiene il 48,6% di Mfe-Mediaset, il 53,3% di Mondadori e il 30% di Banca Mediolanum, con il gruppo televisivo che possiede anche il 40% di Ei Towers, che potrebbe fondersi con Rai Way, e quasi il 30% dell’emittente televisiva tedesca ProSieben. Si parla anche della cessione della squadra del Monza, ma Galliani ha smentito questo rumor nelle ultime ore. Le trattative per la cessione sembrano proseguire: chi sarà il nuovo proprietario al posto di Berlusconi?

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Ilaria De Santis
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Classe 1998. Esperta in Editoria e scrittura, è molto attenta ai dettagli, scrive poesie e canzoni ed è appassionata di musica, serie TV e sceneggiatura. “In tristitia hilaris, in hilaritate tristis”.
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