Terremoto dell’Aquila, sentenza shock: “Concorso di colpa delle vittime, restarono in casa a dormire”

Secondo la sentenza emessa dal Tribunale civile dell'Aquila, le persone che rimasero a dormire nonostante le scosse di terremoto tennero una condotta incauta e sconsiderata.

Melissa Matiddi
Melissa Matiddi
Esperta in comunicazione e digital marketing, studia lo yoga e le discipline orientali. Ama creare, leggere e viaggiare. Silenziosa ma rumorosa, è sempre pronta a varcare nuovi orizzonti.
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Terremoto dell’Aquila: è arrivata la sentenza da parte del Tribunale Civile per il disastroso sisma del 2009. La giudice, Monica Croci, ha riconosciuto un risarcimento parziale nei confronti delle persone che persero la vita nel crollo del palazzo di via Campo di Fossa.

La responsabilità dell’accaduto che ha causato la morte di ben 24 soggetti è, come si legge pure nel verdetto, da attribuire alle vittime stesse.

Un giudizio che non lascia spazio a commenti. I cittadini dell’Aquila hanno subito l’ennesima beffa da parte di un sistema giuridico che fa acqua da tutte le parti.

Terremoto dell’Aquila: “La colpa fu anche delle vittime”

Dopo la tragedia del 2009, i familiari delle vittime, avendo ricevuto delle perizie che attestavano l’incongruenza di alcune costruzioni situate proprio in via Campo di Fossa, hanno richiesto un risarcimento di milioni di euro ai Ministeri dell’Interno, delle Infrastrutture e dei trasporti, per mancati controlli.

Il Tribunale gli ha riconosciuto una piccola co-responsabilità, pari al 30%, per il comportamento, ritenuto incauto, dei condomini che sono rimasti a dormire, pur avvertendo le scosse di terremoto.

Precisamente, la magistratura ha previsto un risarcimento del 40% da attribuire al costruttore, invece i Ministeri dovranno versare il 15%.

Terremoto dell’Aquila: il contenuto della sentenza fa discutere

Il verdetto da parte del Tribunale, riguardo al terremoto dell’Aquila, sta facendo molto discutere, dal momento che i cittadini si sono sentiti pesantemente presi in giro da un giudizio assurdo.

Nel testo infatti si legge:

É fondata l’eccezione di concorso di colpa delle vittime, costituendo obiettivamente una condotta incauta quella di trattenersi a dormire nonostante il notorio verificarsi di due scosse nella serata del 5 aprile e poco dopo la mezzanotte del 6 aprile.

Concorso che tenuto conto dell’affidamento che i soggetti poi defunti potevano riporre nella capacità dell’edificio di resistere al sisma per essere lo stesso in cemento armato e rimasto in piedi nel corso dello sciame sismico da mesi in atto, può stimarsi nella misura del 30 per cento.

Ne deriva che la responsabilità per ciascun Ministero è del 15 per cento e per il residuo 40 centro in capo agli eredi del costruttore Del Beato.

Tra l’altro, è bene ricordare che l’inchiesta penale, avviata sui crolli definitivi di 220 immobili, era stata da subito archiviata per decesso da parte dei responsabili indagati all’epoca dei fatti.

Sentenza shock: parla la madre di una vittima

L’Avvocato della madre di Ilaria Rambaldi, la studentessa morta sotto le macerie del terremoto dell’Aquila, ha rilasciato ad Ansa un commento sull’intera vicenda: “É una sentenza che ci ha meravigliato: ma da dove è venuto questo concorso di colpa? Persino la Cassazione ha confermato la condanna per uno dei componente della Commissione Grandi Rischi. Come si può oggi dire che i ragazzi dovessero stare fuori quando tutti ricordano certe rassicurazioni.

La storia è proprio l’opposto, e cioè che questi ragazzi andarono a dormire alle due di notte perché si erano sentiti dire che più scossette c’erano, più energia si scaricava, la verità è che furono rassicurati.

La sentenza verrà impugnata in appello dalla famiglia di Ilaria per dare giustizia a tutti gli studenti che persero la vita in quel dannato 6 aprile del 2009.

Leggi anche: Terremoto L’Aquila: 309 dolorosi rintocchi per le vittime della catastrofe del 2009

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